Clinica Odontoiatrica situata tra Novara e Varese | Implantologia a carico immediato

Impianti con tecnologia computer assistita: cosa sono

La salute fisica passa anche dalla corretta cura dei denti, e per restituire un sorriso splendente non basta ricorrere alle normali tecniche di implantologia, ma è necessario avvalersi dei più moderni metodi utilizzati nel settore odontoiatrico: come ad esempio l’implantologia dentale computer guidata, una tecnica che consente al dentista di effettuare l’impianto alla perfezione, dopo un controllo preventivo della specifica situazione del paziente.

Come funziona l’implantologia computer assistita

L’implantologia guidata è una tecnica rivolta a coloro che, avendo problemi ai denti, protesi o mancanze di denti anche importanti, desiderano ricorrere ad un metodo sicuro ed efficiente, che riduca al minimo il dolore dell’intervento chirurgico. La caratteristica principale di questo metodo è rappresentata dall’uso del computer per la valutazione della condizione clinica orale del paziente, e la tecnica consente dunque di valutare preventivamente l’anatomia dentale dello stesso, sfruttando le immagini ottenute attraverso un computer (viene infatti chiamata anche implantologia computer assistita). Attraverso le immagini ricavate dal computer, il professionista è in grado di predisporre la sede e la tipologia corretta degli impianti dentali adatti al tuo specifico caso, preservando intatte le strutture nervose e scheletriche. Grazie all’uso di questo metodo innovativo puoi sostituire i denti mancanti, preservando l’estetica e migliorando notevolmente la masticazione, con la garanzia di un intervento duraturo nel tempo e personalizzato in base alla tua condizione personale.

Vantaggi e caratteristiche dell’implantologia guidata

Grazie all’uso del software 3D, realizzato con un computer, il professionista è in grado di progettare con correttezza la posizione degli impianti da applicare, compresa la corretta inclinazione. Quest’ultima caratteristica è molto importante, perché posizionare correttamente gli impianti consente di distribuire in modo equilibrato i carichi masticatori sui denti, preservando l’impianto nel tempo ed evitando sovraccarichi masticatori. La tecnologia moderna basata sull’uso della tomografia computerizzata, inoltre, permette di sfruttare la disponibilità ossea del paziente, in modo da evitare interventi spesso più invasivi e impegnativi, come ad esempio gli innesti. La visione della panoramica dentale del cliente, unita alla valutazione preventiva dello stato clinico dei denti, consente al dentista di valutare la modalità di installazione dell’impianto successivo, riducendo al minimo i tempi ed azzerando il rischio di insuccesso dello stesso.

Complessivamente i vantaggi della tecnica in questione possono essere riassunti nei seguenti:

  • ridotta invasività;
  • valutazione preventiva della protesi da applicare e dell’impianto;
  • riduzione complessiva dei tempi.

La ridotta invasività dell’intervento deriva soprattutto dal fatto che, grazie all’uso di immagini computerizzate, il professionista riesce a lavorare con grande precisione sui tuoi denti, avendo già una completa panoramica del tuo stato di salute dentale e generale. Se vi sono i presupposti, inoltre, il giorno successivo all’intervento è possibile applicare la protesi, in base alle proprie condizioni cliniche (l’impianto dei denti dunque, consistente in un dispositivo che permette di sostituire i denti persi, può essere effettuato anche subito dopo, riducendo al minimo i tempi dell’intervento). Valutare anticipatamente la protesi e l’impianto da applicare, peraltro, consente all’esperto di preservare i denti sani, che non verranno danneggiati dall’intervento.

Esecuzione dell’impianto

L’implantologia dentale guidata è una tecnica che può essere seguita da pazienti giovani e meno giovani, da coloro che hanno subito la perdita parziale o dai portatori di protesi totali o parziali. Si tratta di una tecnica che consiste nell’applicazione di una radice artificiale nell’osso, chiamata “impianto dentale endosseo”. Quando l’implantologia viene effettuata attraverso la tomografia computerizzata, il professionista procede alla simulazione dell’installazione dell’impianto, elaborando le immagini con l’apposito software 3D. Successivamente, utilizzando il risultato ottenuto attraverso il computer, l’esperto è in grado di identificare l’impianto più adeguato al paziente, e su quest’ultimo verrà eseguito l’intervento chirurgico personalizzato, ricostruendo materialmente il modello realizzato dal software 3D. L’implementazione prevede poi un’attenta analisi della condizione clinica del soggetto, compresa la valutazione delle abitudini di vita (fumo, consumo di alcool), eventuali problemi di circolazione e la relativa visita odontoiatrica per il controllo dell’occlusione (bruxismo, masticazione e denti estrusi).

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Pedodonzia: prevenire e curare le patologie odontostomatologiche nell’età evolutiva.

Se hai a cuore che i denti di tuo figlio crescano sani, il consiglio è di prevenire e curare le patologie odontostomatologiche nell’età evolutiva. La pedodontia o odontoiatria pediatrica è infatti una branca dell’odontoiatria che si occupa proprio del trattamento dei denti nei bambini.

L’obiettivo principale della pedodontia è la prevenzione delle carie sui denti primari e su quelli permanenti. Nei primi anni un gran numero di bambini ha già carie sui denti, e lo smalto è significativamente meno resistente il che significa anche un’igiene orale inadeguata. Ci sono tuttavia alcune regole abbastanza semplici che il tuo bambino può adottare già in tenera età e che possono influenzare preventivamente la presenza di carie. Questi sono certamente un’igiene orale quotidiana adeguata, un’alimentazione sana e una visita regolare dal dentista.

Il trattamento protettivo della pedodonzia

Come in ogni campo il trattamento protettivo è molto importante, per cui le regolari cure dentistiche, la corretta spazzolatura e le abitudini alimentari garantiranno una lunga vita alla salute dei denti di tuo figlio. La cura dei denti è importante anche per quelli che in gergo vengono definiti da latte; infatti, se non curati regolarmente possono diventare cariati per cui è necessario portare il tuo bambino dal dentista quando è ancora piccolo. L’applicazione del fluoro e le otturazioni d’isolamento sono alcuni esempi di metodi adottati nella pedodonzia contro la carie. Il trattamento protettivo ha anche lo scopo di prevenire i problemi prima che si verifichino, oltre ad impedire la nascita di alcune patologie se coadiuvate da una buona alimentazione.

