Pro e contro dell’apparecchio Invisalign®

Invisalign® è un trattamento ortodontico di ultima generazione volto a favorire il riallineamento dei denti con l’ausilio di mascherine trasparenti.
Se decidi di sottoporti a tale terapia, dovrai cambiare le diverse mascherine (anche dette aligner) nel tempo, in modo tale da portare i denti nella posizione desiderata gradatamente e senza alcun dolore.

Invisalign® possiede innumerevoli vantaggi, ma ci sono anche alcuni contro a uno dei trattamenti più richiesti degli ultimi tempi.
Andiamo, dunque, alla sua scoperta cercando di capire che cos’è e come funziona il trattamento con l’apparecchio Invisalign® e quali sono i pro e i contro.

Che cos’è Invisalign®?

Invisalign® è un trattamento ortodontico volto a sostituire i tradizionali apparecchi fissi; si tratta, più precisamente, di un sistema di mascherine polimeriche invisibili e rimovibili create sulla base delle tue esigenze.

Il presidio, realizzato a partire dalle tue impronte dentali, favorisce il riallineamento dei denti nel corso di un trattamento personalizzato di durata variabile. Le mascherine, meglio note come aligner, devono essere sostituite ogni due settimane circa e indossate per 22 ore ogni giorno.

Gli aligner dentali trasparenti possono essere usati in diverse situazioni di allineamento dentale quali:

  • morso inverso (arcata inferiore più sporgente di quella superiore);
  • presenza di uno o più diastemi;
  • morso profondo con arcata dentale superiore sporgente;
  • affollamento dentale;
  • arcata superiore e inferiore non allineate tra di loro;
  • disturbi di malocclusione in adolescenti.

Quali sono i vantaggi di Invisalign®?

Invisalign® ha numerosi vantaggi rispetto a un tradizionale apparecchio fisso.
Ecco i vantaggi di Invisalign®:

  • Non provoca alcun dolore: il trattamento non causa senso di malessere; si registrano solamente lievi fastidi nelle prime ore di utilizzo e a seguito della sostituzione delle mascherine.

  • Non compromette l’estetica: le mascherine non inficiano l’estetica del tuo volto in virtù della loro trasparenza.

  • Non compromette l’uso della parola: il presidio non altera il tuo modo parlare previo periodo di adattamento iniziale.

  • Non si ripercuote sulla tua dieta: prima di mangiare, ricordati di rimuovere il dispositivo in modo tale da consumare tranquillamente il pasto che più preferisci.

  • Non rovina i denti: il presidio non rovina gli elementi dentali, ma ricordati di eseguire una completa e minuziosa igiene orale.

  • Non necessita di supporti quali attacchi e fili metallici: il presidio non necessita di interventi particolari da parte dell’odontoiatra e puoi, dunque, prenotare semplici visite di controllo periodiche.

  • Miglioramenti pressoché immediati: il dispositivo inizia a lavorare fin da subito con benefici quasi immediati.

  • Alto tenore di comfort: il dispositivo presentato ti regala un sorriso nuovo ed è estremamente confortevole, mentre gli apparecchi tradizionali possono causare fastidiose ulcere.

  • Eccellente igiene orale: l’uso delle mascherine trasparenti non mette a dura prova la tua igiene orale perché puoi rimuovere il presidio in pochi istanti e procedere allo spazzolamento dei denti senza l’incubo di eventuali ferretti attaccati ai denti.

Ricordati di eseguire un’accurata pulizia del dispositivo Invisalign® con l’ausilio di uno spazzolino morbido e acqua tiepida. Lava il presidio dentro e fuori e ripeti l’operazione ogni sera, ma soprattutto al mattino quando la placca può accumularsi sugli allineatori. Per ottenere risultati migliori, puoi usare pastiglie dedicate alla pulizia degli apparecchi.

Quali sono i contro di Invisalign®?

Invisalign® non è esente da alcuni effetti indesiderati involontari.

  • Sistema impegnativo: Invisalign® è un presidio che necessita di tutto il tuo impegno. Le mascherine devono, difatti, essere indossate per almeno 22 ore al giorno al fine di non rendere vano il trattamento.
  • Pressione: la mascherina, se troppo stretta, può provocare un lieve indolenzimento iniziale. Se il dolore è forte, assumi un leggero antidolorifico.
  • Difetto di pronuncia: nei primi giorni di trattamento, puoi essere soggetto alla cosiddetta blesità (o difetto di pronuncia) in una forma del tutto reversibile.
  • Disturbi alla mandibola: l’uso della mascherina trasparente può aggravare alcune condizioni preesistenti a carico della mandibola ed è, dunque, necessario un controllo approfondito con il tuo odontoiatra di fiducia.

Invisalign® è un sistema innovativo per il raddrizzamento dei denti perché consta di pratiche mascherine trasparenti da sostituire periodicamente. Può essere ultilizzato in presenza di diversi disturbi (malocclusione, morso inverso e profondo, diastemi) e presenta, anche a fronte di alcuni svantaggi, innumerevoli pro ed è proprio per questo che riscuote un crescente successo.

Apparecchio Invisalign® a Cerano

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Impianti a carico immediato senza osso: tecniche e risultati

Gli impianti a carico immediato, a differenza di quelli tradizionali, consentono di dotare il paziente di denti fissi in un solo giorno. Lo dice il nome stesso: grazie a questa procedura veloce ed efficace il dentista è in grado di fissare le protesi definitive immediatamente.

Si tratta di un’opportunità molto valida per i pazienti che necessitano di implementare un’unità dentale a causa di svariati problemi. Molti di essi però si chiedono se sia sempre possibile procedere in questo modo.

In questo articolo, in particolare, scopriremo insieme se l’implantologia a carico immediato è vincolata o meno alla disponibilità di osso su cui lavorare.

Impianti a carico immediato senza osso

Ebbene si, se un paziente necessita la realizzazione di un impianto, ma presenta problemi legati alla disponibilità di osso (sia che l’osso sia completamente assente o presente solo parzialmente), non dovrà rinunciare al carico immediato. Vi sono infatti differenti strade da seguire: esaminiamole insieme.

