Lo sbiancamento ai denti fa male? Quali controindicazioni ci sono?

Al di là dell’importanza di garantire la massima salute al proprio cavo orale, siamo tutti concordi nel riconoscere l’importanza del sorriso nelle relazioni interpersonali: mostrare un bel sorriso luminoso rende più piacevole il viso e le sue espressioni, garantendo un percepito positivo da parte dell’interlocutore.

Purtroppo, ci sono diverse variabili in grado di danneggiare la dentatura e dunque l’aspetto del nostro sorriso. Una di queste variabili è l’ingiallimento dei denti. In questo articolo parleremo della soluzione a questo tipo di problema, ovvero lo sbiancamento dentale: è davvero efficace o è dannoso? Seguici e lo scopriremo insieme.

Ingiallimento dei denti e sbiancamento

Partiamo dalle cause dell’ingiallimento, per le quali i denti possono perdere il loro aspetto candido e brillante. Innanzitutto, con il passare degli anni e il normale invecchiamento, lo smalto bianco di copertura dei denti diventa sottile, lasciando trasparire la dentina sottostante. Quest’ultima, d’altra parte, si inspessisce via via, assumendo un colore giallognolo.
Anche le abitudini alimentari influiscono sulla colorazione dei denti: ad esempio, la consuetudine di bere molti caffè o the o consumare vino rosso, porta ad una progressiva mutazione del colore, essendo alimenti ricchi di sostanze coloranti.
Anche il fumo, tra le altre cose, influisce ampiamente, a causa del tabacco aspirato che va ad ingiallire i denti e a rovinarne lo smalto.

Fortunatamente, innovazioni dentistiche come le procedure di sbiancamento vengono efficacemente in aiuto per risolvere questo problema, operando per ripristinare la brillantezza e una colorazione simile a quella originaria.

Sbiancamento dentale: metodo ed efficacia

Per iniziare, se hai il sospetto che i tuoi denti stiano ingiallendo, è bene che ti rivolga al tuo dentista di fiducia, per avere una consulenza di conferma. Non è detto infatti che tu abbia bisogno di uno sbiancamento dentale, la soluzione migliore in alcuni casi potrebbe essere la detartrasi, per esempio. Inoltre, non è detto che tu sia nelle condizioni di affrontare uno sbiancamento, come vedremo nei prossimi paragrafi, o ancora lo sbiancamento potrebbe non essere la soluzione al tuo problema.

Lo sbiancamento professionale è una tecnica ad alto rendimento e viene praticata negli studi dentistici grazie all’applicazione, sull’arcata esterna, di un gel composto di Perossido di idrogeno, più comunemente conosciuto come acqua ossigenata ad alta concentrazione.
Una volta posizionato il gel, si procede accendendo una lampada Led, lasciando in posa il tutto per mezz’ora. L’intero trattamento ha una durata compresa tra i 30 e i 60 minuti al massimo. Al termine della procedura, viene fatta una valutazione relativa all’efficacia: in questo contesto il dentista deciderà se e quando ripetere la seduta per intensificare i risultati, ma sicuramente non prima che siano trascorsi 12 mesi dal trattamento precedente.

Bisogna specificare, per non indurre false aspettative, che spesso i risultati candidi e brillanti che vediamo sui giornali quando si parla di sbiancamento non sono credibili: la base di partenza è infatti determinante per il grado di sbiancamento che si potrà raggiungere. Certamente il tuo dentista saprà darti indicazioni in anticipo per non tradire le tue attese sul risultato finale.

Anche la durata dell’efficacia del trattamento ha una variabilità importante, dipendendo infatti dalle abitudini alimentari e personali dei pazienti: un fumatore, ad esempio, noterà un nuovo ingiallimento prima di un non fumatore. Bisogna infatti precisare che, in presenza di sane abitudini igieniche e alimentari, il trattamento di sbiancamento può durare diversi anni.

Lo sbiancamento ai denti fa male?

Non vi sono controindicazioni particolari per lo sbiancamento dentale. Come anticipato, infatti, sarà il tuo dentista di fiducia a valutare la situazione prima di procedere. Il trattamento è totalmente indolore, anche se alcune persone segnalano una particolare sensibilità al freddo, nelle prime 48 ore dopo la procedura.

Tuttavia, al cospetto di alcune condizioni è bene valutare se procedere o meno con questa tecnica, per esempio in presenza di carie o di macchie dovute ad alcuni farmaci. Particolari condizioni di sensibilità ai denti o la gravidanza, inoltre, sono situazioni in cui il tuo dentista ti consiglierà di evitare il trattamento.

In conclusione, in questo articolo abbiamo colto le situazioni in cui è più o meno consigliato lo sbiancamento dentale, una tecnica totalmente indolore e senza particolari controindicazioni che necessita di un approccio sempre professionale. Il nostro consiglio è dunque di evitare trattamenti fai da te, poco efficaci e che prescindono da una valutazione medica. Il tuo dentista di fiducia saprà consigliarti al meglio in base alla tua situazione di partenza, chiarendo anche il grado di aspettative che potrai avere relativamente alla tipologia di bianco che otterrai al termine della seduta.

Sbiancamento dentale a Mornago e Vergiate

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Invisalign ®: efficacia e tempi di trattamento

L’Invisalign ®, letteralmente “apparecchio invisibile”, è un trattamento di ortodonzia utilizzato con l’obiettivo di allineare i denti. Come evidenziato dal nome stesso, la principale differenza con gli altri apparecchi ortodontici è proprio la possibilità di preservare un aspetto estetico piacevole, funzionando attraverso i cosiddetti aligner, mascherine in polimeri completamente trasparenti e all’occorrenza removibili, costruite sull’impronta dentale del paziente.

Il trattamento Invisalign® è ormai consolidato, grazie alla possibilità riallineare i denti in modo progressivo, fino a quando i denti non raggiungano l’allineamento richiesto

Sui denti del paziente vengono applicati degli appositi spessori detti “attacchi”, utili per garantire il saldo ancoraggio dell’apparecchio e la possibilità di effettuare movimenti facciali anche complessi, senza che si stacchi inavvertitamente.
Questa caratteristica principale rende l’Invisalign ® la scelta preferita da persone ormai adulte che necessitano di riallineare le proprie arcate dentali senza intaccare l’estetica del viso.

Invisalign ® funzionamento ed efficacia

La meccanica che guida il funzionamento dell’invisalign ® è molto semplice: le mascherine – infatti – vengono realizzate su misura per ogni paziente in cura, dopo aver preso le impronte dentali e aver scattato le fotografie delle arcate.
Una volta applicate dal dentista, gli aligner devono essere indossati di giorno e di notte, togliendoie unicamente per mangiare e occuparsi della propria igiene orale.

Le cure legate alla terapia di allineamento con Invisalign ® sono sicuramente più impegnative rispetto a quelle dedicate ai classici apparecchi. Infatti – a seconda dei casi – bisogna recarsi dal proprio dentista ogni settimana o, al massimo ogni due, per adattare la mascherina e sostituirla con la successiva: questa routine è da seguire per tutto il tempo di cura.
Sono inoltre da prevedere controlli periodici ogni mese e mezzo circa, durante i quali l’ortodonzista si assicura che il trattamento stia procedendo come previsto.

Durata del trattamento Invisalign ®

La durata dell’intero trattamento, come puoi immaginare, è variabile e dipende fortemente dalle problematiche riscontrate all’inizio della cura. Generalmente possiamo dire che si attesta tra i nove e diciotto mesi, circa.