Le varie tipologie di trattamento della pedodonzia

L’uso del fluoro riduce notevolmente i decadimenti, per cui dei check-up periodici specie grazie al sistema di tracciamento computerizzato sono ideali per prevenire le carie del tuo bambino in età evolutiva. Anche i raggi x panoramici possono essere molto importanti per rilevare casi che richiedono un’azione precoce. Tra le varie tipologie di trattamenti che nella branca della pedodonzia consentono di prevenire e curare le patologie odontostomatologiche, va citato il rivestimento delle fessure; infatti, viene utilizzato prima che si verifichi un decadimento ed è anche un eccellente metodo protettivo e preventivo. Le recenti ricerche in tal senso hanno dimostrato che il 90% dei decadimenti si creano sulla superficie dei molari poichè sono vulnerabili e deboli in quanto non si calcificano immediatamente, per cui queste coperture servono a coprire le incrinature e ad evitare che le particelle di cibo possano annidarsi in esse. Un dentista specializzato in pedodonzia sa come trattare i denti di un bambino qualsiasi sia il problema. Per fare un esempio se il tuo piccolo ha già perso precocemente i denti da latte, il professionista può optare per un materiale che applicato sulle gengive lasciate vuote dai denti, impedisce che si verifichino problemi funzionali (masticazione) ed estetici oltre ad altri legati allo sviluppo del bambino. I denti da latte tra l’altro se ancora presenti servono a guidare quelli permanenti, e quindi la mancanza può far crescere questi ultimi a caso e in posizioni asimmetriche. Per questo motivo durante l’età evolutiva, dovrebbero essere effettuati controlli periodici per lo sviluppo e il decadimento dei denti del tuo bambino.

La pedodonzia e l’alimentazione

La nutrizione nei bambini è direttamente correlata alla decadenza dei loro denti. Per tale motivo è importante seguire cosa e quanto spesso i bambini mangiano. Avere cibi ricchi di carboidrati nelle cene principali è più salutare per i denti anziché consumare patatine fritte, cioccolato, caramelle e biscotti durante il giorno. Premesso ciò, va altresì aggiunto che ci sono altri utili suggerimenti per la cura della bocca e dei denti del tuo bambino in relazione alla sua età. La prima fase è quella che va da 0 a 6 anni ed in cui i denti nelle parti frontali discendenti escono e si completano al terzo anno di età. In questa fase 20 denti da latte escono simmetricamente, per cui è importante prendere precauzioni specie contro il tipo di decadimento da biberon. I denti da latte tra l’altro hanno anche un effetto sul linguaggio dei bambini, sul suono e sulle funzioni alimentari. Ecco perché se si estraggono durante questo periodo devono essere in qualche modo sostituiti con un metodo alternativo. La seconda fase di studio della pedodonzia riguarda i bambini tra i 6 e i 12 anni. In questa età si completano i molari e gli altri denti, e con il passar del tempo i bambini sostituiscono poi i molari da latte con altri permanenti. La terza fase di studio della pedodonzia è quella che interessa i bambini dai 12 anni in su. Questo è infatti il periodo in cui tutti i denti da latte sono completamente caduti e vengono sostituiti da quelli permanenti. A margine si evince che le attenzioni e le cure in età evolutiva servono a scongiurare che i denti permanenti non siano ben allineati, non presentino carie e soprattutto non sarà necessario ricorrere ad apparecchi correttivi che molte volte rappresentano un vero problema per genitori che non dispongono di un budget adeguato per far fronte a questa spesa imprevista.

Clinica Odontoiatrica situata tra Novara e Varese | Dentista per bambini

Pedodonzia. Sedazione cosciente nei bambini mediante protossido d’azoto. Quando e perché.

Portare un bambino da un dentista è sempre un dramma ma, per fortuna anche in Italia è arrivata una tecnica utilizzata soprattutto in odontoiatria pediatrica che si è diffusa prima negli Stati Uniti e Canada e, che ha cambiato il modo di sedare i piccoli quando si siedono sulla quella temuta sedia. Si tratta della sedazione cosciente mediante il protossido di azoto, un gas assolutamente innocuo che si può respirare, non ha odore e colore e non provoca nessun tipo di allergia.

A cosa serve la sedazione cosciente mediante protossido di azoto nei bambini

Lo scopo di questa tecnica è quello di non traumatizzare il bambino e cercare di fargli vivere un’esperienza gradevole soprattutto emotivamente tranquilla con conseguente riduzione del dolore. Il più delle volte il bambino viene portato ad un leggero stato di euforia oppure viene colpito da una leggera sonnolenza. Per avviare questa pratica, si utilizza un macchinario chiamat sedation machine, che miscela i due gas in percentuale definita, ossigeno e protossido di azoto che andranno a creare la miscela giusta che poi il bambino inalerà tramite una mascherina profumata.

Lo scopo della sedazione mediante protossido di azoto

La sedazione permette al bambino di essere cosciente e vigile e di collaborare con il dentista durante le varie operazioni. Il bambino, grazie a questo tipo di sedazione durante la seduta assumerà uno stato di estrema calma che permetterà al dentista di portare al termine delle sue mansioni. L’effetto della miscela dura fino alla fine della seduta e il risultato finale sarà un bambino felice e stimolato a tornare di nuovo senza timore a sedersi su quella poltrona. La tecnica è molto utile anche per i bambini disabili e per quelli con patologie particolari. La sedazione cosciente con protossido azoto è utile anche nei casi il bambino deve sottoporsi a quelle sedute in cui deve stare troppo tempo con la bocca aperta che potrebbe causare un riflesso di vomito. Con questa tecnica, il bambino riduce di molto i rischio di reflusso e affronta questa seduta con più serenità.