Chirurgia pre-implantare

Una prima modalità è procedere con una chirurgia pre-implantare, finalizzata a rigenerare la porzione ossea necessaria. Questa procedura, solitamente realizzata ricorrendo al plasma autologo del paziente, è sempre molto efficace e in poco tempo rende possibile l’implementazione dell’impianto necessario.
Vi sono quattro modalità principali attraverso le quali si dispiega la chirurgia ricostruttiva: la prima ha l’obiettivo di stimolare la formazione di un osso nuovo con l’aiuto di membrane ad hoc, la seconda è l’utilizzo di innesti a blocco di osso, utilissimi nei casi più complessi. Vi è poi la possibilità di procedere con l’espansione della cresta, a seguito del taglio dell’osso per avere più spessore disponibile e, infine, si può operare un efficace rialzo del seno mascellare.

Tutte queste tecniche permettono di risolvere ottimamente la mancanza di osso su cui lavorare per l’applicazione di un impianto a carico immediato. Come vedremo nel prossimo paragrafo, tuttavia, vi è una soluzione ancora più immediata.

Impianti iuxtaossei

È l’opzione più veloce e fa ricorso a materiale in titanio realizzato con la tecnica CAD-CAM. In questo caso le strutture non vengono ancorate all’osso ma alla superficie dello stesso, pertanto non richiedono uno spessore minimo in cui lavorare. In particolare, questa tecnica consente anche ai pazienti edentuli, ovvero completamente senza denti da lungo tempo, di accedere alla possibilità di avere una dentatura fissa. I tempi di realizzazione sono esattamente quelli dell’impianto a carico immediato: in una sola seduta, viene fissata su queste strutture in titanio la protesi preparata precedentemente.

Come abbiamo accennato si tratta di una tecnica ideale quando si ha a che fare con un paziente privo di denti da molto tempo con le ossa gengivali ormai atrofizzate.

Pro e contro degli impianti a carico immediato senza osso

Gli interventi descritti poco sopra sono totalmente indolori, grazie al ricorso che il professionista fa della sedazione cosciente o di altri sistemi di anestesia leggera e pur sempre efficaci.
Nel periodo post-operatorio dell’operazione iuxtaossea non si verificano gonfiori o ematomi e, non meno importante, non vi è alcun rischio di rigetto, in quanto il titanio utilizzato è completamente inerte.

In sostanza, affidandosi a professionisti qualificati ed esperti, la percentuale di successo relativamente agli impianti a carico immediato senza osso sfiora il 99% a fronte di tempi veramente rapidi rispetto a quelli previsti dall’implantologia classica.

È chiaro come ogni intervento presenti anche dei contro, anche se nel caso dell’implantologia a carico immediato senza la presenza di osso, i vantaggi superano ampiamente le controindicazioni.

Certamente questo tipo di soluzione necessiterà nell’arco di qualche anno, controlli accurati e periodici per verificarne la tenuta; tuttavia possiamo dire che i feedback sono sempre molto soddisfacenti.

In conclusione, se gli impianti a carico immediato presentano di per sé il vantaggio di essere rapidi a confronto di quelli classici, solitamente sviluppati in due fasi e su un arco temporale di almeno sei mesi, l’aggiunta della possibilità per pazienti edentuli e privi di osso di accedere ad un impianto vero e proprio in brevissimo tempo e con ottimi risultati ne fa una tecnica ad altissimo potenziale.

Impianto e ponte dentale, quali sono le differenze.

La perdita di uno o più denti è un evento frequente e potenzialmente traumatico, ma ciò che si domandano in molti è come sostituire i denti persi. Se anche tu ti trovi in queste condizioni, non ti preoccupare perché le soluzioni non mancano e, per fortuna, esistono impianto dentale e ponte.
Cerchiamo, dunque, di capire di che cosa si tratta, quali sono le principali differenze tra i due e come si effettua la scelta.

Che cos’è l’impianto dentale?

L’impianto dentale è un presidio moderno volto a risolvere l’edentulia ed è costituito da una vite in titanio da inserirsi nelle ossa mascellari (mandibola e mascella). Questa tecnica permette di ottenere delle protesi fisse e stabili, al pari dei denti naturali.
Segue, quindi, il posizionamento di una corona che, a seconda dei casi, può essere cementata o avvitata.

L’impianto rappresenta, allo stato dell’arte, la soluzione migliore in termini di stabilità, ma la sua fattibilità dipende da diversi fattori. Deve, dunque, esserci la giusta quantità d’osso (in sua assenza l’impianto è, difatti, destinato a fallire) al fine di favorire il processo di osteointegrazione della vite nel tessuto osseo.
Lo specialista deve, inoltre, valutare lo stato in cui versa il paziente perché cardiopatie, diabete e disturbi della coagulazione costituiscono un fattore di rischio non trascurabile.

Che cos’è un ponte dentale?

Il ponte dentale fa parte della famiglia delle protesi dentali ed è volta a sostituire uno o più denti mancanti. Una protesi a ponte è formata da tre elementi (due pilastri e il ponte stesso).

L’intervento per l’inserimento di un ponte prevede:

• riduzione delle dimensioni dei denti pilastro (limatura) e devitalizzazione degli elementi;
• deposizione di capsule realizzate in materiali diversi a seconda della posizione dei denti da ricoprire.

Il ponte dentale, pur rappresentando una buona soluzione, solleva una perplessità in merito alla devitalizzazione del dente. Tale pratica consiste nell’eliminazione della polpa e dunque del nervo, ma viene spesso eseguita su elementi dentali sani. L’iter proposto sembra, invece, avere più senso laddove i denti pilastro siano, per esempio, affetti da carie.

Quando scegliere il ponte?

In fase preliminare, è indispensabile valutare le condizioni di salute del paziente, lo stile di vita (l’esito del ponte può essere, per esempio, messo a dura prova in caso di fumo di sigarette) e le condizioni in cui versano i denti adiacenti al potenziale ponte (stabilità, presenza di eventuali carie e parodonto sano). Se i denti vicini risultano danneggiati, è indispensabile muoversi di conseguenza con l’ausilio di eventuali capsule.

