Lo sbiancamento dei denti dal dentista: come funziona?

Lo sbiancamento dentale è uno dei trattamenti di estetica dentale maggiormente richiesti, ma come funziona e quali sono le fasi di un trattamento di sbiancamento professionale effettuato dal dentista? Stile di vita e alimentazione possono alterare notevolmente il colore naturale dei denti e rivolgersi a un dentista è la soluzione migliore per uno sbiancamento professionale e duraturo.
Andiamo ora a scoprire che come funziona lo sbiancamento dentale effettuato dal dentista, le differenze con uno sbiancamento fatto in casa e se vi sono controindicazioni ed effetti collaterali.

Per lo sbiancamento dei denti professionale effettuato in uno studio dentistico rivolgiti all’esperienza del Centro Odontobi.
Scopri di più sul trattamento professionale di sbiancamento dentale

Sbiancamento dentale professionale o a casa

Lo sbiancamento dentale, meccanico o chimico, può essere effettuato in casa o in uno studio odontoiatrico, e si tratterà in questo caso di trattamento professionale. Per effettuare lo sbiancamento dentale a casa è possibile acquistare i prodotti appositi come gel e mascherine sbiancanti, mentre nel secondo caso lo sbiancamento verrà effettuato all’interno di uno studio odontoiatrico.
Lo sbiancamento dei denti di tipo professionale viene anche chiamato bleaching e viene effettuato dall’odontoiatra o dall’igienista dentale. Quella dello sbiancamento dentale professionale è la soluzione più efficace, sia in termini di risultati che di durata, con un sorriso più bianco, più a lungo.

Come funziona lo sbiancamento dal dentista

Se si decide di effettuare un trattamento di sbiancamento dentale professionale dal dentista ci sono una serie di fasi e step da seguire, che permettono di ottenere il miglior risultato per il estetico per i propri denti.
Come funziona lo sbiancamento dentale? Ecco le principali fasi

Air Polishing: pulizia e detartasi

La prima fase per lo sbiancamento dei denti è la detartrasi, un’accurata igiene orale volta alla rimozione di tracce di tartaro, placca e possibili pigmentazioni esterne. I denti vengono puliti grazie all’air polishing, con un getto di aria, acqua e bicarbonato di sodio.

Bleaching: sbiancamento con led e agenti sbiancanti

Il bleaching è lo sbiancamento dentale vero e proprio, fase cruciale del trattamento estetico che utilizza agenti chimici ad azione sbiancante (gel di perossido di idrogeno al 38% o gel a base di perossido di carbammide al 45%) e lampade a led o laser che permettono di attivare e far funzionare gli agenti sbiancanti rendendo lo sbiancamento efficace. Gli agenti sbiancanti più utilizzati sono il perossido di idrogeno, un gel che si applica sulla superficie dentale, e il perossido di carbammide, utilizzato nelle mascherine sbiancanti.
Per funzionare e rendere efficace lo sbiancamento dei denti gli agenti sbiancanti devono essere attivati da una luce led o laser. Una volta che vengono colpiti dalla sorgente luminosa gli agenti sbiancanti rilasciano radicali liberi che penetrano, dunque, nei denti dove innescano reazioni di ossidoriduzione che conducono alla frammentazione delle molecole delle macchie in particelle più piccole facilmente eliminabili.

Come funziona lo sbiancamento per i denti devitalizzati

Lo sbiancamento professionale dei denti può essere eseguito, come precedentemente accennato, su denti vitali e devitali; in quest’ultimo caso le operazioni sono, però, leggermente più complesse e lunghe. Il perossido d’idrogeno al 35% viene inserito direttamente nei denti oggetto del trattamento e l’odontoiatra esegue un’otturazione provvisoria. Dopo alcuni giorni sarà necessario tornare dal dentista per sottoporsi a nuovi accertamenti: lo specialista valuta, in tale sede, il grado di sbiancamento ottenuto e può effettuare, se necessario, un secondo trattamento.