Solitamente, gli studi dentistici che propongono l’invisalign ® tra i propri trattamenti sono in grado di elaborare in anteprima le fasi di riallineamento dei denti del paziente, attraverso la modellazione in 3D: questa procedura è estremamente utile per dare l’idea del risultato previsto a fine cura.

Se giudichiamo il trattamento in termini di efficacia, bisogna specificare che il trattamento dei denti con Invisalign ® dipende dalle problematiche di base rilevate dal dentista.
Il trattamento è in tutti i casi efficace per porre rimedio alla gran parte delle problematiche di allineamento o malocclusione, spesso ottenendo risultati più performanti rispetto agli apparecchi tradizionali. Tuttavia, vi sono casi specifici in cui il dentista può valutare il ricorso all’ortodonzia classica.

Nonostante l’Invisalign ® sia un sistema scelto prevalentemente dagli adulti, può essere utilizzato anche dai bambini con denti da latte, a meno che non presentino problematiche scheletriche.

Invisalign ®: pro e contro del trattamento con l’apparecchio invisibile

Nonostante l’Invisalign ® sia ormai un metodo consolidatissimo, spesso rimane una sorta di diffidenza rispetto ai metodi classici. Si tratta di pensieri immotivati dato che il dentista che lo propone ha le totali competenze per ritenerlo un metodo risolutivo o meno.

Vediamo insieme quali sono i pro del suo utilizzo:

  • Come abbiamo visto sopra, è un apparecchio trasparente, e dunque ha il grande vantaggio di ridurre al minimo l’impatto sull’estetica del viso.
  • È rimovibile e quindi non interferisce con le proprie abitudini alimentari e con quelle legate all’igiene quotidiana.
  • È efficace per la maggior parte delle problematiche di disallineamento e malocclusione.
  • La durata del trattamento è inferiore a quella legata agli apparecchi classici.

Tuttavia, bisogna considerare anche gli svantaggi, legati prevalentemente all’autonomia del paziente nel togliere e mettere le mascherine. Per il suo funzionamento corretto, l’Invisalign ® richiede impegno quotidiano e precisione nel rispettare il numero minimo di ore di posa delle aligner. Si tratta di circa 23 ore al giorno senza interruzioni, per evitare che i denti tornino nella posizione originaria o facciano più fatica a spostarsi verso la posizione corretta.

Ecco un breve prospetto riguardante l’efficacia dell’apparecchio trasparente in relazione alle ore di applicazione rispettate dal paziente.

  • Se indossato per le ore corrette, i risultati promessi non si fanno attendere, rispettando il tempo complessivo previsto per la cura.
  • Scendendo invece a 20/22 ore, il funzionamento non è compromesso ma sicuramente lascia spazio ad alcune imperfezioni nei risultati finali.
  • Sotto le 20 ore o, ancora peggio, sotto le 16 ore i risultati sono parziali e la mascherina inizierà presto a non aderire più correttamente ai denti, lasciati liberi di tornare alla propria posizione iniziale o di non spostarsi affatto.
  • Portando, infine, l’Invisalign ® solo di notte, gli effetti risolutivi saranno completamente nulli e tutto il trattamento verrà vanificato.

Come abbiamo visto, l’apparecchio invisibile può ritenersi assolutamente efficace, sia per gli adulti che per i pazienti più piccoli, sotto il costante controllo dentistico. Si tratta di un sistema estremamente comodo che lascia autonomia al paziente: pertanto la capacità risolutiva del trattamento dipende fortemente dalla precisione e dalla diligenza individuale nel rispettare le indicazioni date dal proprio professionista di riferimento.
I tempi complessivi della terapia sono relativamente brevi, ma – anche in questo caso – possono essere fortemente influenzati da una scorretta applicazione delle regole da parte del paziente.

Apparecchio Invisalign ® a Mornago e Vergiate

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Tipologie di impianti dentali: quali sono e come scegliere

Gli impianti dentali sono presidi volti a ripristinare le funzionalità della bocca senza trascurare, la non meno importante, componente estetica.
Il mercato propone diversi dispositivi di questo genere e scegliere non è sempre facile perché ci sono soluzioni che differiscono tra loro non solo per i materiali impiegati.

Questa guida vuole, dunque, aiutarti a capire che cosa sono gli impianti dentali, quali e quante tipologie ne esistono e come scegliere la soluzione che meglio risponde alle tue necessità.

Che cos’è un impianto dentale?

Un impianto dentale è un presidio costituito da una vite in titanio volta a sostituire la radice di un dente naturale mancante. Il dispositivo, altamente biocompatibile, si integra alla perfezione nell’osso e diventa così un punto di ancoraggio perfetto per il dente sostitutivo (corona).

Ciascun impianto è costituito da tre parti distinte.

Fixture: componente da inserirsi nell’osso. Ha un diametro compreso tra 3 e 6 mm e una lunghezza variabile tra 7 e 18 mm.

Abutment (moncone): è il punto di raccordo tra impianto e corona ed è realizzato in lega di titanio o in zirconio.

Corona: si tratta di una protesi realizzabile con l’ausilio di diversi materiali; generalmente si prediligono ceramica e zirconio.

I principali tipi di impianti dentali

Gli odontoiatri hanno a loro disposizione diverse tipologie d’impianto in modo tale da scegliere la soluzione che meglio sposa le tue esigenze. A lavoro terminato, avrai così recuperato la piena funzionalità della bocca e la non meno importante componente estetica.

Vediamo ora, in breve, una rassegna dei principali impianti dentali in commercio.

Impianti in titanio endossei: sono dispositivi in grado di garantire una completa osteointegrazione in virtù dell’elevata biocompatibilità garantita con osso e gengiva.

Impianti in ceramica: più recenti, sono ancora oggetto di diversi studi, perché è indispensabile migliorare la durata della connessione impianto-protesi.

Fixture in zirconio: materiale con elevata biocompatibilità in grado di offrire ottimi risultati non solo dal punto di vista estetico, ma anche funzionale.

Impianti zigomatici: sono la soluzione d’elezione in presenza di esigua quantità d’osso e sono da usarsi esclusivamente sulle arcate superiori.

Impianti a carico immediato: impianto e protesi fissa provvisoria che vengono connessi al termine dell’intervento di inserimento delle viti. A tal fine deve, però, essere presente la giusta quantità d’osso e nello stesso tempo è indispensabile garantire la massima stabilità dell’impianto perché lo stesso deve fronteggiare i carichi masticatori.

Per carico differito: soluzione da adottare qualora sia indispensabile attendere la conclusione del processo di osteointegrazione. Al termine di questo, si procede a scoprire gli impianti e posizionare su di essi le protesi.

Impianto iuxtaossei: gli impianti vengono inseriti al di sotto del periostio; tale procedura non viene ormai più usata in virtù della sua elevata invasività (scollamento della gengiva ed esposizione osso) e della durata non ottimale nel tempo.

Come scegliere l’impianto dentale?

Il mercato propone diverse tipologie di impianti dentali; scegliere non è semplice, ma per fortuna il tuo odontoiatra di fiducia potrà aiutarti illustrandoti, alla luce del tuo problema, pro e contro di ogni soluzione.

Se non hai un dentista di riferimento, affidati invece a un professionista specializzato in implantologia metal-free in modo tale da scongiurare possibili effetti indesiderati (irritazioni e allergie) derivanti dall’uso del metallo.