Il ponte non è, infine, esente da alcuni svantaggi.

  • Crea una sorta di dipendenza perchè la preparazione dei denti e il loro incapsulamento dovranno essere eseguiti anche nel caso di rifacimenti futuri.
  • La limatura dei denti è estremamente delicata e richiede un alto tasso di precisione da parte dell’odontoiatra.

Quando scegliere l’impianto dentale?

L’impianto dentale rappresenta la soluzione ottimale, ma devono sussistere (come precedentemente accennato) alcune condizioni:

• struttura ossea adeguata dal punto di vista qualitativo e quantitativo;
• assenza di controindicazioni nel rispetto delle condizioni di salute del paziente;
• ottima igiene orale;
• spazio sufficiente.

Alla luce di quanto detto, si può asserire che i rischi dell’implantologia sono legati alla cosiddetta perimplantite (infiammazione a carico dei tessuti che circondano l’impianto) e alla necessità di doversi sottoporre a un piccolo intervento chirurgico volto all’inserimento della vita nell’osso.

Conclusioni

Impianto dentale e ponte sono due delle possibili soluzioni da adottare in presenza di edentulia. L’impianto è la soluzione giusta per te se:

• i denti circostanti al dente mancante sono sani;
• vi è sufficiente osso;
• sei disposto a prenderti cura dell’apparato con una corretta igiene orale.

Il ponte può essere, invece, la scelta d’elezione in caso di:

• denti danneggiati, ricostruiti o devitalizzati nell’area circostante la zona edentula;
• assenza di osso a sufficienza;
• mancata volontà di sottoporsi a un intervento di implantologia dentale.

Se anche tu sei affetto da edentulia, non esitare a contattare il tuo odontoiatra di fiducia. Sottoponiti a un’accurata visita di controllo e valuta, insieme allo specialista, la soluzione che meglio può risolvere il tuo problema.

Protesi dentali a Cerano

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Lo sbiancamento ai denti fa male? Quali controindicazioni ci sono?

Al di là dell’importanza di garantire la massima salute al proprio cavo orale, siamo tutti concordi nel riconoscere l’importanza del sorriso nelle relazioni interpersonali: mostrare un bel sorriso luminoso rende più piacevole il viso e le sue espressioni, garantendo un percepito positivo da parte dell’interlocutore.

Purtroppo, ci sono diverse variabili in grado di danneggiare la dentatura e dunque l’aspetto del nostro sorriso. Una di queste variabili è l’ingiallimento dei denti. In questo articolo parleremo della soluzione a questo tipo di problema, ovvero lo sbiancamento dentale: è davvero efficace o è dannoso? Seguici e lo scopriremo insieme.

Ingiallimento dei denti e sbiancamento

Partiamo dalle cause dell’ingiallimento, per le quali i denti possono perdere il loro aspetto candido e brillante. Innanzitutto, con il passare degli anni e il normale invecchiamento, lo smalto bianco di copertura dei denti diventa sottile, lasciando trasparire la dentina sottostante. Quest’ultima, d’altra parte, si inspessisce via via, assumendo un colore giallognolo.
Anche le abitudini alimentari influiscono sulla colorazione dei denti: ad esempio, la consuetudine di bere molti caffè o the o consumare vino rosso, porta ad una progressiva mutazione del colore, essendo alimenti ricchi di sostanze coloranti.
Anche il fumo, tra le altre cose, influisce ampiamente, a causa del tabacco aspirato che va ad ingiallire i denti e a rovinarne lo smalto.

Fortunatamente, innovazioni dentistiche come le procedure di sbiancamento vengono efficacemente in aiuto per risolvere questo problema, operando per ripristinare la brillantezza e una colorazione simile a quella originaria.

Sbiancamento dentale: metodo ed efficacia

Per iniziare, se hai il sospetto che i tuoi denti stiano ingiallendo, è bene che ti rivolga al tuo dentista di fiducia, per avere una consulenza di conferma. Non è detto infatti che tu abbia bisogno di uno sbiancamento dentale, la soluzione migliore in alcuni casi potrebbe essere la detartrasi, per esempio. Inoltre, non è detto che tu sia nelle condizioni di affrontare uno sbiancamento, come vedremo nei prossimi paragrafi, o ancora lo sbiancamento potrebbe non essere la soluzione al tuo problema.

Lo sbiancamento professionale è una tecnica ad alto rendimento e viene praticata negli studi dentistici grazie all’applicazione, sull’arcata esterna, di un gel composto di Perossido di idrogeno, più comunemente conosciuto come acqua ossigenata ad alta concentrazione.
Una volta posizionato il gel, si procede accendendo una lampada Led, lasciando in posa il tutto per mezz’ora. L’intero trattamento ha una durata compresa tra i 30 e i 60 minuti al massimo. Al termine della procedura, viene fatta una valutazione relativa all’efficacia: in questo contesto il dentista deciderà se e quando ripetere la seduta per intensificare i risultati, ma sicuramente non prima che siano trascorsi 12 mesi dal trattamento precedente.

Bisogna specificare, per non indurre false aspettative, che spesso i risultati candidi e brillanti che vediamo sui giornali quando si parla di sbiancamento non sono credibili: la base di partenza è infatti determinante per il grado di sbiancamento che si potrà raggiungere. Certamente il tuo dentista saprà darti indicazioni in anticipo per non tradire le tue attese sul risultato finale.

Anche la durata dell’efficacia del trattamento ha una variabilità importante, dipendendo infatti dalle abitudini alimentari e personali dei pazienti: un fumatore, ad esempio, noterà un nuovo ingiallimento prima di un non fumatore. Bisogna infatti precisare che, in presenza di sane abitudini igieniche e alimentari, il trattamento di sbiancamento può durare diversi anni.

Lo sbiancamento ai denti fa male?

Non vi sono controindicazioni particolari per lo sbiancamento dentale. Come anticipato, infatti, sarà il tuo dentista di fiducia a valutare la situazione prima di procedere. Il trattamento è totalmente indolore, anche se alcune persone segnalano una particolare sensibilità al freddo, nelle prime 48 ore dopo la procedura.