Controindicazioni ed effetti indesiderati dello sbiancamento dei denti

Lo sbiancamento professionale dei denti è un trattamento odontoiatrico non esente da controindicazioni e effetti indesiderati, comunque transitori e non gravi. Nei giorni immediatamente successivi all’intervento si possono accusare lievi irritazioni gengivali e una maggiore sensibilità termica. Queste manifestazioni sono comunque contenute grazie all’uso, in fase di sbiancamento, di presidi dedicati per la protezione di gengive, lingua e labbra. Possono, infine, manifestarsi leggere gengiviti, ma le stesse regrediscono spontaneamente nell’arco di 24-48 ore.
Lo sbiancamento professionale dei denti è, infine, controindicato in soggetti di età inferiore a 14 anni e donne in stato interessante o in corso di allattamento. Non possono, inoltre, sottoporsi al trattamento persone allergiche all’agente sbiancante e soggetti affetti da patologie croniche.

Prima di effettuare lo sbiancamento, ricorda di prenotare una visita di controllo dal tuo odontoiatra di fiducia al fine di escludere l’eventuale presenza di carie, tartaro e gengiviti.

Sbiancamento denti: come funziona e quali metodi?

Lo sbiancamento dei denti consiste in un’operazione non invasiva ai fini estetici, volta a rimuovere le macchie e gli inestetismi comparsi con il tempo sulla superficie esterna delle arcate dentali. A causare questo problema sono prevalentemente alcuni agenti aggressivi esterni, come il fumo e la caffeina, per esempio.

Lo sbiancamento professionale dei denti è dunque una tecnica medica estetica che, se svolta accuratamente, è davvero in grado di ricondurre il sorriso al bianco originario naturale.

Pur non trattandosi di un intervento, questa operazione va ponderata attentamente e non è priva di controindicazioni ed effetti collaterali, per questo motivo la tecnica utilizzata dall’igienista deve essere valutata attentamente in base alla situazione di partenza del paziente. Ma, andiamo con ordine e vediamo nel dettaglio perché i denti tendono a scurirsi e macchiarsi.

Denti macchiati o scuri: le cause

Per affrontare quelle che sono le cause del deterioramento estetico a carico dei denti è necessario partire dalla consapevolezza che il nostro sorriso, proprio come il corpo nel suo insieme, subisce gli effetti del tempo e diviene via via più accessibile agli agenti aggressivi provenienti dall’inquinamento, dalle scelte di vita e dall’alimentazione che si adotta. Gli effetti del tempo, in particolare, si traducono in una maggiore sensibilità della superficie esterna dei denti e in una tendenza alla variazione del loro colore, che passa dal bianco naturale al grigio o al giallo, unitamente alla comparsa di macchie scure.

Ciò che viene intaccato, quando si osserva questa mutazione graduale, non è lo smalto, bensì la dentina, che perde la sua brillantezza e il tipico colore bianco candido. Lo smalto invece, con il tempo, inizia ad assorbire i pigmenti dei cibi, del fumo e delle bevande coloranti come la caffeina, dando vita a macchie scure sulla superficie.

Sbiancamento dei denti: quando è la soluzione migliore

Ogni caso è a sé, pertanto non è detto che tutte le situazioni si risolvano con il medesimo trattamento di sbiancamento. È il dentista, infatti, che – dopo una visita accurata – deve valutare come procedere. Bisogna infatti considerare che tale procedura medico estetica risulta sicuramente valida per l’eliminazione di macchie e ingiallimento causati da una cattiva igiene o da controproducenti abitudini quotidiane, ma non sempre le cause della deteriorazione estetica dei denti sono da ricercarsi in questi fattori.

Vi sono infatti anche motivi genetici e predisposizioni ereditarie, oltre all’eventualità di dover assumere dei farmaci colpevoli di deteriorare lo smalto.

Sbiancamento dei denti: come funziona?

Allo stato attuale, esistono differenti modalità di sbiancamento e sono chiaramente sempre più legate alle nuove tecnologie.