Molti dentisti si affidano, per esempio, sempre più spesso all’ossido di zirconio per i suoi innumerevoli benefici. Si tratta, difatti, di un materiale altamente biocompatibile in grado di resistere a elevati carichi masticatori e all’attacco di acidi; non è soggetto al fenomeno di corrosione e difficilmente la placca batterica vi aderisce. Non si può, infine, non menzionare l’ottimo risultato estetico: l’ossido di zirconio ti aiuta a ritrovare un sorriso smagliante grazie al suo colore bianco e alle proprietà di traslucenza.

Scegliere l’impianto dentale più idoneo al tuo caso non significa però soffermarsi, solo ed esclusivamente, sulla tipologia di materiale usato perchè ci sono anche altri importanti fattori da considerare.

Un impianto a ponte è, per esempio, la soluzione d’elezione qualora ti manchi un dente tra due elementi sani perché ti consente di non ricorrere a perni da inserire nella radice del dente.

La protesi rimovibile sembra, invece, essere la scelta più giusta in presenza di radici dentarie in ottime condizioni; l’odontoiatra applica sulle stesse degli agganci a bottone e vi fissa la protesi che risulta così molto stabile.

L’impianto zigomatico viene, infine, utilizzato qualora sussistano le seguenti condizioni: insufficiente spessore dell’osso per l’inserimento di un impianto tradizionale, assenza di basi di ancoraggio nell’osso e mancato raggiungimento di una completa osteointegrazione.

Impianti dentali Odontobi

Per scegliere il giusto impianto dentale è fondamentale rivolgersi a un odontoiatra esperto e preparato. Odontobi è un centro specializzato in implantologia dentale a Castelletto Sopra Ticino, Siamo vicini a Novara e Varese (Besozzo, Gavirate, Arona, Oleggio, Galliate, Fagnano Olona, Romentino, Cerano, Sumirago, Besnate, Gallarate, Busto Arsizio, Tradate).

Utilizziamo solo tecniche e materiali di ultima generazione per realizzare impianti dentali all’avanguardia e sicuri. Rivolgiti a noi per un consulto.

Come funzionano le protesi dentali mobili

Le protesi dentali mobili sono presidi da utilizzare in caso di perdita di uno o più denti naturali conseguentemente a parodontite o importanti traumi facciali.

In tali contesti, è necessario intervenire nel più breve tempo possibile al fine di colmare il disagio emotivo provato e ripristinare le corrette funzionalità della bocca (masticazione e fonazione).

Questa breve guida vuole dunque aiutarti a capire più da vicino che cosa sono le protesi dentali mobili e come funzionano, mentre nella seconda e ultima parte ci soffermeremo sulla loro delicata ed indispensabile manutenzione.

Che cosa sono le protesi dentali mobili?

Le protesi dentali mobili sono ausili volti a sostituire, in parte o in toto, un’arcata dentaria e sono concepite per essere estratte dalla bocca in modo tale da consentire le pratiche di igiene quotidiana.

Esistono tre diverse tipologie di protesi mobili.

Parziali: il dispositivo viene ancorato ai denti naturali residui o artificiali (impianti) per mezzo di alcuni ganci garantendo così buona stabilità funzionale e masticatoria.

Totali: soluzione da adottare in assenza di denti residui o radici naturali. Il dispositivo (o dentiera mobile) in resina sostituisce una o entrambe le arcate dentarie, appoggiandosi solo e unicamente a mucose e osso. È una soluzione semplice ed economica in grado di ripristinare le funzionalità orali senza però soddisfare pienamente i requisiti di stabilità (il graduale riassorbimento osseo richiede periodiche ribasature da parte dell’odontoiatra) ed efficacia masticatoria.

Combinate: si tratta di protesi rimovibili, ma nello stesso tempo fissate e stabilizzate mediante dispositivi di ancoraggio. Questa soluzione viene adottata soprattutto in assenza di molari e premolari; non necessita di ganci visibili, aderisce a livello della lingua e non danneggia i denti naturali.

Protesi dentarie mobili e ribasatura

La dentiera mobile deve essere periodicamente sottoposta a ribasatura perché l’osso mascellare e mandibolare e i relativi tessuti molli sono soggetti, come risaputo, a processi di riassorbimento con conseguente variazione della forma.
La protesi non è dunque stabile in bocca, arrecando fastidio; soprattutto sorgerebbe il rischio di fratturarsi più facilmente.

Se avverti una perdita di aderenza tra dentiera e gengive, contatta immediatamente il tuo odontoiatra di fiducia e prendi un appuntamento per la ribasatura del tuo dispositivo.
La protesi tornerà come nuova nell’arco di uno o due giorni.

La manutenzione delle protesi dentali mobili

La manutenzione delle protesi dentali mobili è molto importante ed è bene seguire alla lettera le seguenti indicazioni:

  • ricordati di igienizzare la dentiera quotidianamente e al termine di ogni pasto con l’ausilio di spazzolino, un dentifricio non abrasivo e acqua fredda (il calore può alterare le resine acriliche);
  • conserva il dispositivo in un ambiente umido avvolgendolo, per esempio, in una salvietta inumidita (in alternativa lo puoi mettere nell’acqua). Quest’ultimo aspetto è di fondamentale importanza per prevenire la disidratazione delle resine usate e garantire così una maggiore durata nel tempo della protesi;
  • massaggia inoltre gengive, lingua, guance e palato con uno spazzolino da denti morbido al fine di:
    • assicurare la corretta irrigazione sanguigna;
    • eliminare i depositi di placca e tartaro;
    • prevenire irritazioni, alitosi e infezioni.

Per una corretta manutenzione del dispositivo, procedi infine alla sua disinfezione periodica con compresse dedicate o soluzioni a base di ossigeno nascente.

Questa pratica inibisce la crescita di batteri e riduce l’accumulo di placca e tartaro. Prima di indossare la dentiera, risciacquala accuratamente sotto l’acqua fredda corrente.

Se anche tali procedure non fossero sufficienti, non usare assolutamente oggetti taglienti come i coltelli perché potresti danneggiare la superficie lucida dei denti; rivolgiti, dunque, al tuo odontoiatra di fiducia per una pulizia professionale con ultrasuoni, vibrazioni e soluzioni dedicate.

Conclusioni

Sempre più persone perdono uno o più denti naturali a seguito di traumi facciali e per effetto della parodontite (patologia orale infiammatoria di natura cronica in grado di distruggere nel tempo la struttura portante dei denti).

Se la cura della parodontite non dà buoni esiti, è necessario procedere all’inserimento di un impianto dentale e le protesi mobili rappresentano, senza alcuna ombra di dubbio, un’ottima soluzione perché sono facili da igienizzare, non richiedono alcun intervento chirurgico e ti consentono di mantenere una buona pulizia del cavo orale.

Protesi dentali di ultima generazione a Galliate e Romentino

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Impianti a carico immediato: pro e contro

Abitualmente, quando si parla di impianti dentali, si fa riferimento alla chirurgia implantare tradizionale, sviluppata in due fasi principali, solitamente completate in un arco di tempo di circa sei mesi. L’implantologia a carico immediato, al contrario, presenta il grande vantaggio di poter iniziare e terminare tutta la procedura chirurgica in un solo giorno.
In questo articolo, analizzeremo le caratteristiche e i pro e contro degli interventi a carico immediato.

Come abbiamo accennato in apertura, gli impianti tradizionali prevedono dei tempi piuttosto lunghi di realizzazione, in quanto richiedono la guarigione totale della gengiva e dell’osso prima dell’applicazione della corona.