Tuttavia, al cospetto di alcune condizioni è bene valutare se procedere o meno con questa tecnica, per esempio in presenza di carie o di macchie dovute ad alcuni farmaci. Particolari condizioni di sensibilità ai denti o la gravidanza, inoltre, sono situazioni in cui il tuo dentista ti consiglierà di evitare il trattamento.

In conclusione, in questo articolo abbiamo colto le situazioni in cui è più o meno consigliato lo sbiancamento dentale, una tecnica totalmente indolore e senza particolari controindicazioni che necessita di un approccio sempre professionale. Il nostro consiglio è dunque di evitare trattamenti fai da te, poco efficaci e che prescindono da una valutazione medica. Il tuo dentista di fiducia saprà consigliarti al meglio in base alla tua situazione di partenza, chiarendo anche il grado di aspettative che potrai avere relativamente alla tipologia di bianco che otterrai al termine della seduta.

Sbiancamento dentale a Mornago e Vergiate

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Invisalign ®: efficacia e tempi di trattamento

L’Invisalign ®, letteralmente “apparecchio invisibile”, è un trattamento di ortodonzia utilizzato con l’obiettivo di allineare i denti. Come evidenziato dal nome stesso, la principale differenza con gli altri apparecchi ortodontici è proprio la possibilità di preservare un aspetto estetico piacevole, funzionando attraverso i cosiddetti aligner, mascherine in polimeri completamente trasparenti e all’occorrenza removibili, costruite sull’impronta dentale del paziente.

Il trattamento Invisalign® è ormai consolidato, grazie alla possibilità riallineare i denti in modo progressivo, fino a quando i denti non raggiungano l’allineamento richiesto

Sui denti del paziente vengono applicati degli appositi spessori detti “attacchi”, utili per garantire il saldo ancoraggio dell’apparecchio e la possibilità di effettuare movimenti facciali anche complessi, senza che si stacchi inavvertitamente.
Questa caratteristica principale rende l’Invisalign ® la scelta preferita da persone ormai adulte che necessitano di riallineare le proprie arcate dentali senza intaccare l’estetica del viso.

Invisalign ® funzionamento ed efficacia

La meccanica che guida il funzionamento dell’invisalign ® è molto semplice: le mascherine – infatti – vengono realizzate su misura per ogni paziente in cura, dopo aver preso le impronte dentali e aver scattato le fotografie delle arcate.
Una volta applicate dal dentista, gli aligner devono essere indossati di giorno e di notte, togliendoie unicamente per mangiare e occuparsi della propria igiene orale.

Le cure legate alla terapia di allineamento con Invisalign ® sono sicuramente più impegnative rispetto a quelle dedicate ai classici apparecchi. Infatti – a seconda dei casi – bisogna recarsi dal proprio dentista ogni settimana o, al massimo ogni due, per adattare la mascherina e sostituirla con la successiva: questa routine è da seguire per tutto il tempo di cura.
Sono inoltre da prevedere controlli periodici ogni mese e mezzo circa, durante i quali l’ortodonzista si assicura che il trattamento stia procedendo come previsto.

Durata del trattamento Invisalign ®

La durata dell’intero trattamento, come puoi immaginare, è variabile e dipende fortemente dalle problematiche riscontrate all’inizio della cura. Generalmente possiamo dire che si attesta tra i nove e diciotto mesi, circa.

Solitamente, gli studi dentistici che propongono l’invisalign ® tra i propri trattamenti sono in grado di elaborare in anteprima le fasi di riallineamento dei denti del paziente, attraverso la modellazione in 3D: questa procedura è estremamente utile per dare l’idea del risultato previsto a fine cura.

Se giudichiamo il trattamento in termini di efficacia, bisogna specificare che il trattamento dei denti con Invisalign ® dipende dalle problematiche di base rilevate dal dentista.
Il trattamento è in tutti i casi efficace per porre rimedio alla gran parte delle problematiche di allineamento o malocclusione, spesso ottenendo risultati più performanti rispetto agli apparecchi tradizionali. Tuttavia, vi sono casi specifici in cui il dentista può valutare il ricorso all’ortodonzia classica.

Nonostante l’Invisalign ® sia un sistema scelto prevalentemente dagli adulti, può essere utilizzato anche dai bambini con denti da latte, a meno che non presentino problematiche scheletriche.

Invisalign ®: pro e contro del trattamento con l’apparecchio invisibile

Nonostante l’Invisalign ® sia ormai un metodo consolidatissimo, spesso rimane una sorta di diffidenza rispetto ai metodi classici. Si tratta di pensieri immotivati dato che il dentista che lo propone ha le totali competenze per ritenerlo un metodo risolutivo o meno.

Vediamo insieme quali sono i pro del suo utilizzo:

  • Come abbiamo visto sopra, è un apparecchio trasparente, e dunque ha il grande vantaggio di ridurre al minimo l’impatto sull’estetica del viso.
  • È rimovibile e quindi non interferisce con le proprie abitudini alimentari e con quelle legate all’igiene quotidiana.
  • È efficace per la maggior parte delle problematiche di disallineamento e malocclusione.
  • La durata del trattamento è inferiore a quella legata agli apparecchi classici.

Tuttavia, bisogna considerare anche gli svantaggi, legati prevalentemente all’autonomia del paziente nel togliere e mettere le mascherine. Per il suo funzionamento corretto, l’Invisalign ® richiede impegno quotidiano e precisione nel rispettare il numero minimo di ore di posa delle aligner. Si tratta di circa 23 ore al giorno senza interruzioni, per evitare che i denti tornino nella posizione originaria o facciano più fatica a spostarsi verso la posizione corretta.

Ecco un breve prospetto riguardante l’efficacia dell’apparecchio trasparente in relazione alle ore di applicazione rispettate dal paziente.