I vantaggi della sedazione con protossido di azoto

Sin dall’inizio però questa tipo di sedazione ha sempre diviso le opinioni ma, per fortuna da quando la tecnica è stata messa in atto e si parla ormai di decenni, non sono mai successi incidenti, anzi numerosi sono i vantaggi come, la rapidità di induzione e l’immediato recupero funzionale non appena il trattamento termina, inoltre, non si sono mai riscontrati casi di allergie perché il protossido di azoto non viene metabolizzato ma eliminato con la respirazione.

Controindicazioni e piccoli accorgimenti da seguire

Come per ogni tecnica, anche per queste ci sono delle piccole controindicazioni e regole da seguire. Un paziente bambino con un otite o un raffreddore non potrà sottoporsi a questo tipo di sedazione quindi sarà dovere del genitore avvisare il dottore prima della seduta. Altra controindicazione da non sottovalutare è quella dell’assunzione dei farmaci. Se il bambino ne sta assumendo, bisogna avvisare subito il dottore perché potrebbero cambiare gli effetti della sedazione. E’ molto importante comunicare al dottore l’età del bambino perché, sotto i 4 anni la sedazione con protossido non funziona in quanto il bambino a quest’età non riuscirà mai ad inalare la miscela.

Il diritto del bambino a sottoporsi alla sedazione mediante protossido di azoto

Questa tecnica è nata negli anni settanta e sin dall’inizio il suo ideatore Henry Langa, l’ha sempre considerata come un diritto del bambino al fine di poter instaurare un rapporto di fiducia con il proprio dentista. Per il bambino è molto importante che lo stato d’animo sia controllato perché se così non fosse, diventerebbe un adulto che non si avvicinerebbe mai più ad uno studio dentistico e questo purtroppo comporterebbe gravi danni alla sua salute.

Il dovere dei dentisti a proporre la sedazione mediante protossido di azoto

Se il bambino ha il diritto di non traumatizzarsi durante una seduta odontoiatrica, tutti i dottori hanno il dovere di ridurre o eliminare del tutto dolore, paura ed ansia ai piccoli pazienti ed è per questo che per fortuna questa tecnica è diventata anche fonte di studio e di formazione in alcune università italiane. Sempre più numerosi sono gli studi dentistici che ormai ne fanno uso e le statistiche parlano chiaro, i bambini che vanno dal dentista sono sempre in netto aumento e questo è un dato che rincuora tutti, con la speranza che diventi al più presto una certezza in tutti gli studi dentistici

Odontobi Dental Clinic | Protesi dentali e capsule

Quantità osso per impianto dentale: come si valuta?

Prima di realizzare un impianto dentale è necessario valutare la struttura ossea che deve accogliere il dente, per stabilire se sussistono le condizioni adatte per un’osteointegrazione.

Il presupposto indispensabile per realizzare tale intervento è quello che la quantità e la qualità del tessuto osseo siano compatibili con l’impianto. Bisogna poi definire la tipologia d’impianto, valutandone il diametro e la lunghezza. La valutazione quantitativa e quella qualitativa devono venire effettuate da un dentista impiantologo, che prende in considerazione i seguenti fattori: – quantità di tessuto osseo perso in seguito all’estrazione; – tipologia del dente che deve essere sostituito; – tipo di protesi da inserire; – condizioni di salute del paziente.

Valutazione quantitativa del tessuto osseo

Per effettuare una valutazione quantitativa del tessuto osseo dove andrà inserito l’impianto è necessario servirsi di un’indagine radiografica. Le radiografia da effettuare sono di due tipi: – radiografia endorale è una normale indagine radiologica localizzata nella zona oggetto di studio; viene eseguita posizionando una lastrina endorale oppure un sensore radiografico digitale dietro al punto in cui verrà inserito l’impianto. Se viene rispettato il parallelismo tra oggetto da indagare e raggi emessi, il risultato risulta di estrema affidabilità, consentendo una valutazione precisa di larghezza ed altezza dell’osso disponibile all’impianto. Qualora al posto della lastrina venga utilizzato il sensore digitale, si possono ottenere anche informazioni relative agli aspetti qualitativi dell’osso. I dati che si ricavano dalla radiografia endorale permettono di sapere quanto può essere lungo un impianto e quanto può stare lontano dalle radici contigue, ma non quanto può essere largo; – ortopantomografia è una radiografia completa che offre la panoramica di tutta la bocca mediante un unico fotogramma; in questo modo l’operatore visualizza anche tutte le strutture anatomiche circostanti, fino all’articolazione temporo-mandibolare, ai seni mascellari ed alle fosse nasali. Questa metodica si avvale di un’apparecchiatura più perfezionata in grado di girare intorno al capo del paziente, che ruotando impressiona una lastra posizionata posteriormente alla testa. Esiste una variante digitale di tale dispositivo che permette di analizzare le strutture ossee con una estrema precisione millimetrica, anche se si tratta comunque di una valutazione bidimensionale (altezza e larghezza dell’osso).