Questo lunghissimo tempo d’attesa non può che rappresentare uno svantaggio per chi necessita di risolvere una problematica dell’arcata dentale tutt’altro che trascurabile e che impone al paziente di stare a lungo senza poter contare sui denti coinvolti. Certo, spesso si procede applicando corone provvisorie, ma è bene precisare che queste hanno una qualità estetica e funzionale molto differente da quelle definitive.

È per questi motivi che spesso i pazienti chiedono di poter accedere a tecniche di implantologia a carico immediato, con l’obiettivo di accorciare i tempi e risolvere quanto prima le proprie difficoltà. Tuttavia, non tutti i casi si prestano in maniera ottimale a questa scelta: ci sono infatti alcuni requisiti minimi che lo specialista deve doverosamente riscontrare, affinché un impianto rapido abbia successo: se l’impianto non si integrerà correttamente con l’osso coinvolto, tutta la procedura sarà infatti da considerarsi fallita.
Allo stesso tempo, è necessario valutare che, se sull’impianto verrà poi applicata molta forza, questo eventualmente andrà ad influenzare la durata dell’impianto stesso.

A fronte di questi aspetti delicati da valutare attentamente insieme al proprio dentista di fiducia, ve ne sono molti altri positivi da considerare al momento della scelta, ad esempio i tempi di guarigione più rapidi, un impegno inferiore in termini di tempo dedicato agli appuntamenti dentistici e di conseguenza molto meno stress e ansia per il paziente.

Carico immediato: le condizioni indispensabili per richiederlo

Come abbiamo anticipato, non tutte le situazioni si prestano alla realizzazione di un impianto a carico immediato. Esaminiamo insieme nei prossimi paragrafi quali sono le condizioni indispensabili per poter procedere con questa tecnica rapida di chirurgia implantare.

  • Innanzitutto, è indispensabile presentare una stabilità di almeno 35 Ncm, necessaria per l’avvitamento degli impianti durante la procedura chirurgica.
  • In secondo luogo, deve esserci abbastanza osso a disposizione: questo può comportare in alcuni casi la necessità di un intervento preparatorio, effettuando un’operazione di rigenerazione dell’osso stesso.
  • Le gengive, infine, devono essere sane e il paziente non deve presentare bruxismo o malocclusioni importanti.

Qualora il paziente rispetti questi requisiti minimi, non vi saranno controindicazioni per procedere con un impianto a carico immediato e constatarne con ogni probabilità il successo.

Tipologie di impianto a carico immediato

Vi sono diverse tipologie di impianto a carico immediato, vediamole insieme più nel dettaglio.

  • Su impianto singolo: l’impianto viene inserito nello spazio corrispondente al dente mancante o dopo un’estrazione. Non ci sono controindicazioni per l’applicazione contestuale della corona dentaria e, dopo circa due mesi di protesi provvisoria, potrà essere avvitata o cementata quella definitiva.
  • Su impianti multipli: l’impianto in questo caso origina da necessità più che altro estetiche, in corrispondenza dei settori frontali delle arcate. Questo tipo di operazione chirurgica è fattibile unicamente se vi sono condizioni di stabilità primaria e non si rilevano invece esigenze di interventi di rigenerazione ossea preventiva.
  • Sull’intera arcata: l’impianto a carico immediato consente di ripristinare un’arcata intera in maniera immediata, purché vi siano le condizioni di una stabilità maggiore di 35Ncm, senza necessità di interventi di rigenerazione ossea preventiva per l’avvitamento delle corone.

In conclusione, possiamo affermare che gli impianti a carico immediato rappresentano una procedura efficace e da favorire, qualora siano stati constatati tutti i requisiti minimi necessari nel paziente: proprio l’analisi preliminare è il punto chiave per il successo dell’intervento.

Il dentista di fiducia utilizzerà certamente ogni precauzione possibile affinché l’intervento abbia un esito positivo, dopo aver studiato attentamente il singolo caso con il supporto di una valutazione multidisciplinare basata su radiografie e osservazioni cliniche.

Quali sono i vantaggi di questo trattamento

Ma perché dovresti scegliere tra le varie forme di interventi, proprio l’implantologia a carico immediato? Di seguito ti elenchiamo i vantaggi principali:

  • rapidità dell’applicazione: la protesi temporanea ti può essere applicata nel giro di brevissimo tempo dopo le dovute verifiche, permettendoti di avere già una dentatura completa senza dover interrompere le tue attività quotidiane o lavorative.
  • nessuna protesi mobile provvisoria: le dentiere e le parti mobili che vengono utilizzate nel carico tradizionale spesso sono dannose per la completa guarigione della gengiva, inoltre spesso sono scomode e oltretutto capita a volte che le parti mobili si riempiono di cibo durante la masticazione creando non pochi fastidi;
  • i denti naturali non si spostano: quando si estrae un dente gli atri denti vicini cercano di colmare il buco che si viene a creare avvicinandosi l’uno all’altro, questo può creare problemi importanti alla masticazione;
  • convalescenza più rapida: il recupero della funzionalità della bocca è molto rapido senza comportare fastidi o degenza che può limitarti.
  • possibilità di rimuovere la protesi: in caso in cui devi effettuare delle modifiche all’impianto o delle cure specifiche ai denti e alle gengive, la protesi potrà essere asportata in modo che il dentista abbia piena libertà di movimento.
  • migliore estetica: grazie alla tipologia di applicazione senza la presenza di una falsa gengiva, l’estetica del tuo sorriso sarà perfetta, con un risultato in equilibrio con le proporzioni della tua bocca.
  • durata maggiore: grazie alle strutture in titanio e ai nuove materiali utilizzati per l’implantologia, le protesi rimarranno a loro posto per un tempo quasi illimitato.
  • masticazione confortevole: una volta inserita la protesi fissa si può subito mangiare, non si subiscono alterazioni durante la masticazione che potrebbero creare disagi e problemi all’articolazione. La struttura a viti ti permette di avere una tipologia di masticazione regolare senza doverti preoccupare di distacchi come nel caso di quelle cementate.

Impianto a carico immediato a Novara e Varese

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Perimplantite e mucosite: problemi e patologie degli impianti dentali

Quando si ha un impianto dentale, si pensa di essere immuni da qualsiasi patologia dentale. Purtroppo, non è così. Anche l’impianto può ammalarsi e, in casi gravi, è necessaria la rimozione.

Scopriamo nel dettaglio quali sono le patologie che possono colpire un impianto dentale.

Quando si parla di patologie che colpiscono l’impianto, non si tratta della parte esterna del materiale protesico. L’impianto si presta a radice artificiale del dente, costituita dalla vite in titanio sulla quale si monta la capsula, che fa da corona dentaria. Nel corso degli anni, però, la gengiva può infiammarsi, causando la comparsa di due patologie, la perimplantite e la mucosite perimplantare.

Che cos’è la perimplantite?

La perimplantite è un’infiammazione dei tessuti intorno all’impianto inserito. A causa delle cariche batteriche, le mucose e il tessuto osseo si distruggono progressivamente e ciò porta all’instabilità dell’impianto.

Questa patologia agisce in modo simile alla parodontite ed è la causa più diffusa di perdita dell’impianto. I batteri responsabili della perimplantite sono i batteri anaerobi gram negativi, che sono molto simili ai batteri che causano la piorrea, e altri batteri gram positivi, che riscontriamo esclusivamente nella perimplantite.

Ma come ci si accorge se si è affetti da perimplantite? Se noti che la gengiva comincia ad arrossarsi, a cambiare colore e a sanguinare leggermente, questi potrebbero essere dei campanelli d’allarme per l’insorgenza di una perimplantite.