  • Se indossato per le ore corrette, i risultati promessi non si fanno attendere, rispettando il tempo complessivo previsto per la cura.
  • Scendendo invece a 20/22 ore, il funzionamento non è compromesso ma sicuramente lascia spazio ad alcune imperfezioni nei risultati finali.
  • Sotto le 20 ore o, ancora peggio, sotto le 16 ore i risultati sono parziali e la mascherina inizierà presto a non aderire più correttamente ai denti, lasciati liberi di tornare alla propria posizione iniziale o di non spostarsi affatto.
  • Portando, infine, l’Invisalign ® solo di notte, gli effetti risolutivi saranno completamente nulli e tutto il trattamento verrà vanificato.

Come abbiamo visto, l’apparecchio invisibile può ritenersi assolutamente efficace, sia per gli adulti che per i pazienti più piccoli, sotto il costante controllo dentistico. Si tratta di un sistema estremamente comodo che lascia autonomia al paziente: pertanto la capacità risolutiva del trattamento dipende fortemente dalla precisione e dalla diligenza individuale nel rispettare le indicazioni date dal proprio professionista di riferimento.
I tempi complessivi della terapia sono relativamente brevi, ma – anche in questo caso – possono essere fortemente influenzati da una scorretta applicazione delle regole da parte del paziente.

Apparecchio Invisalign ® a Mornago e Vergiate

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Tipologie di impianti dentali: quali sono e come scegliere

Gli impianti dentali sono presidi volti a ripristinare le funzionalità della bocca senza trascurare, la non meno importante, componente estetica.
Il mercato propone diversi dispositivi di questo genere e scegliere non è sempre facile perché ci sono soluzioni che differiscono tra loro non solo per i materiali impiegati.

Questa guida vuole, dunque, aiutarti a capire che cosa sono gli impianti dentali, quali e quante tipologie ne esistono e come scegliere la soluzione che meglio risponde alle tue necessità.

Che cos’è un impianto dentale?

Un impianto dentale è un presidio costituito da una vite in titanio volta a sostituire la radice di un dente naturale mancante. Il dispositivo, altamente biocompatibile, si integra alla perfezione nell’osso e diventa così un punto di ancoraggio perfetto per il dente sostitutivo (corona).

Ciascun impianto è costituito da tre parti distinte.

Fixture: componente da inserirsi nell’osso. Ha un diametro compreso tra 3 e 6 mm e una lunghezza variabile tra 7 e 18 mm.

Abutment (moncone): è il punto di raccordo tra impianto e corona ed è realizzato in lega di titanio o in zirconio.

Corona: si tratta di una protesi realizzabile con l’ausilio di diversi materiali; generalmente si prediligono ceramica e zirconio.

I principali tipi di impianti dentali

Gli odontoiatri hanno a loro disposizione diverse tipologie d’impianto in modo tale da scegliere la soluzione che meglio sposa le tue esigenze. A lavoro terminato, avrai così recuperato la piena funzionalità della bocca e la non meno importante componente estetica.

Vediamo ora, in breve, una rassegna dei principali impianti dentali in commercio.

Impianti in titanio endossei: sono dispositivi in grado di garantire una completa osteointegrazione in virtù dell’elevata biocompatibilità garantita con osso e gengiva.

Impianti in ceramica: più recenti, sono ancora oggetto di diversi studi, perché è indispensabile migliorare la durata della connessione impianto-protesi.

Fixture in zirconio: materiale con elevata biocompatibilità in grado di offrire ottimi risultati non solo dal punto di vista estetico, ma anche funzionale.

Impianti zigomatici: sono la soluzione d’elezione in presenza di esigua quantità d’osso e sono da usarsi esclusivamente sulle arcate superiori.

Impianti a carico immediato: impianto e protesi fissa provvisoria che vengono connessi al termine dell’intervento di inserimento delle viti. A tal fine deve, però, essere presente la giusta quantità d’osso e nello stesso tempo è indispensabile garantire la massima stabilità dell’impianto perché lo stesso deve fronteggiare i carichi masticatori.

Per carico differito: soluzione da adottare qualora sia indispensabile attendere la conclusione del processo di osteointegrazione. Al termine di questo, si procede a scoprire gli impianti e posizionare su di essi le protesi.

Impianto iuxtaossei: gli impianti vengono inseriti al di sotto del periostio; tale procedura non viene ormai più usata in virtù della sua elevata invasività (scollamento della gengiva ed esposizione osso) e della durata non ottimale nel tempo.

Come scegliere l’impianto dentale?

Il mercato propone diverse tipologie di impianti dentali; scegliere non è semplice, ma per fortuna il tuo odontoiatra di fiducia potrà aiutarti illustrandoti, alla luce del tuo problema, pro e contro di ogni soluzione.

Se non hai un dentista di riferimento, affidati invece a un professionista specializzato in implantologia metal-free in modo tale da scongiurare possibili effetti indesiderati (irritazioni e allergie) derivanti dall’uso del metallo.

Molti dentisti si affidano, per esempio, sempre più spesso all’ossido di zirconio per i suoi innumerevoli benefici. Si tratta, difatti, di un materiale altamente biocompatibile in grado di resistere a elevati carichi masticatori e all’attacco di acidi; non è soggetto al fenomeno di corrosione e difficilmente la placca batterica vi aderisce. Non si può, infine, non menzionare l’ottimo risultato estetico: l’ossido di zirconio ti aiuta a ritrovare un sorriso smagliante grazie al suo colore bianco e alle proprietà di traslucenza.

Scegliere l’impianto dentale più idoneo al tuo caso non significa però soffermarsi, solo ed esclusivamente, sulla tipologia di materiale usato perchè ci sono anche altri importanti fattori da considerare.

Un impianto a ponte è, per esempio, la soluzione d’elezione qualora ti manchi un dente tra due elementi sani perché ti consente di non ricorrere a perni da inserire nella radice del dente.

La protesi rimovibile sembra, invece, essere la scelta più giusta in presenza di radici dentarie in ottime condizioni; l’odontoiatra applica sulle stesse degli agganci a bottone e vi fissa la protesi che risulta così molto stabile.

L’impianto zigomatico viene, infine, utilizzato qualora sussistano le seguenti condizioni: insufficiente spessore dell’osso per l’inserimento di un impianto tradizionale, assenza di basi di ancoraggio nell’osso e mancato raggiungimento di una completa osteointegrazione.