Valutazione quantitativa tramite TAC

La soluzione più completa e perfetta per indagini quantitative di questo tipo è rappresentata dalla TAC (Tomografia Assistita Computerizzata); si tratta di uno dei mezzi di indagine diagnostica per immagini maggiormente affidabile e pertanto la più utilizzata. Il fascio di radiazioni viene emesso seguendo differenti angolazioni, per poter offrire la migliore visualizzazione delle strutture anatomiche. Sfruttando le radiazioni ionizzanti emesse dalla sorgente, si ottengono immagini estremamente dettagliate di varie porzioni del corpo, che vengono elaborate dal computer. Dopo aver attraversato il corpo del paziente, le radiazioni arrivano su determinati sensori che valutano l’attenuazione subita in seguito all’attraversamento delle varie porzioni anatomiche. Per quanta riguarda l’applicazione maxillo facciale, la TAC è riferita unicamente all’arcata mandibolare, mascellare oppure ad entrambe. Impiegando questa metodica è possibile ricavare preziose informazioni sullo spessore dell’osso interessato all’impianto, poiché viene visualizzata anche la terza dimensione, oltre alla larghezza ed alla lunghezza. Tale risultato si ottiene ricostruendo virtualmente le numerose fettine di tessuto osseo distanti fino ad 1 millimetro tra di loro. A questo punto, l’impiantologo può misurare direttamente sul computer, e con assoluta precisione, la quantità di osso disponibile per l’intervento, visualizzandola nelle tre dimensioni. Servendosi di questi dati, al dentista è consentito di pianificare in modo quasi perfetto l’inserimento dell’impianto, che viene quindi scelto con estrema precisione, in rapporto alle singole esigenze operative. I programmi software di ultima generazione sono in grado di elaborare i dati digitali offerti dall’indagine radiologica per ottenere immagini tridimensionali di ampie zone della bocca. Tali supporti si rivelano indispensabili nella pianificazione implantare per programmare l’inserimento degli impianti.

Tecnologia Dentalscan

La Tomografia Dentalscan ricostituisce immagini tridimensionali dei denti e delle ossa, consentendo un’approfondita analisi anche dei tessuti molli, come legamenti e gengive. L’implantologia più perfezionata si basa sull’impiego di tali metodiche che, nel campo della radiodiagnostica odontoiatrica, garantiscono l’eccellenza operativa. Tramite Dentalscan è possibile visualizzare perfettamente il canale dentale, anche in presenza di processi infiammatori espansivi che ne alterano le dimensioni. Prima di procedere all’intervento, il dentista può rendersi conto delle effettive condizioni dei tessuti che devono ricevere l’impianto, per scongiurare possibili complicazioni che potrebbero compromettere il risultato finale. Nella fase preparatoria, prima dell’avvento di questa apparecchiatura, era possibile non visualizzare perfettamente e nei minimi particolari la reale situazione anatomica e tissutale. L’esame diagnostico tramite Dentalscan è impiegato nei seguenti casi: – chirurgia pre-implantare qualora la quantità del tessuto osseo non sia adeguata, l’impianto non ha un supporto adeguato e l’intervento non si può realizzare; in questo caso è necessario procedere con innesto di tessuto osseo autologo oppure sintetico; – scopi diagnostici l’esame è utile per diagnosticare patologia come la sinusite mascellare, ascessi dentali, fistole dentali ed infiammazioni peri radicolari; – studio delle anomalie dentali.

Clinica Odontoiatrica situata tra Novara e Varese | Ortodonzia invisibile

Apparecchio Invisalign: come correggere i denti storti

Da qualche anno a questa parte, la correzione dei difetti di allineamento dentale ha fatto dei notevoli progressi. I classici apparecchi ortodontici sono stati infatti parzialmente sostituiti da sistemi di allineamento invisibile come le mascherine trasparenti Invisalign®. Ma come funziona questo tipo di dispositivi? Quali vantaggi possiedono rispetto ai metodi tradizionali?

Problemi di allineamento risolvibili con Invisalign®

Partiamo col dire che la valutazione dell’utilità di un apparecchio, di qualunque tipo esso sia, va sempre lasciata ai professionisti: sarà premura del tuo ortodontista quindi analizzare quali difetti di allineamento presenta la tua dentatura e consigliarti in base ai risultati.
In linea generale, le problematiche riguardanti l’allineamento possono essere racchiuse in queste tipologie:

  • ”spazi interdentali” ovvero una condizione anomala di eccessiva spaziatura tra i denti;
  • ”affollamento dentale” dove al contrario si raggruppano più denti in poco spazio creando dolorose sovrapposizioni;
  • condizione di ”morso aperto” ossia nella masticazione alcuni denti, solitamente gli incisivi non riescono ad entrare in contatto completamente;
  • ”morso profondo” cioè una masticazione che arriva al contrario di quella precedente a serrare troppo e ”morde” i denti inferiori;
  • nel ”morso crociato” invece, i denti dell’arcata superiore e quelli dell’arcata inferiore sono disallineati e quando la bocca si chiude si sovrappongono in maniera anomala;
  • ”morso inverso” ossia un disallineamento che alla chiusura della bocca fa spostare in avanti l’arcata inferiore rispetto a quella superiore. Una volta individuata la o le condizioni più vicine al tuo problema, il tuo medico ti indicherà una serie di esami da effettuare per verificare la condizione dei tuoi denti. A titolo esemplificativo e puramente informativo potrebbe esserti chiesta un’acquisizione di fotografie, radiografie panoramiche o periapicali, scansioni digitali o ancora potrebbero chiederti di acquisire le tue impronte dentali. Fatto ciò, il tuo medico avrà tutti gli elementi per poter formulare il miglior dispositivo adatto alle tue problematiche.

Perché scegliere un apparecchio invisibile

Si opta per un sistema di allineamento discreto come quello invisibile principalmente per una ragione estetica, o almeno questo è quello che la maggior parte dei pazienti confida al proprio medico. Tuttavia gli apparecchi invisibili hanno anche un altro vantaggio non trascurabile: nonostante li si debba indossare per molte ore essi sono removibili (bisogna toglierli prima di qualsiasi pasto e prima di lavarsi i denti o passarsi il filo interdentale) e facilissimi da lavare e mantenere. Si è registrato inoltre, nella maggior parte dei pazienti che effettuano questo tipo di trattamento, che il dolore tipico causato dalla presenza degli apparecchi ortodontici è molto più limitato rispetto a quelli tradizionali. La ragione estetica di scelta non è assolutamente trascurabile: magari fai un lavoro che ti porta a stare a contatto con la gente o semplicemente non vuoi vedere quell’antiestetico ammasso di ferraglia sui tuoi denti. In questo caso parla liberamente con lo specialista che ti segue ed esponigli le tue ragioni. Molte celebrità hanno fatto ricorso a questo genere di apparecchi ortodontici proprio perché volevano correggere dei difetti senza dover però rinunciare ai sorrisi per i fotografi!