Man mano che l’infiammazione avanza e penetra nell’osso, potresti cominciare a notare una secrezione di pus e a provare del dolore mentre mastichi, con del movimento nell’impianto.

Quali sono le cause della perimplantite?

Innanzitutto, bisogna sottolineare che il parodonto, ovvero l’insieme di tessuti che avvolgono e proteggono il dente dagli agenti esterni, è diverso da quello di una corona avvitata su un impianto dentale.

Non essendoci nell’impianto il legamento parodontale che si interpone tra la radice del dente e l’osso, la probabilità di attacco da parte di agenti batterici esterni aumenta in maniera esponenziale.

In più, le fibre gengivali non aderiscono in un impianto come con i denti naturali e questa è una causa accertata di insorgenza della perimplantite.

Allo stato dell’arte, non esiste una causa precisa in grado di scatenare la perimplantite e si parla, dunque, di fattori scatenanti.

La scarsa igiene orale può, per esempio, favorire l’insorgenza del disturbo riconducibile, in una certa misura, alla presenza di microrganismi patogeni nella placca batterica. 

Se porti un impianto, ricordati perciò di provvedere quotidianamente a una corretta igiene orale al fine di mantenere il presidio e tutta la bocca in buone condizioni.

Sono da considerarsi altri fattori di rischio nello sviluppo della patologia:

  • predisposizione alla parodontite;

  • sovraccarico biomeccanico riconducibile, per esempio, a bruxismo;

  • errato posizionamento dell’impianto.

Vi sono inoltre alcuni fattori che possono favorire l’insorgenza della perimplantite e tra questi troviamo l’abuso di bevande alcoliche e il tabagismo.

Sono, inoltre, da considerarsi possibili fattori scatenanti il diabete mellito e un inadeguato osso di supporto.

Sintomi e diagnosi della perimplantite

I principali sintomi della perimplantite comprendono sanguinamento, dolore costante nell’area circostante l’impianto, presenza di pus e variazione cromatica della gengiva che, tendenzialmente, assume una colorazione diversa dalle altre. In presenza di tali sintomi, rivolgiti al tuo odontoiatra di fiducia e sottoponiti a un’accurata visita di controllo.

La perimplatite viene, difatti, diagnosticata in sede ambulatoriale con l’ausilio di una sonda parodontale preposta all’individuazione di tasche (o solchi gengivali) nell’area immediatamente circostante l’impianto.

Lo specialista può, inoltre, richiedere una radiografia per esaminare più da vicino eventuali perdite ossee all’interno dell’osso di supporto.

Come si cura la perimplantite?

Il trattamento volto alla cura della perimplantite dipende dalla gravità del disturbo, ma in buona parte dei casi si segue il presente iter terapeutico.

Terapia antibiotica per eliminare l’infezione sostenuta da batteri.

Trattamento rigenerativo dei difetti ossei.

Accurata pulizia della superficie dell’impianto per eliminare eventuali tracce di placca batterica.

Sostituzione dell’osso offeso per contenere i rischi di una possibile progressione della malattia.

• Trattamento con laser a diodi.

Come prevenire la perimplantite?

Ci sono delle misure che sia il dentista che il paziente possono adottare per prevenire questa patologia.

Innanzitutto, una corretta pianificazione dell’intervento è di fondamentale importanza.
Il dentista, infatti, dovrà fare delle valutazioni sul singolo caso e prendere in considerazione:

  • la componente genetica, quindi se in famiglia ci sono già stati casi di parodontite;
  • materiali scelti per l’impianto;
  • l’utilizzo di un impianto con superficie ruvida, in quanto da una parte favorisce l’osteointegrazione, ma dall’altra espone l’impianto alla proliferazione batterica.

Tuttavia, gli impianti di ultima generazione sono stati costruiti nell’ottica di ridurre il più possibile il rischio di infezioni intorno all’impianto dentale. In seguito, sta a te curare molto la tua igiene orale e non mancare ai controlli clinici e radiologici.

È inoltre indispensabile una pulizia dentale ogni sei mesi, per rimuovere il tartaro.

È importante sottolineare che anche l’impianto soffre del fumo della sigaretta. Infatti per i fumatori, aumenta la possibilità di sviluppare una perimplantite o una mucosite perimplantare e di perdere l’impianto in seguito all’intervento o dopo qualche anno. Quindi, smetti di fumare, per la tua salute e quella del tuo impianto.

Per quanto riguarda la cura della perimplantite, si comincia con una terapia antibiotica per eliminare i batteri responsabili dell’infezione.

In seguito, si procederà con un trattamento rigenerativo dei difetti ossei e la pulizia della superficie dell’impianto per eliminare la placca batterica accumulata. Infine, c’è la sostituzione dell’osso danneggiato per evitare il progredimento della patologia e il trattamento finale con un laser ai diodi. 

Sottoponiti a visite di controllo periodiche e programma sedute di igiene orale professionale al fine di prevenire eventuali disturbi alla bocca che possono facilmente degenerare in problemi ben più gravi. La rimozione di accumuli di placca batterica sulla superficie dell’impianto e in zona perimplantare è, difatti, fondamentale per prevenire la perimplantite.

Mucosite perimplantare

La mucosite prevede una serie di episodi infiammatori ripetuti e, a differenza della perimplantite, non interessa la struttura ossea, ma solo i tessuti molli.

Questa si può definire come lo stadio iniziale della perimplantite e i sintomi caratteristici sono l’arrossamento della gengiva e il sanguinamento.

Anche la mucosite è causata dalla placca batterica che si deposita attorno all’impianto e porta all’infiammazione delle mucose circostanti.

Per curarla, è necessaria la rimozione della placca batterica attraverso l’igiene orale quotidiana e una seduta di igiene orale dal dentista. Infatti, la mucosite è una malattia reversibile che, se presa in tempo, può essere guarita.

Conclusioni

La perimplantite è un disturbo che può colpire le persone che si sottopongono a interventi di implantologia dentale e portare, se non adeguatamente trattato, alla perdita dell’impianto stesso. 

I fattori che possono scatenare il disturbo sono molteplici, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un problema di origine batterica strettamente correlato alla scarsa igiene orale con conseguente accumulo di placca batterica.

Dolorabilità nell’area circostante il presidio, perdita di sangue e formazione di pus sono campanelli d’allarme da non trascurare e in tali casi devi sottoporti, quanto prima, ad accertamenti volti alla diagnosi e alla definizione di un adeguato trattamento.

Impianto dentale ad Arona e Trecate

Per evitare una perimplantite l’esperienza e la professionalità del chirurgo sono la cosa più importante.

Se cerchi uno studio dentale specializzato in impianti dentali e nella cura della perimplantite, Odontobi è il centro specializzato che fa per te. Ci trovi a Castelletto Sopra Ticino, vicino a Novara, Varese, Arona, Trecate, Tradate e Gorla Minore.

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Ascesso dentale - sintomi e rimedi

Ascesso dentale: sintomi e rimedi

Cos’è esattamente un ascesso dentale e come si cura? In questo articolo vi illustreremo passo per passo tutti i dettagli riguardanti questa patologia, dai primi sintomi alla terapia da seguire per non incorrere in complicazioni e ricadute.


Cos’è un ascesso dentale?