Impianti dentali Odontobi

Per scegliere il giusto impianto dentale è fondamentale rivolgersi a un odontoiatra esperto e preparato. Odontobi è un centro specializzato in implantologia dentale a Castelletto Sopra Ticino, Siamo vicini a Novara e Varese (Besozzo, Gavirate, Arona, Oleggio, Galliate, Fagnano Olona, Romentino, Cerano, Sumirago, Besnate, Gallarate, Busto Arsizio, Tradate).

Utilizziamo solo tecniche e materiali di ultima generazione per realizzare impianti dentali all’avanguardia e sicuri. Rivolgiti a noi per un consulto.

Bambini: a che età effettuare la prima visita dal dentista?

Indipendentemente dal fatto che il proprio figlio presenti o meno delle problematiche del cavo orale, la gran parte dei genitori si pone la fatidica domanda: quando è bene fare la prima visita dentistica per un bambino?

L’argomento è infatti poco trattato nella primissima infanzia, durante la quale – al contrario – sono ben scandite le visite pediatriche di routine.

In questo articolo, daremo finalmente una risposta completa ed esaustiva a questa domanda.

A che età portare il bambino alla prima visita dal dentista

Iniziamo con il dire che è tutt’altro che indispensabile attendere di riscontrare qualche problema a livello delle arcate dentali, per decidere di fissare il primo appuntamento dal dentista pediatrico.
Al contrario, prevedere il primo incontro di controllo senza che si siano verificate particolari esigenze, permette al bambino di approcciare allo studio dentistico e al professionista con maggiore serenità, senza dover subire in concomitanza trattamenti particolari e, ancor di più, senza aver sperimentato ancora fastidi o, peggio, il mal di denti.

Riguardo all’età più consigliata, l’ideale è fissare la prima visita dentistica tra i 3 e i 4 anni, a meno che – naturalmente – non sia il pediatra, durante un controllo periodico, a raccomandare un controllo più precoce. Alcune problematiche sono infatti riscontrabili già a partire dai 2 anni.

Chi sono i dentisti pediatrici?

I dentisti specializzati nella cura dei piccoli pazienti, più correttamente chiamati pedodontisti o odontoiatri pediatrici, sono professionisti preparati ad accogliere i bambini con un’attenzione speciale alla loro emotività. Gli studi nei quali operano sono sempre dotati di uno spazio dedicato, con libri, piccoli giochi e colori: tutto ciò che serve a mettere a proprio agio i piccoli pazienti e a comunicare loro una sensazione di sicurezza e tranquillità.

Se il bambino viene rassicurato, infatti, si creerà un clima di fiducia che consentirà lo svolgimento di una visita spensierata, durante la quale il pedodontista potrà porsi in maniera educativo-ludica, proponendo al piccolo di conoscere l’anatomia delle proprie arcate dentali attraverso uno specchietto, per esempio. Questo spingerà il piccolo paziente a prendere consapevolezza dell’importanza di un’igiene corretta e costante.

Nel prossimo paragrafo vedremo insieme come “preparare” il bambino alla prima visita dentistica.

Consigli per la prima visita dentistica dei bambini

Nelle prossime righe, troverai tutti i consigli da seguire per assicurare al tuo bambino una prima esperienza piacevole dal dentista.

Innanzitutto, è bene prenotare l’appuntamento in giorni tranquilli per il piccolo, possibilmente lontano da altre visite mediche, e fornire una connotazione positiva all’evento, per esempio, facendo scegliere al bambino i propri vestiti preferiti o dandogli la possibilità di portare il proprio gioco del cuore.

Un altro consiglio molto importante è quello di fare in modo che ad accompagnare il paziente sia un solo genitore, la presenza di entrambi potrebbe allarmarlo e fargli pensare che la situazione è molto delicata se richiede la contemporanea presenza di mamma e papà (a meno che questa situazione non sia consolidata e abituale).

È importante presentare al piccolo paziente il professionista come una figura amica, rimanendo presenti unicamente durante la prima visita e affidandolo allo staff dello studio già dal secondo appuntamento, in modo che il bambino riesca ad instaurare un rapporto personale di fiducia.

Un altro consiglio essenziale è quello di evitare di suggerire al bimbo il comportamento da tenere durante la visita dentistica: questo susciterebbe unicamente apprensione e comunicherebbe, in maniera molto chiara, al piccolo che si tratta di una situazione delicata.
Allo stesso modo, è importante non citare parole che possano allarmarlo come “paura” o “dolore”: sarà cura del dentista spiegare nel linguaggio più adatto all’età del paziente il proprio lavoro, soprattutto in vista di controlli futuri o veri e propri interventi curativi.

Se, come capita a gran parte degli adulti, sei intimamente intimorito dal dentista è bene, in sostanza, cercare di non trasmettere questa sensazione di inquietudine al tuo bambino: devi infatti tenere conto che – con grande probabilità – lui non necessiterà delle cure alle quali si sottopone di solito un adulto e molto probabilmente potrà avere un approccio diverso.

Il ruolo fondamentale del dentista pediatrico

In questo articolo, hai scoperto i tempi e le modalità migliori per offrire al tuo piccolo l’esperienza più positiva di una prima visita dentistica. È doveroso a questo punto approfondire il ruolo essenziale di questo professionista per la salute dei bambini. È importante, infatti, che il dentista pediatrico segua la crescita dei piccoli pazienti per assicurare loro uno sviluppo corretto dei denti ed essere pronto ad intervenire, già in età infantile, in caso di carie o altri disturbi frequenti, come disallineamenti o malocclusioni. Inoltre, grazie alla sua esperienza, l’odontoiatra pediatrico potrà – in collaborazione con i genitori – trasmettere ai piccoli pazienti l’importanza di attuare sane abitudini alimentari e una corretta pulizia quotidiana.

In conclusione, è bene prevedere una prima visita dentistica intorno ai quattro anni e ripeterla ogni 6 o 12 mesi, così da tenere monitorata l’igiene orale e lo sviluppo delle due arcate dentali.