Utilizzo e manutenzione di Invisalign®

Partiamo col dire che questo tipo di sistemi di allineamento basa la loro efficacia principalmente sulla costanza di chi lo utilizza. Devono infatti essere indossati per molte ore al giorno, sempre durante le ore notturne e soprattutto essere rimossi solo per i pasti e l’igiene orale. I primi tempi, potresti notare qualche difetto di pronuncia, ma è una condizione assolutamente temporanea, dovuta principalmente all’adattamento al nuovo status dei tuoi denti. Una volta indossato l’apparecchio, solitamente il medico fissa dei controlli durante i quali verranno registrati i tuoi progressi. Al contrario del metodo tradizionale, in cui l’apparecchio rimane fisso sull’arcata e vengono cambiate molle di tiraggio o piccole parti in metallo, in questo caso ti verranno dati diversi dispositivi, da cambiare ogni due settimane o più a seconda dei progressi, che si adatteranno perfettamente alla tua bocca, in quanto costruiti sulla base delle immagini precedentemente acquisite. Quando rimuovi l’apparecchio per i pasti, dovrai lavare come al solito i denti e periodicamente lavare e spazzolare l’apparecchio e utilizzare speciali compresse pulenti che ti verranno fornite in abbinamento al sistema scelto.

Cosa succede dopo aver corretto l’allineamento?

Solitamente, in base alla gravità ed al tipo di dismorfismo dentale i tempi attraverso cui i difetti vengono corretti sono diversi, ma arriva il momento in cui ciò accade. Esattamente come per l’apparecchio tradizionale, anche la correzione operata attraverso quello invisibile presenta comunque una percentuale di ritorno dei denti alle posizioni iniziali. Ed è per questo che il tuo medico, dopo il trattamento, ti applicherà un dispositivo di contenzione, da indossare nelle ore notturne e che ti servirà per mantenere inalterata la posizione delle arcate dentali e sfavorirne i movimenti.

Quali sono i costi?

Contrariamente a ciò che si può pensare, i costi dell’apparecchio ortodontico invisibile non sono affatto proibitivi nonostante siano leggermente più alti di quelli tradizionali. Va da sè che il ritorno è soprattutto in termini di tempistiche (che per un allineamento con ortodonzia invisibile si riducono di oltre il 15%) e di estetica che viene assolutamente salvaguardata. Informati presso il tuo ortodontista di fiducia per conoscere i costi esatti definiti in base alla tua problematica.

Invisalign® a Castiglione Olona e Solbiate Olona

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Odontobi Dental Clinic | Impianti zigomatici

Prevenzione della recessione gengivale: come fare? Scopriamolo insieme

Tutti vogliono avere un sorriso luminoso, bello e sano. La recessione o l’omissione delle gengive è un processo mediante il quale l’altezza delle gengive diminuisce e la radice del dente diventa esposta all’azione patogena dei batteri, ma anche alle bevande e ai cibi che possono danneggiare le strutture sottostanti.

La recessione gengivale è un processo che si verifica il più delle volte dopo i 40 anni. Questo diventa un problema non solo perché la bellezza del sorriso è messa a rischio, ma anche perché aumenta la sensibilità dei denti alla temperatura e agli stimoli meccanici. Per prevenire la recessione della gengiva, è necessario monitorare l’igiene orale e apportare alcune modifiche al proprio stile di vita. Ecco qualche suggerimento per prevenire la recessione gengivale a qualsiasi età.

Visita regolarmente il tuo dentista

La malattia parodontale è la causa più comune di recessione gengivale. Pertanto, è necessario sottoporsi a esami preventivi e fare pulizia professionale dei denti. Se non l’hai fatto, chiedi al tuo dentista di eseguire la procedura per la mineralizzazione dello smalto dei denti usando i preparati al fluoro.

Una regolare igiene professionale aiuterà a prevenire lo sviluppo di malattie delle gengive e della cavità orale. Gengivite, parodontite e placca causano diverse patologie, che a loro volta sviluppano la recessione gengivale.

Il dentista ti aiuterà a prevenire questo processo affinché tu non debba avere diversi altri problemi. Se hai problemi di odontoiatria, che il dentista-terapeuta non può risolvere, molto probabilmente ti riferirai a un parodontologo. I medici di questo profilo sono specializzati nella prevenzione e nel trattamento delle malattie parodontali, quindi ti aiuteranno sicuramente a risolvere il problema della recessione gengivale.

Lava i denti accuratamente due volte al giorno

Lava i denti al mattino – dopo il risveglio, e anche la sera – prima di andare a letto. Utilizza un dentifricio che contenga fluoro, nonché uno spazzolino da denti di media durezza (o morbido).

Non usare uno spazzolino da denti duro, in quanto potrebbe accelerare il processo di recessione gengivale. Prendi in considerazione l’idea dell’acquisto di uno spazzolino elettrico che rimuove in modo più efficace la placca rispetto a uno spazzolino manuale normale.

Assicurati di pulire la superficie interna, esterna e masticatoria (superiore) dei denti e non dimenticare la lingua. In questo modo svolgerai una corretta igiene riducendo al minimo la presenza dei batteri responsabili della recessione gengivale.

È importante lavarsi i denti seguendo la corretta tecnica di pulizia. Il grosso errore è che le persone spesso si lavano i denti con troppa forza e aggressività. Lavarsi i denti con movimenti orizzontali (avanti e indietro) può causare traumi alle gengive e lo sviluppo di un difetto dello smalto, che porta alla recessione della gengiva.

Chiedi al tuo dentista di mostrarti la tecnica corretta per spazzolare i denti. Bisogna inclinare la testa dello spazzolino di 45 gradi rispetto alla linea della gengiva. Durante la pulizia devi attenerti ai movimenti circolari. Lavati i denti premendo leggermente sul pennello.