Con il termine di ascesso ci si riferisce a un’infezione che colpisce l’interno del dente o della gengiva e che provoca un rigonfiamento carico di liquido batterico, solitamente di colore giallognolo. Distinguiamo due tipologie di ascesso: quello gengivale (o parodontale) che colpisce la struttura di sostegno del dente e si manifesta sulla gengiva; e quello dentale-periapicale, che invece coinvolge il dente vero e proprio e spesso è dovuto ad una carie trascurata. Al primo segnale di dolore, il consiglio è senza dubbio quello di prenotare tempestivamente un controllo dal tuo dentista, che, attraverso un’accurata osservazione dello stato della bocca e dei denti, ed eventualmente anche ricorrendo ad una radiografia, ti saprà dire di cosa di tratta e consigliarti la cura migliore.


Sintomi dell’ascesso dentale

Ma come ci si accorge di avere un ascesso? I sintomi sono inequivocabili perché si tratta di un’infezione particolarmente dolorosa. L’area della gengiva è, infatti, ricca di terminazioni nervose ed è molto vascolarizzata, per cui la percezione del dolore è molto forte. Attraverso l’osservazione è poi facile notare un rigonfiamento sulle pareti gengivali. Ulteriori sintomi possono essere una sensibilizzazione al caldo e al freddo, la difficoltà di masticazione e un gonfiore ai linfonodi del collo. Talvolta un ascesso può dare anche febbre e malessere generale. Non si tratta certo di sintomi trascurabili, per cui è bene intervenire nell’immediato, prima che l’infezione possa danneggiare i denti e l’osso, causando un’infezione diffusa.


Principali cause e fattori di rischio

Ma quali sono le ragioni per cui si può manifestare un ascesso dentale? Trattandosi di un’infezione, i principali responsabili sono i batteri che proliferano all’interno della bocca e che talvolta possono penetrare nel dente e irritarlo. L’ascesso non è altro che la risposta del nostro organismo per difendersi da questi attacchi batterici. Talvolta i residui di cibo possono favorire la proliferazione delle colonie batteriche e, in generale, una pulizia orale poco accurata non aiuta di certo la salute della bocca. Altri fattori di rischio non direttamente collegati, ma che possono influire negativamente sulla comparsa di un ascesso, sono il diabete, il reflusso gastroesofageo, l’abuso di alcol, il fumo e l’assunzione continuativa di cortisone.


Come si cura un ascesso dentale

Passiamo ora a parlare dei rimedi che esistono per curare l’ascesso dentale. Chiaramente il percorso di guarigione da seguire varia in base alla gravità dell’infezione e il tuo dentista di fiducia saprà valutare precisamente lo stato dell’ascesso e consigliarti la terapia migliore. Prima di tutto, bisognerà intervenire con una pulizia adeguata dell’area interessata, per poi passare al drenaggio del liquido purulento contenuto nell’ascesso. La fuoriuscita del liquido è necessaria per risanare la zona dall’infezione. Il dentista potrebbe inoltre consigliarti di prendere degli antibiotici, per evitare eventuali ricadute e combattere del tutto l’infezione. Se il dente è particolarmente coinvolto, potrebbe essere inevitabile un trattamento di devitalizzazione e otturazione e, solamente nei casi più gravi, si arriva a parlare della rimozione del dente. Si tratta di un’eventualità abbastanza rara, che comunque si può correggere con l’installazione di una protesi estetica.


Igiene e prevenzione

In generale, in tutti i casi di infezione la parola d’ordine per guarire, ma anche per prevenirne l’insorgenza, è igiene. Se vuoi evitare qualsiasi problematica a livello della bocca e del cavo orale, è bene mettere in atto comportamenti di pulizia che devono essere quotidiani. Quindi, lavarsi accuratamente i denti usando il filo interdentale ed eseguire risciacqui con un collutorio specifico è la via di prevenzione migliore che puoi seguire! Infine, ricorda che i controlli regolari dal dentista e la pulizia dei denti fatta dall’igienista (almeno 2 volte l’anno) possono aiutarti a prevenire qualsiasi complicazione.


L’ascesso dentale nei bambini

L’ascesso dentale è una patologia infettiva che può interessare non solo gli adulti, ma anche i bambini. Come agire quando l’ascesso colpisce i più piccoli?
Non preoccupiamoci: le cause, i sintomi e le cure sono gli stessi che negli adulti; l’unica differenza è che il nostro piccolo paziente avrà bisogno di più attenzione per sopportare la percezione di un dolore così intenso.
Per aiutarlo possiamo applicare del ghiaccio o degli impacchi di camomilla sulla zona dolorante e fargli fare dei risciacqui tiepidi con acqua e sale per disinfettare la bocca. Inoltre, è bene farlo riposare con la testa sollevata, aiutandoti con dei cuscini, per dare un minor afflusso di sangue alla testa e diminuire, quindi, la sensazione di dolore.

Come per gli adulti, anche nei bimbi è fondamentale l’insegnamento di tutte le pratiche di igiene orale da ripetere almeno due volte al giorno sottolineando l’importanza di tenere pulita la bocca con spazzolino, dentifricio e filo interdentale. Per finire, non dimenticare che un’alimentazione sana, che non preveda l’assunzione eccessiva di bevande zuccherate e dolci, sta alla base del benessere non solo dentale ma di tutto l’organismo.

Dentista a galliate e Romentino

Per la cura di un ascesso il trattamento di un bravo odontoiatra è indispensabile. Odontobi è un centro dentistico specializzato vicino Galliate e Romentino, con uno staff preparato e esperto.

Cosa sono gli impianti zigomatici

Gli impianti dentali sono apparati volti a sostituire uno o più denti naturali con unità artificiali. Le soluzioni proposte sono molteplici, ma in caso di eccessiva perdita d’osso non rigenerabile si propende, previo parere dello specialista, per un impianto zigomatico.

Vediamo, dunque, di che cosa si tratta, quali sono le principali differenze con i sistemi tradizionali e quando si può caricare la protesi. Nella seconda e ultima parte ci soffermiamo, invece, sul profilo del paziente ideale e possibili effetti indesiderati di un intervento di questo genere.

Impianti zigomatici: che cosa sono

Gli impianti zigomatici sono particolari impianti dentali da utilizzarsi in caso di un’importante perdita di struttura ossea non rigenerabile con l’ausilio di altre tecniche chirurgiche. L’osso mascellare di scarsa qualità e quantità non può, difatti, essere caricato con i tradizionali dispositivi poiché manca la base dove l’apparato si fissa e avviene l’osteointegrazione. Gli impianti zigomatici sfruttano, invece, l’osso dello zigomo al quale vengono fissati diagonalmente.

La tecnica chirurgica degli impianti zigomatici prevede un’analisi preliminare che, tramite indagini radiologiche, fotografie ed eventuali calchi, consente di programmare le fasi successive.

L’intervento vero e proprio prevede l’inserimento nel tessuto osseo degli impianti in titanio (viti con dimensioni da 2 a 5 centimetri), alla cui estremità si trovano delle viti di guarigione che chiudono l’impianto. Dopo una fase di circa tre mesi, necessaria per consentire all’impianto di osteointegrarsi, tali viti di guarigione sono asportate, per poter procedere con l’applicazione del pilastro su cui viene cementata la corona protesica provvisoria. Dopo un periodo di tempo variabile e dipendente dalle condizioni dell’osso zigomatico, viene applicata la protesi dentaria definitiva.

Tale metodica permette di evitare l’innesto di tessuto osseo, una modalità particolarmente complessa e che richiede tempi molto lunghi, sia a causa del prelievo di tessuto da un’altra parte del corpo, sia per le tempistiche necessarie per consentire che l’innesto attecchisca. In caso di intervento con impianti zigomatici viene offerto il grande vantaggio di avere a disposizione una dentatura utilizzabile dopo pochi giorni dall’intervento, senza alcuna attesa.