La preparazione emotiva alla prima visita sarà la base per l’instaurazione di un rapporto di completa fiducia e faciliterà eventuali cure, permettendo un percorso collaborativo e sereno da parte del bambino.

Dentista per bambini a Galliate e Romentino

Odontobi, a pochi chilometri da Galliate e Romentino, è un centro odontoiatrico con dentisti specializzati in odontoiatria pediatrica, per il trattameto della salute orale dei più piccoli. Contattaci per una visita di controllo!

Come funzionano le protesi dentali mobili

Le protesi dentali mobili sono presidi da utilizzare in caso di perdita di uno o più denti naturali conseguentemente a parodontite o importanti traumi facciali.

In tali contesti, è necessario intervenire nel più breve tempo possibile al fine di colmare il disagio emotivo provato e ripristinare le corrette funzionalità della bocca (masticazione e fonazione).

Questa breve guida vuole dunque aiutarti a capire più da vicino che cosa sono le protesi dentali mobili e come funzionano, mentre nella seconda e ultima parte ci soffermeremo sulla loro delicata ed indispensabile manutenzione.

Che cosa sono le protesi dentali mobili?

Le protesi dentali mobili sono ausili volti a sostituire, in parte o in toto, un’arcata dentaria e sono concepite per essere estratte dalla bocca in modo tale da consentire le pratiche di igiene quotidiana.

Esistono tre diverse tipologie di protesi mobili.

Parziali: il dispositivo viene ancorato ai denti naturali residui o artificiali (impianti) per mezzo di alcuni ganci garantendo così buona stabilità funzionale e masticatoria.

Totali: soluzione da adottare in assenza di denti residui o radici naturali. Il dispositivo (o dentiera mobile) in resina sostituisce una o entrambe le arcate dentarie, appoggiandosi solo e unicamente a mucose e osso. È una soluzione semplice ed economica in grado di ripristinare le funzionalità orali senza però soddisfare pienamente i requisiti di stabilità (il graduale riassorbimento osseo richiede periodiche ribasature da parte dell’odontoiatra) ed efficacia masticatoria.

Combinate: si tratta di protesi rimovibili, ma nello stesso tempo fissate e stabilizzate mediante dispositivi di ancoraggio. Questa soluzione viene adottata soprattutto in assenza di molari e premolari; non necessita di ganci visibili, aderisce a livello della lingua e non danneggia i denti naturali.

Protesi dentarie mobili e ribasatura

La dentiera mobile deve essere periodicamente sottoposta a ribasatura perché l’osso mascellare e mandibolare e i relativi tessuti molli sono soggetti, come risaputo, a processi di riassorbimento con conseguente variazione della forma.
La protesi non è dunque stabile in bocca, arrecando fastidio; soprattutto sorgerebbe il rischio di fratturarsi più facilmente.

Se avverti una perdita di aderenza tra dentiera e gengive, contatta immediatamente il tuo odontoiatra di fiducia e prendi un appuntamento per la ribasatura del tuo dispositivo.
La protesi tornerà come nuova nell’arco di uno o due giorni.

La manutenzione delle protesi dentali mobili

La manutenzione delle protesi dentali mobili è molto importante ed è bene seguire alla lettera le seguenti indicazioni:

  • ricordati di igienizzare la dentiera quotidianamente e al termine di ogni pasto con l’ausilio di spazzolino, un dentifricio non abrasivo e acqua fredda (il calore può alterare le resine acriliche);
  • conserva il dispositivo in un ambiente umido avvolgendolo, per esempio, in una salvietta inumidita (in alternativa lo puoi mettere nell’acqua). Quest’ultimo aspetto è di fondamentale importanza per prevenire la disidratazione delle resine usate e garantire così una maggiore durata nel tempo della protesi;
  • massaggia inoltre gengive, lingua, guance e palato con uno spazzolino da denti morbido al fine di:
    • assicurare la corretta irrigazione sanguigna;
    • eliminare i depositi di placca e tartaro;
    • prevenire irritazioni, alitosi e infezioni.

Per una corretta manutenzione del dispositivo, procedi infine alla sua disinfezione periodica con compresse dedicate o soluzioni a base di ossigeno nascente.

Questa pratica inibisce la crescita di batteri e riduce l’accumulo di placca e tartaro. Prima di indossare la dentiera, risciacquala accuratamente sotto l’acqua fredda corrente.

Se anche tali procedure non fossero sufficienti, non usare assolutamente oggetti taglienti come i coltelli perché potresti danneggiare la superficie lucida dei denti; rivolgiti, dunque, al tuo odontoiatra di fiducia per una pulizia professionale con ultrasuoni, vibrazioni e soluzioni dedicate.

Conclusioni

Sempre più persone perdono uno o più denti naturali a seguito di traumi facciali e per effetto della parodontite (patologia orale infiammatoria di natura cronica in grado di distruggere nel tempo la struttura portante dei denti).

Se la cura della parodontite non dà buoni esiti, è necessario procedere all’inserimento di un impianto dentale e le protesi mobili rappresentano, senza alcuna ombra di dubbio, un’ottima soluzione perché sono facili da igienizzare, non richiedono alcun intervento chirurgico e ti consentono di mantenere una buona pulizia del cavo orale.

Protesi dentali di ultima generazione a Galliate e Romentino

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Impianti a carico immediato: pro e contro

Abitualmente, quando si parla di impianti dentali, si fa riferimento alla chirurgia implantare tradizionale, sviluppata in due fasi principali, solitamente completate in un arco di tempo di circa sei mesi. L’implantologia a carico immediato, al contrario, presenta il grande vantaggio di poter iniziare e terminare tutta la procedura chirurgica in un solo giorno.
In questo articolo, analizzeremo le caratteristiche e i pro e contro degli interventi a carico immediato.

Come abbiamo accennato in apertura, gli impianti tradizionali prevedono dei tempi piuttosto lunghi di realizzazione, in quanto richiedono la guarigione totale della gengiva e dell’osso prima dell’applicazione della corona.