Mantieni pulito lo spazzolino

Dopo aver lavato i denti, lava lo spazzolino e mettilo in un bicchiere con il pennello rivolto verso l’alto. Evita di metterlo in un armadio o su di una mensola. Inoltre, non tenere spesso lo spazzolino in un contenitore chiuso, altrimenti i batteri si moltiplicheranno su di esso. Gli spazzolini da denti di tutti i membri della famiglia devono essere separati l’uno dall’altro. Ogni 3-4 mesi è necessario cambiare lo spazzolino da denti.

Usa il filo interdentale ogni giorno

Usare il filo interdentale è altrettanto importante come lavarsi i denti al fine di prevenire i problemi di recessione gengivale. Il filo interdentale rimuove bene la placca nei punti “ciechi”, in cui le setole dello spazzolino risultano inutili.

Per un uso più efficiente del filo interdentale, è necessario strappare un pezzo di questo filo con la lunghezza dell’avambraccio (dal polso al gomito) e avvolgere entrambe le estremità del filo sul medio. Inizia con il gruppo laterale di denti, con molta attenzione inserisci il filo nello spazio interdentale, aiutandoti con l’indice.

Non cercare di spingere il filo interdentale il più in profondità possibile nello spazio interdentale, altrimenti la gengiva potrebbe danneggiarsi. Fai lo stesso con il resto dei tuoi denti. Se, dopo aver usato il filo interdentale, le gengive hanno iniziato a sanguinare, allora devi stare più attento.

Smetti di fumare

Il fumo provoca vari problemi dentali, uno dei quali è la recessione delle gengive. Fai tutto il possibile per smettere di fumare. Questo non solo migliorerà le condizioni generali della cavità orale, ma anche allevierà l’alitosi.

Nella lotta contro il fumo possono aiutare i sostituti della nicotina, ad esempio, i cerotti alla nicotina. Un discorso simile vale anche per quanto riguarda l’alcol che sicuramente non aiuta nel mantenimento di denti sani e belli.

Non fare piercing orali

Gli oggetti metallici in bocca non solo possono causare problemi ai denti, ma influire negativamente anche sulle condizioni delle gengive. I gioielli sulla lingua e sulle labbra vengono spesso in contatto con la gengiva, ferendola e causando una recessione. Evitando di farci i piercing in bocca è possibile diminuire la probabilità di sviluppo della recessione gengivale.

Rigenerazione ossea verticale

Osso e impianti dentali: requisiti e condizioni

L’esito positivo degli impianti osteointegrati si basa su una quantità di osso sufficiente per la loro stabilizzazione. Tuttavia, questa condizione non è sempre soddisfatta nella pratica clinica. La mancanza di volume osseo può essere dovuta a difetti congeniti, post-traumatici o post-chirurgici. In alternativa, come risultato dell’aumento del riassorbimento osseo che segue la perdita dei denti, si può verificare una grave riduzione delle creste residue sulla scia della perdita dei denti totale o parziale. In tutte queste situazioni potrebbe essere necessario l’innesto osseo. Attualmente sono disponibili una varietà di materiali e tecniche chirurgiche per aumentare l’osso mascellare locale in orizzontale o in verticale.

L’aumento osseo è spesso richiesto prima del posizionamento degli impianti dentali, specialmente nei casi in cui l’osso alveolare sia vestibolare che linguale, ha subito un riassorbimento dopo l’estrazione del dente. In questo contesto, una delle maggiori sfide nella chirurgia dentale è l’aumento osseo verticale che si è dimostrato altamente imprevedibile anche per i chirurghi esperti. Per affrontare questo problema, i chirurghi orali usano innesti ossei che possono assicurare un risultato clinico prevedibile e affidabile.

Rigenerazione ossea: materiali e procedure

Per l’aumento della cresta ossea alveolare, l’osso autologo rimane il “gold standard” grazie alle sue proprietà osteogeniche, per la somiglianza con il tessuto ospite e perché contiene osteociti, cellule staminali e fattori di crescita che hanno proprietà osteogeniche e osteoinduttive superiori. Tuttavia, la necessità di un secondo intervento chirurgico per raccogliere l’osso autologo, la sua limitata disponibilità e le preoccupazioni sulla morbilità del sito donatore e sul riassorbimento del trapianto influiscono sul suo utilizzo. Tuttavia l’osso autologo presenta degli inconvenienti come la morbilità nel sito donatore, una quantità limitata e un alto tasso di riassorbimento. L’uso di sostituti dell’innesto osseo (BGS) nella rigenerazione ossea si è dimostrato efficace in alcune indicazioni dentali, come il sollevamento del seno e la conservazione della cresta alveolare dopo l’estrazione del dente. In questi particolari siti, il BGS è circondato da diverse pareti ossee, proteggendo il BGS granulato da migrazioni e movimenti potenziali, favorendo così la rigenerazione ossea. Tuttavia, nessuno dei BGS dentali disponibili in commercio ha dimostrato di essere affidabile nell’aumento osseo verticale della cresta alveolare anche se alcuni studi affermano che la matrice ossea bovina deproteinizzata (DBBM) è un buon candidato per l’aumento verticale della cresta.