La percentuale di successo di questa tecnica di implantologia è compresa tra il 96% e il 98% dei casi, a dodici anni dall’intervento; si tratta di valori altissimi che confermano la validità e l’efficacia di tale metodica.

Le principali differenze tra impianti tradizionali e zigomatici

L’impianto tradizionale viene fissato all’osso mascellare, mentre lo zigomatico all’osso dello zigomo (arco osseo della guancia). Il diverso punto di ancoraggio si riflette, inoltre, sulla lunghezza complessiva dell’apparato: il tradizionale non supera i 18 mm, mentre lo zigomatico arriva a sfiorarne 55mm perché deve raggiungere un osso sito più in alto.

L’impianto zigomatico possiede, infine, elevate probabilità di successo perché l’osso garantisce ottime condizioni di osteointegrazione e non è soggetto a deterioramento riconducibile a età, patologie del cavo orale e mancanza di elementi dentali. L’intervento viene eseguito in anestesia locale e sedazione cosciente ed è, dunque, più invasivo rispetto a quello richiesto per gli impianti tradizionali.

Impianto zigomatico e carico della protesi

L’intervento per l’inserimento di impianti zigomatici è più complesso, ma ciò non significa che tu debba attendere per caricare la protesi. Questi apparati sono, infatti, generalmente a carico immediato e la protesi provvisoria può essere inserita al termine dell’intervento chirurgico permettendoti così di tornare immediatamente alla vita di tutti i giorni. Il dispositivo definitivo viene, invece, fissato al termine del processo di osteointegrazione e cicatrizzazione della gengiva e dei tessuti intorno all’impianto.

I migliori candidati per un impianto zigomatico

Prima di sottoporti a un intervento di implantologia dentale, devi rivolgerti al tuo odontoiatra di fiducia per un’accurata visita di controllo. Lo specialista valuta, in tale sede, le condizioni del cavo orale e stima con precisione la quantità d’osso e la relativa densità mediante radiografia e altri accertamenti di ultima generazione; l’età e lo stile di vita completano il quadro clinico in modo tale da definire il trattamento più indicato al tuo caso.

In linea generale, le persone anziane prive di denti da molto tempo rappresentano i candidati migliori per gli impianti zigomatici.

Impianti zigomatici: effetti indesiderati dell’intervento chirurgico

L’intervento dura alcune ore e non presenta particolari effetti indesiderati; al termine della procedura puoi accusare dolore e gonfiore in corrispondenza della parte offesa, ma entrambe le condizioni regrediscono spontaneamente nell’arco di alcuni giorni. Segui la terapia antibiotica prescritta dallo specialista e usa ghiaccio e antidolorifici per ridurre la sintomatologia dolorosa.

Effetti collaterali dell’impianto

  • Sinusite. Mal di testa, costipazione, eccessiva produzione di muco, dolori al volto sono gli effetti collaterali più comuni dopo l’intervento. Si possono alleviare anche con semplici lavaggi nasali o con suffumigi a base di oli essenziali di menta ed eucalipto
  • Fistola oro-sinusale. In genere, la lesione tubolare di tipo patologico dovrebbe regredire da sola o altrimenti bisognerà ricorrere ad un intervento chirurgico non invasivo
  • Necrosi della parte superiore dell’impianto
  • Variazione della sensibilità dei denti
  • Fallimento dell’osteointegrazione. 

I vantaggi degli impianti zigomatici

Gli impianti zigomatici possiedono una lunga serie di vantaggi che possono essere così riassunti.

  • Riduzione delle tempistiche
  • Successo garantito nella maggior parte dei casi
  • Possibilità di carico immediato
  • Costi contenuti rispetto alla ricostruzione ossea.

Quali sono gli svantaggi di questa tecnica

Si ricorda comunque che l’implantologia zigomatica è una tecnica che presenta anche alcuni svantaggi. Innanzitutto sono pochi i chirurghi esperti in tale tecnica. Di conseguenza gli studi odontoiatri che la propongono al pubblico effettuano l’intervento chirurgico in collaborazione con ospedali internazionali oppure specialisti, mentre si occupano da soli della pianificazione protesica.

Rispetto agli interventi di innesto osseo, l’inserimento degli impianti zigomatici si caratterizza per essere più doloroso perché il disagio post-operatorio è di livello medio-alto. In genere il dolore è presente per una settimana in media e viene curato con i normali antidolorifici.

Quanto dura un impianto zigomatico?

L’impianto zigomatico dura mediamente 10-15 anni, ma non è possibile fare alcuna previsione a priori perché tutto dipende da molteplici fattori tra cui l’età del paziente.

L’apparato infatti è destinato a durare tutta la vita nelle persone più anziane, mentre nei soggetti più giovani è indispensabile considerare la naturale usura nel tempo.

Se desideri conservare l’impianto zigomatico il più a lungo possibile, ricorda di condurre uno stile di vita sano ed eseguire correttamente le procedure di igiene orale. Il rispetto di queste semplici regole è, infatti, fondamentale se non vuoi rischiare di dovere sostituire prematuramente l’apparato.

Rimozione prematura dell’impianto zigomatico

La rimozione prematura dell’impianto zigomatico è indispensabile in presenza di fallimento precoce e tardivo. Nel primo caso, la mancata o non sufficiente osteointegrazione dell’ausilio può compromettere la guarigione delle ferite richiedendo, quindi, l’estrazione del dispositivo entro alcuni mesi dalla sua installazione. Il fallimento tardivo può, invece, presentarsi in qualsiasi momento in virtù di errori prostetici, stili di vita inadeguati e perimplantite (infezione batterica nell’area circostante l’impianto).

Rimozione dell’impianto zigomatico conseguente a frattura

L’impianto zigomatico talvolta deve essere rimosso per frattura dello stesso. La rottura può verificarsi in qualsiasi momento a seguito di errata pianificazione dell’ausilio o svitamento ed eccessiva sollecitazione, riconducibile alla masticazione.

Occorre però precisare che eventi di questo genere sono in realtà molto rari, anche se non impossibili: nella maggior parte dei casi sono imputabili a svitamento con conseguente perdita di stabilità da parte della protesi.

Conclusioni

Gli impianti zigomatici sono particolari impianti dentali da utilizzarsi in caso di marcata perdita d’osso non rigenerabile con l’ausilio di altre procedure.

Vengono generalmente inseriti a seguito di un’accurata visita di controllo e accertamenti dedicati volti a stimare le reali condizioni in cui versano il cavo orale e l’osso.

L’intervento di applicazione degli impianti zigomatici, più invasivo rispetto alle tradizionali tecniche di implantologia dentale, viene eseguito in anestesia locale e sedazione cosciente e ti consente di tornare a casa, il giorno stesso, con una protesi provvisoria (carico immediato). Il dispositivo definitivo viene, quindi, fissato al termine dei processi di osteointegrazione e cicatrizzazione di gengiva e tessuti.

Impianti dentali: cosa devi sapere sull’All on four

All on four: cosa sapere su questi impianti

Negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi in avanti per quanto concerne le tecniche di implantologia dentale migliorando la qualità della vita dei pazienti che necessitano questo tipo di interventi.

Oggi una delle soluzioni da prendere in considerazioni quando è necessario un impianto dentale è l’All on Four.