Questo lunghissimo tempo d’attesa non può che rappresentare uno svantaggio per chi necessita di risolvere una problematica dell’arcata dentale tutt’altro che trascurabile e che impone al paziente di stare a lungo senza poter contare sui denti coinvolti. Certo, spesso si procede applicando corone provvisorie, ma è bene precisare che queste hanno una qualità estetica e funzionale molto differente da quelle definitive.

È per questi motivi che spesso i pazienti chiedono di poter accedere a tecniche di implantologia a carico immediato, con l’obiettivo di accorciare i tempi e risolvere quanto prima le proprie difficoltà. Tuttavia, non tutti i casi si prestano in maniera ottimale a questa scelta: ci sono infatti alcuni requisiti minimi che lo specialista deve doverosamente riscontrare, affinché un impianto rapido abbia successo: se l’impianto non si integrerà correttamente con l’osso coinvolto, tutta la procedura sarà infatti da considerarsi fallita.
Allo stesso tempo, è necessario valutare che, se sull’impianto verrà poi applicata molta forza, questo eventualmente andrà ad influenzare la durata dell’impianto stesso.

A fronte di questi aspetti delicati da valutare attentamente insieme al proprio dentista di fiducia, ve ne sono molti altri positivi da considerare al momento della scelta, ad esempio i tempi di guarigione più rapidi, un impegno inferiore in termini di tempo dedicato agli appuntamenti dentistici e di conseguenza molto meno stress e ansia per il paziente.

Carico immediato: le condizioni indispensabili per richiederlo

Come abbiamo anticipato, non tutte le situazioni si prestano alla realizzazione di un impianto a carico immediato. Esaminiamo insieme nei prossimi paragrafi quali sono le condizioni indispensabili per poter procedere con questa tecnica rapida di chirurgia implantare.

  • Innanzitutto, è indispensabile presentare una stabilità di almeno 35 Ncm, necessaria per l’avvitamento degli impianti durante la procedura chirurgica.
  • In secondo luogo, deve esserci abbastanza osso a disposizione: questo può comportare in alcuni casi la necessità di un intervento preparatorio, effettuando un’operazione di rigenerazione dell’osso stesso.
  • Le gengive, infine, devono essere sane e il paziente non deve presentare bruxismo o malocclusioni importanti.

Qualora il paziente rispetti questi requisiti minimi, non vi saranno controindicazioni per procedere con un impianto a carico immediato e constatarne con ogni probabilità il successo.

Tipologie di impianto a carico immediato

Vi sono diverse tipologie di impianto a carico immediato, vediamole insieme più nel dettaglio.

  • Su impianto singolo: l’impianto viene inserito nello spazio corrispondente al dente mancante o dopo un’estrazione. Non ci sono controindicazioni per l’applicazione contestuale della corona dentaria e, dopo circa due mesi di protesi provvisoria, potrà essere avvitata o cementata quella definitiva.
  • Su impianti multipli: l’impianto in questo caso origina da necessità più che altro estetiche, in corrispondenza dei settori frontali delle arcate. Questo tipo di operazione chirurgica è fattibile unicamente se vi sono condizioni di stabilità primaria e non si rilevano invece esigenze di interventi di rigenerazione ossea preventiva.
  • Sull’intera arcata: l’impianto a carico immediato consente di ripristinare un’arcata intera in maniera immediata, purché vi siano le condizioni di una stabilità maggiore di 35Ncm, senza necessità di interventi di rigenerazione ossea preventiva per l’avvitamento delle corone.

In conclusione, possiamo affermare che gli impianti a carico immediato rappresentano una procedura efficace e da favorire, qualora siano stati constatati tutti i requisiti minimi necessari nel paziente: proprio l’analisi preliminare è il punto chiave per il successo dell’intervento.

Il dentista di fiducia utilizzerà certamente ogni precauzione possibile affinché l’intervento abbia un esito positivo, dopo aver studiato attentamente il singolo caso con il supporto di una valutazione multidisciplinare basata su radiografie e osservazioni cliniche.

Quali sono i vantaggi di questo trattamento

Ma perché dovresti scegliere tra le varie forme di interventi, proprio l’implantologia a carico immediato? Di seguito ti elenchiamo i vantaggi principali:

  • rapidità dell’applicazione: la protesi temporanea ti può essere applicata nel giro di brevissimo tempo dopo le dovute verifiche, permettendoti di avere già una dentatura completa senza dover interrompere le tue attività quotidiane o lavorative.
  • nessuna protesi mobile provvisoria: le dentiere e le parti mobili che vengono utilizzate nel carico tradizionale spesso sono dannose per la completa guarigione della gengiva, inoltre spesso sono scomode e oltretutto capita a volte che le parti mobili si riempiono di cibo durante la masticazione creando non pochi fastidi;
  • i denti naturali non si spostano: quando si estrae un dente gli atri denti vicini cercano di colmare il buco che si viene a creare avvicinandosi l’uno all’altro, questo può creare problemi importanti alla masticazione;
  • convalescenza più rapida: il recupero della funzionalità della bocca è molto rapido senza comportare fastidi o degenza che può limitarti.
  • possibilità di rimuovere la protesi: in caso in cui devi effettuare delle modifiche all’impianto o delle cure specifiche ai denti e alle gengive, la protesi potrà essere asportata in modo che il dentista abbia piena libertà di movimento.
  • migliore estetica: grazie alla tipologia di applicazione senza la presenza di una falsa gengiva, l’estetica del tuo sorriso sarà perfetta, con un risultato in equilibrio con le proporzioni della tua bocca.
  • durata maggiore: grazie alle strutture in titanio e ai nuove materiali utilizzati per l’implantologia, le protesi rimarranno a loro posto per un tempo quasi illimitato.
  • masticazione confortevole: una volta inserita la protesi fissa si può subito mangiare, non si subiscono alterazioni durante la masticazione che potrebbero creare disagi e problemi all’articolazione. La struttura a viti ti permette di avere una tipologia di masticazione regolare senza doverti preoccupare di distacchi come nel caso di quelle cementate.

Impianto a carico immediato a Novara e Varese

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