Nonostante alcune somiglianze chimiche con il minerale dell’osso, la bioceramica di fosfato di calcio sintetico, come idrossiapatite (HA) e beta-tricalcio fosfato (β-TCP), presenta scarse proprietà rigenerative ossee e tasso di riassorbimento variabile. La procedura GBR richiede l’applicazione di una membrana al difetto osseo per prevenire l’ingresso e il popolamento del sito rigenerante delle popolazioni cellulari non osteogeniche dei tessuti molli circostanti. Le cellule osteogeniche che si trovano nella ferita ossea possono quindi proliferare e differenziarsi, promuovendo il ripristino del difetto osseo. Utilizzati sia da soli che in combinazione con osso autologo, gli allotrapianti hanno il vantaggio di essere facilmente disponibili in quantità illimitata e di ovviare alla necessità di un secondo intervento chirurgico. La principale limitazione è che devono essere testati per la presenza di qualsiasi agente infettivo trasmissibile e trattati per prevenire qualsiasi rischio di antigenicità o trasmissione della malattia. Per superare i limiti associati agli autotrapianti e alloinnesti, i sostituti ossei eterologhi (principalmente bovini, suini o derivati ​​da equini) sono stati introdotti nella procedura GBR come materiale di riempimento in esperimenti in vivo eseguiti su modelli animali e successivamente in pazienti. Tali sostituti ossei, che di solito sono mescolati con particelle di osso autogeno, hanno fornito risultati prevedibili nell’aumento locale della mandibola. Uno studio che valuta le prestazioni cliniche di un minerale osseo bovino deproteinizzato 50:50 (DBBM) e di innesto osseo autogeno negli interventi chirurgici di aumento verticale della cresta ha mostrato che la qualità della rigenerazione ottenuta con la miscela ossea era adatta per l’inserimento corretto di impianti dentali presso sito ricevente, sia contemporaneamente che in un intervento chirurgico in due fasi. Dall’introduzione di questa procedura sono state introdotte numerose varianti tecniche. Una vasta gamma di materiali di membrana bioriassorbibili e non riassorbibili sono stati testati in studi sperimentali e clinici, tra cui politetrafluoroetilene (PTFE), PTFE espanso (ePTFE), membrane a maglie di titanio, collagene, poli (acido lattico), poli (acido glicolico) e loro copolimeri. Ogni tipo di membrana presenta sia vantaggi che svantaggi. Recentemente una membrana in politetrafluoroetilene (dPTFE) ad alta densità è stata progettata specificamente per le procedure di aumento osseo. Il dPTFE è occlusivo delle cellule, mostra una minima infiammazione se esposto alla cavità orale e non si integra con il tessuto per la stabilizzazione della membrana. L’evidenza clinica ed istologica per l’uso di membrane dPTFE è limitata. Molte ricerche si sono concentrate anche sulla scelta dei materiali di innesto osseo utilizzati per eseguire procedure di aumento osseo. Mentre ogni classe di materiali per innesti ossei possiede i loro vantaggi e svantaggi rigenerativi, l’uso di autotrapianto in combinazione con gli xenotrapianti è stato una scelta preferita da molti clinici. Uno dei limiti allo xenotrapianto è che la maggioranza è completamente priva di proteine ​​e fattori di crescita. Durante il processo di sterilizzazione, tipicamente gli xenotrapianti vengono sottoposti a procedure termiche che deproteinizzano l’innesto lasciando solo un biomateriale mineralizzato. Nonostante ciò, gli xenotrapianti sono stati uno dei materiali di innesto osseo più largamente usati negli ultimi decenni.

Diagnosi strumentale della crescita ossea

Dopo 4 e 8 settimane di guarigione, la crescita ossea è stata determinata dalla tomografia e istomorfometria microcompiuterizzata. Dopo 4 settimane di impianto, nel caso di SBCP è stata trovata una crescita ossea significativamente più alta rispetto a DBBM e controlli vuoti lasciati. A 8 settimane, non sono state trovate differenze statisticamente significative tra i due sostituti ossei. Durante il periodo postoperatorio i pazienti devo assumere antibiotici e analgesici e devono rispettare una dieta che non preveda cibi duri. Si consiglia inoltre l’uso di collutorio antisettico. Dopo circa 10 giorni le suture saranno rimosse

Impianti zigomatici con la chirurgia computer assistita

Gli impianti zigomatici con l’implantologia guidata dal computer è una tecnica innovativa in campo implantare. Questa ha consentito di operare in modo meno invasivo rispetto alle normali procedure chirurgiche oltre ad un comfort per i pazienti.

Il principale vantaggio di tale metodo è che essendo completamente programmato prima dell’intervento, la protesi viene realizzata in anticipo in modo da poterla applicare subito dopo l’operazione in modo da posizionare gli impianti immediatamente. Per tale ragione viene definita implantologia a carico immediato.

Quali sono i vantaggi dell’implantologia computer assistita?

Gli impianti zigomatici effettuati tramite l’implantologia computer assistita rappresentano una svolta nel settore. Solitamente quando mancano i denti e si utilizza la protesi mobile soprattutto in età avanzata, si verifica l’atrofia ossea mascellare. Questo rende difficoltoso, talvolta impossibile, effettuare trattamenti implantoprotesici classici. L’implantologia computer assistita invece offre una soluzione anche in casi difficili compresi i pazienti che presentano parodontiti in stadio avanzato grazie all’utilizzo anche di residui minimi di osso. La tecnica è affidabile e precisa, consente di utilizzare un numero di impianti ridotto per ogni arcata. Generalmente bastano 4 impianti per l’arcata inferiore e 4/6 la superiore con la tecnica All On Four.

La tecnica è adatta anche a chi ha paura dal dentista?

Gli impianti eseguiti con questa tecnica ha una percentuale di successo molto vicina al 100% anche grazie ad un’invasività minima. Grazie alla Tomografia Computerizzata, la precisione e i software informatici è possibile ottenere delle informazioni volumetriche precise per avere una ricostruzione ossea adeguata e personalizzata ad ogni caso. I pazienti hanno l’opportunità di poter avere di nuovo una bocca sana e completa in tempi brevi, senza dolore e con una ripresa immediata. Pianificare virtualmente il processo di applicazione degli impianti è utile soprattutto in quei pazienti che hanno una formazione ossea dell’arcata superiore estremamente scarsa e che quindi necessitano di trattamenti implantari come l’inserimento di impianti zigomatici. Se questo è il tuo casa non dovrai avere paura, grazie alla sedazione cosciente che abbassa la tensione e riduce la soglia del dolore inducendo uno stato di benessere anche se hai la fobia del dentista.

