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    Lo sbiancamento ai denti fa male? Quali controindicazioni ci sono?

    Al di là dell’importanza di garantire la massima salute al proprio cavo orale, siamo tutti concordi nel riconoscere l’importanza del sorriso nelle relazioni interpersonali: mostrare un bel sorriso luminoso rende più piacevole il viso e le sue espressioni, garantendo un percepito positivo da parte dell’interlocutore.

    Purtroppo, ci sono diverse variabili in grado di danneggiare la dentatura e dunque l’aspetto del nostro sorriso. Una di queste variabili è l’ingiallimento dei denti. In questo articolo parleremo della soluzione a questo tipo di problema, ovvero lo sbiancamento dentale: è davvero efficace o è dannoso? Seguici e lo scopriremo insieme.

    Ingiallimento dei denti e sbiancamento

    Partiamo dalle cause dell’ingiallimento, per le quali i denti possono perdere il loro aspetto candido e brillante. Innanzitutto, con il passare degli anni e il normale invecchiamento, lo smalto bianco di copertura dei denti diventa sottile, lasciando trasparire la dentina sottostante. Quest’ultima, d’altra parte, si inspessisce via via, assumendo un colore giallognolo.
    Anche le abitudini alimentari influiscono sulla colorazione dei denti: ad esempio, la consuetudine di bere molti caffè o the o consumare vino rosso, porta ad una progressiva mutazione del colore, essendo alimenti ricchi di sostanze coloranti.
    Anche il fumo, tra le altre cose, influisce ampiamente, a causa del tabacco aspirato che va ad ingiallire i denti e a rovinarne lo smalto.

    Fortunatamente, innovazioni dentistiche come le procedure di sbiancamento vengono efficacemente in aiuto per risolvere questo problema, operando per ripristinare la brillantezza e una colorazione simile a quella originaria.

    Sbiancamento dentale: metodo ed efficacia

    Per iniziare, se hai il sospetto che i tuoi denti stiano ingiallendo, è bene che ti rivolga al tuo dentista di fiducia, per avere una consulenza di conferma. Non è detto infatti che tu abbia bisogno di uno sbiancamento dentale, la soluzione migliore in alcuni casi potrebbe essere la detartrasi, per esempio. Inoltre, non è detto che tu sia nelle condizioni di affrontare uno sbiancamento, come vedremo nei prossimi paragrafi, o ancora lo sbiancamento potrebbe non essere la soluzione al tuo problema.

    Lo sbiancamento professionale è una tecnica ad alto rendimento e viene praticata negli studi dentistici grazie all’applicazione, sull’arcata esterna, di un gel composto di Perossido di idrogeno, più comunemente conosciuto come acqua ossigenata ad alta concentrazione.
    Una volta posizionato il gel, si procede accendendo una lampada Led, lasciando in posa il tutto per mezz’ora. L’intero trattamento ha una durata compresa tra i 30 e i 60 minuti al massimo. Al termine della procedura, viene fatta una valutazione relativa all’efficacia: in questo contesto il dentista deciderà se e quando ripetere la seduta per intensificare i risultati, ma sicuramente non prima che siano trascorsi 12 mesi dal trattamento precedente.

    Bisogna specificare, per non indurre false aspettative, che spesso i risultati candidi e brillanti che vediamo sui giornali quando si parla di sbiancamento non sono credibili: la base di partenza è infatti determinante per il grado di sbiancamento che si potrà raggiungere. Certamente il tuo dentista saprà darti indicazioni in anticipo per non tradire le tue attese sul risultato finale.

    Anche la durata dell’efficacia del trattamento ha una variabilità importante, dipendendo infatti dalle abitudini alimentari e personali dei pazienti: un fumatore, ad esempio, noterà un nuovo ingiallimento prima di un non fumatore. Bisogna infatti precisare che, in presenza di sane abitudini igieniche e alimentari, il trattamento di sbiancamento può durare diversi anni.

    Lo sbiancamento ai denti fa male?

    Non vi sono controindicazioni particolari per lo sbiancamento dentale. Come anticipato, infatti, sarà il tuo dentista di fiducia a valutare la situazione prima di procedere. Il trattamento è totalmente indolore, anche se alcune persone segnalano una particolare sensibilità al freddo, nelle prime 48 ore dopo la procedura.

    Tuttavia, al cospetto di alcune condizioni è bene valutare se procedere o meno con questa tecnica, per esempio in presenza di carie o di macchie dovute ad alcuni farmaci. Particolari condizioni di sensibilità ai denti o la gravidanza, inoltre, sono situazioni in cui il tuo dentista ti consiglierà di evitare il trattamento.

    In conclusione, in questo articolo abbiamo colto le situazioni in cui è più o meno consigliato lo sbiancamento dentale, una tecnica totalmente indolore e senza particolari controindicazioni che necessita di un approccio sempre professionale. Il nostro consiglio è dunque di evitare trattamenti fai da te, poco efficaci e che prescindono da una valutazione medica. Il tuo dentista di fiducia saprà consigliarti al meglio in base alla tua situazione di partenza, chiarendo anche il grado di aspettative che potrai avere relativamente alla tipologia di bianco che otterrai al termine della seduta.

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