Si tratta di una nuova tecnica di implantologia dentale che si dimostra adatta soprattutto per quei pazienti che hanno perso tutti i denti su una, oppure su tutte e due le arcate. Si tratta di una vera e propria rivoluzione del settore in quanto, fino a qualche tempo fa, per queste problematiche non c’erano protesi fisse, ma soltanto quelle mobili con tutte le problematiche collegate.

Questo approccio innovativo prevede l’innesto di quattro impianti posizionati in maniera strategica in diverse zone della mascella oppure in alternativa anche della mandibola. L’importante è scegliere una zona che presenti una certa quantità di osso per garantire durata e resistenza.

In particolare, una volta individuati i punti ottimali, si vanno ad inserire i quattro impianti sui quali viene fissata la protesi fissa che ovviamente permette molti più vantaggi sia durante la masticazione che nei rapporti sociali.

Un ulteriore vantaggio dell’All on four, è rappresentato dalle dimensioni più ridotte dell’impianto. Questo consente di avere una migliore masticazione e soprattutto di poter esercitare una maggiore forza e quindi poter degustare piatti e tipologie di cibo per così dire più duri.

Insomma, la tecnica All on four si pone l’obiettivo di darti un impianto che sia del tutto simile ai denti veri sia dal punto di vista estetico che per quanto riguarda la funzionalità.

Si può sempre fare l’impianto all on four?

Per l’utilizzo di questa tecnica non ci sono particolari preclusioni se non alcuni vincoli oggettivi.

Innanzitutto, è importante disporre di un certo quantitativo di osso dove inserire gli impianti previsti.

In aggiunta, il paziente non deve essere affetto da patologie come diabete mellito o ipertensione arteriosa. In realtà in queste situazioni sarà il medico a valutare con attenzione ogni caso specifico.

Altro aspetto essenziale da soddisfare per poter pensare all’All on four è l’igiene orale. Se questa non è stata osservata sufficientemente in passato, sarà necessario allinearsi alle abitudini igieniche previste per il cavo orale e, soltanto dopo un periodo di stabilizzazione, ci si potrà sottoporre all’intervento previsto per il fissaggio dell’impianto.


E il dolore?

Trattandosi di un vero e proprio intervento spesso ci si chiede se ci sarà dolore e in quale misura.

Il dolore è un aspetto piuttosto soggettivo per cui può variare da paziente a paziente. Tuttavia, nel caso ci fosse dolore, il medico saprà consigliarvi o eventualmente prescrivere la giusta soluzione. Resta comunque il fatto che nella stragrande maggioranza dei casi, il dolore, se presente, svanisce entro le 48 ore dall’intervento.

Consigli per il post intervento

E’consigliabile nei giorni successivi all’intervento osservare il riposo evitando sforzo fisico intenso. Inoltre, per minimizzare i tempi di recupero e soprattutto l’eventuale dolore insorto, si possono utilizzare impacchi di ghiaccio da appoggiare sulla zona trattata. Questo permetterà anche di prevenire la possibile formazione di ematomi o edemi.

Per qualche giorno sarebbe meglio non utilizzare lo spazzolino da denti per pulire la superficie della ferita. E’consigliabile invece l’utilizzo del colluttorio per l’igiene orale.

Un capitolo a parte riguarda i fumatori i quali dovranno certamente evitare le sigarette soprattutto nei primi giorni dopo l’intervento perché il fumo potrebbe comportare conseguenze negative sul percorso di guarigione della ferita.

Impianto dentale Allo on Four ad Arona e Trecate

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Come funziona l’ortodonzia invisibile e per chi è indicata

L’ortodonzia si propone di correggere eventuali difetti dentali che possono compromettere, in adulti e bambini, l’estetica del sorriso e la corretta funzione masticatoria. L’ortodonzia invisibile ti consente, in modo particolare, di sfoggiare un sorriso splendente con l’ausilio di apparati di ultima generazione come il trattamento Invisalign ® . Vediamo, dunque, nel dettaglio che cosa sono le mascherine dentali invisibili, come si usano, chi può sottoporsi a questo genere di trattamento e quali sono i principali benefici associati al loro corretto uso.


Che cos’è l’ortodonzia invisibile

L’ortodonzia tradizionale si è evoluta nel tempo arrivando a proporre apparecchi invisibili per correggere difetti di malocclusione imputabili al disallineamento dei denti. Il mercato propone diversi tipi di apparecchi invisibili e tra questi vi sono dispositivi fissi (esterni e interni) e mascherine trasparenti.

Gli ausili invisibili, particolarmente richiesti da pesone attente a comfort ed estetica, sono la soluzione perfetta se desideri migliorare il tuo sorriso senza i disagi correlati all’apparecchio fisso.

Invisalign ® : l’apparecchio invisibile

La mascherina dentale invisibile è, allo stato dell’arte, la soluzione ottimale per il riallineamento dei denti perché consente di portare i singoli elementi nella posizione desiderata. Uno dei più noti è l’apparecchio Invisalign ®.


Come funziona l’apparecchio invisibile

Il trattamento di ortodonzia invisibile agisce attraverso una serie di mascherine progressive, che accompagnano i miglioramenti dell’allineamento dentale del paziente correggendo sempre più i difetti della dentatura.
Ogni singola mascherina invisibile deve essere indossata per circa quindici giorni in modo tale da favorire il progressivo spostamento dei denti nel tempo. Ricordati di estrarre l’apparecchio dalla bocca ogni volta che mangi, bevi e ti lavi i denti. Abolisci, se possibile, il fumo di sigarette perchè la nicotina e le altre sostanze nocive possono alterare il colore del dispositivo inficiandone la trasparenza. Sottoponiti, infine, a periodiche visite di controllo (ogni sei settimane circa) al fine di monitorare l’andamento del trattamento che dura generalmente da sei a quindici mesi.


Chi può usare le mascherine dentali invisibili

L’apparecchio invisibile è indicato per il trattamento di adulti e adolescenti nei seguenti casi.

  • Affollamento dentale: i denti hanno poco spazio e non possono crescere nella giusta direzione.
  • Morso crociato: i denti presenti nell’arcata inferiore spingono su quelli superiori.
  • Importanti spaziature tra i denti (condizione meglio nota come diastema).
  • Denti mal posizionati a seguito dell’uso dell’apparecchio.

I principali vantaggi dell’ortodonzia invisibile

Le mascherine trasparenti vantano innumerevoli vantaggi:

  • Dispositivo invisibile in grado di riallineare i denti senza arrecarti imbarazzo.
  • Ausilio versatile completamente rimovibile che ti consente di mangiare, bere e procedere all’igiene orale senza alcun disagio.
  • Dispositivo personalizzato sulla base delle tue esigenze personali e della conformazione dei denti in modo tale da donarti il massimo comfort possibile.
  • Ausilio dall’alto valore estetico che può essere indossato da adulti e bambini.
  • Dispositivo facile da igienizzare.
  • Apparato in grado di prevenire l’usura dentale riconducibile al bruxismo.

Le mascherine invisibili hanno rivoluzionato il mondo degli apparecchi ortodontici per regalarti uno splendido sorriso con il massimo comfort possibile. Gli aligner personalizzati devono essere tenuti in bocca per circa 22-23 ore al fine di favorire il graduale spostamento dei denti e sostituiti ogni due settimane fino al termine del trattamento che dua circa 12-18 mesi.

Le mascherine sono pratiche da indossare, non arrecano alcun disagio e possono essere usate da adulti e bambini; ti consentono di mangiare e bere liberamente e non ostacolano l’igiene orale quotidiana.

Trattamento Invisalign ® a Sumirago e Besnate

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