Come funziona la chirurgia computer assistita e come si prepara il paziente

La procedura prevede che la maggior parte del lavoro avviene quando il paziente non è presente in studio. Per tale ragione è possibile dopo la prima visita, effettuare la preparazione del paziente con successiva spiegazione di ciò che verrà eseguito. Prima di agire direttamente sulla persona si esegue l’intervento implantologico virtuale. La chiarezza dell’intera procedura e la visibilità della stessa aiuta coloro che si sottopongono al trattamento a sentirsi più sicuri e tranquilli in quanto sanno esattamente cosa li aspetta. Il dentista, dal canto suo, procede con maggiore sicurezza in quanto ha un quadro perfetto della situazione ed ha già provato ad eseguire l”intero intervento sullo stesso paziente in maniera virtuale. Se devi sottoporti a questo genere di intervento esponi ogni dubbio al tuo dentista in modo che questo possa darti i chiarimenti necessari.

Tempi di trattamento post operatorio

Questa tecnica riduce in modo drastico i tempi di ripresa post intervento. Per comprenderne le motivazioni basta pensare che per l’inserimento di 4/6 impianti in un’arcata edentula è sufficiente una seduta di 30 minuti. In seguito serve un’ora per il montaggio della protesi fissa dando al paziente la possibilità di utilizzare i propri nuovi denti sia per sorridere che per masticare immediatamente. Prima dell’utilizzo di questa innovativa tecnica erano necessari dai 3 ai 6 mesi per ottenere i medesimi risultati.

Quali pazienti possono essere sottoposti a questo tipo di impianti

Gli impianti zigomatici con la chirurgia computer assistita ovvero Computer Guided Implantology C.G.I., permette di effettuare interventi poco invasivi ed è adeguata soprattutto per quei pazienti che generalmente vengono considerati inadeguati ad altri tipi di impianti. Quasi tutti i pazienti, quindi, sono adatti a essere sottoposti all’implantologia applicata con questa tecnica. Si riducono i tempi di attesa per l’applicazione degli impianti oltre ai tempi di riabilitazione in quanto si tratta di impianti a carico immediato. I pazienti che sono in cura con farmaci anticoagulanti possono applicare gli impianti con tale metodo in quanto consente di evitare incisioni e perciò non vi è sanguinamento. L’unico limite che può presentare dei problemi è una ridotta apertura della bocca per problemi patologici. Si tratta quindi di un metodo che permette di eseguire l’operazione in totale sicurezza ed estrema precisione azzerando il tempo di recupero post-operatorio ed è quindi consigliato a tutti. Richiedi subito una visita al tuo dentista per stabilire le tue necessità e la situazione effettiva del tuo cavo orale in modo da poter stabilire il tuo piano di cura e di implantologia chirurgica computer assistita.

Giancarlo, 63 anni, quando il lavoro da pasticcere influisce sulla qualità dell’igiene orale. Un caso ben risolto grazie all’implantologia dentale.

I denti ricoprono un ruolo molto importante nella nostra vita, ma a volte la vita frenetica che conduciamo e i mille impegni oltre al lavoro ci portano a trascurare la normale igiene orale così nascono problemi a volte anche gravi. Io mi chiamo Giancarlo, ho 63 anni e faccio il pasticcere e ho risolto i miei problemi grazie all’implantologia dentale.

Come il mio lavoro da pasticcere ha influito sulla qualità dell’igiene orale

Come tutti sappiamo bene gli zuccheri sono i peggiori nemici della nostra bocca e io facendo il pasticcere e dovendo assaggiare le mie creazioni ne ho ingeriti ogni giorno. Non potendo sempre utilizzare spazzolino e dentifricio, a lungo andare ho iniziato ad avere i primi problemi di tartaro e carie che col tempo mi hanno causato seri problemi alla masticazione e dolore. Come la maggior parte delle persone il tempo per andare dal dentista era poco e pian piano i miei problemi sono peggiorati. Avendo perso alcuni denti, oltre ai problemi di estetica ne avevo parecchi a livello di masticazione che mi creavano anche altri tipi di disturbi. Ho deciso quindi di rivolgermi a un bravo professionista che dopo un’accurata visita mi ha consigliato l’implantologia dentale.

Prima visita

Nel corso della prima visita l’odontoiatra mi ha spiegato tutto quello che c’era da sapere su questo tipo di tecnica. Devo dire che avevo un po’ timore, come tutti, trattandosi di un vero e proprio intervento in cui si devono inserire degli impianti, una specie di vite che sostituisce la radice del dente. Questi vengono inseriti nell’osso e quindi bisogna poi aspettare il tempo necessario perché vengano assimilati dal nostro corpo. All’impianto viene successivamente messo il moncone e poi la corona, cioè il vero e proprio dente. Mi ha mostrato anche delle foto di suoi pazienti con il prima e il dopo e devo dire che il risultato sembrava davvero naturale. La sua professionalità e competenza, unite alla cordialità mi hanno convinto e ho iniziato tutti i preparativi per l’implantologia dentale.

L’impianto

Durante tutto il percorso necessario all’implantologia dentale ho trovato la stessa professionalità e cortesia della prima visita e l’odontoiatra mi ha sempre rassicurato e spiegato i vari passaggi e ciò che avrei dovuto fare dopo la seduta e nei giorni successivi. Mi ha inoltre illustrato come avrei dovuto eseguire la pulizia dentale e consigliato gli strumenti migliori da utilizzare. In breve tempo mi sono trovato con una dentatura nuova.

Prima e dopo

Tutti i problemi di masticazione e di dolore che avevo prima dell’implantologia dentale sono scomparsi, ora la masticazione è perfetta e riesco a mangiare cibi a cui prima dovevo rinunciare. Insomma un caso davvero ben risolto grazie all’implantologia dentale e a un team di professionisti nel settore. Anche l’estetica ne ha guadagnato e come nelle foto che mi erano state mostrate adesso anch’io avevo uno splendido sorriso. Ho consigliato a molti amici la tecnica dell’implantologia dentale, dato la mia piena soddisfazione, e anche gli altri ne sono rimasti soddisfatti. Adesso curo la mia igiene orale come mi è stato consigliato e mangio tutto ciò che voglio e di tutto questo devo dire grazie a un ottimo professionista che mi ha saputo rassicurare e supportare durante tutta la durata del trattamento e che ancora si occupa della prevenzione e dei controlli periodici.