È possibile, infatti, realizzare lo sbiancamento sia in maniera prettamente meccanica, sia con l’aggiunta di sostanze coadiuvanti. L’obiettivo è chiaramente quello di far scomparire dalla dentina e dallo smalto le macchie e i colori innaturali e sgradevoli.
E’ bene sottolineare che, con il tempo, si è affermato sempre più da parte dei pazienti il desiderio di avere denti bianchissimi, basti pensare all’innumerevole quantità di prodotti attualmente pubblicizzati e venduti nei supermercati, che promettono di sbiancare efficacemente il sorriso. Ciò che è certo è che il supporto e la supervisione di un medico dentista non può e non deve mancare durante un’operazione simile, affinché il lavoro sia accurato e su misura per le esigenze del paziente. Vediamo insieme le diverse opzioni disponibili attualmente.

Sbiancamento dei denti in modo meccanico.

Questa operazione si basa sull’utilizzo di prodotti specifici come pomice e bicarbonato, due agenti dotati di un forte potere abrasivo, davvero efficace sulle macchie scure. Questo metodo, per quanto performante dal punto di vista della pulizia, non è molto utile per restituire la naturale brillantezza alla dentatura, pertanto viene utilizzato come primo step di un percorso diversificato e mirato all’ottenimento di un sorriso pulito e brillante.

Sbiancamento con sostanze decoloranti.

Questa metodologia offre solitamente dei risultati molto positivi anche se non è priva di effetti collaterali, in quanto le sostanze che utilizza sono aggressive. Alcuni di questi inconvenienti sono rappresentati da una sensibilità dentinale post trattamento che si può protrarre fino a 3 giorni dopo l’operazione. In presenza di otturazioni, tale fastidio può durare anche mesi.

Sbiancamento a laser con lampade led.

Questa metodologia d’avanguardia rappresenta un’ottima ed innovativa soluzione per lo sbiancamento dei denti, grazie alla sua particolare efficacia e alla scarsità di effetti collaterali: basti pensare che non vi sono controindicazioni particolari per i pazienti. La dinamica di tale operazione prevede la distribuzione sui denti di un apposito gel a base di perossido d’ossigeno, che viene poi “attivato” grazie a lampade led, capaci di velocizzare il processo di sbiancamento. La durata media dell’efficacia di questo trattamento varia dai 12 ai 24 mesi, dopo due anni il paziente può sottoporsi nuovamente all’operazione.

Come abbiamo visto, le metodologie di sbiancamento dei denti sono differenti e in continua evoluzione. Grazie alla tecnologia sempre in fermento, al giorno d’oggi, è possibile ricorrere a sistemi efficaci, senza particolari effetti collaterali.

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Bambini e denti da latte: quando procedere all’estrazione

I denti da latte, in gergo medico chiamati denti decidui, cominciano a formarsi tra i sei e i dieci mesi di vita del bambino, quando i primi a comparire nella bocca del neonato sono i due incisivi centrali inferiori. Tra gli otto e i tredici mesi spuntano gli incisivi centrali e laterali superiori e poi il primo molare e i canini. La dentatura da latte del bambino si completa tra i ventitré e i trentatré mesi di vita, quando fanno la loro comparsa anche i secondi molari inferiori e superiori e, in totale, i denti decidui sono venti: quattro incisivi centrali, quattro incisivi laterali, quattro canini e otto molari. I denti da latte sono molto importanti per il corretto sviluppo fisico e psichico di ogni bambino, perché gli consentono sia una adeguata masticazione sia la giusta fonazione. Per questo motivo, è fondamentale seguirne lo sviluppo e accertarsi che cadano nei tempi corretti, così da evitare lo spiacevole problema dei denti storti.

Un pedodontista, il dentista dei bambini, saprà valutare i casi nei quali sarà necessaria l’estrazione dei dneti da latte.

Quando è necessaria l’estrazione dei denti da latte

Innanzitutto, bisogna partire dal presupposto che il cambio dei denti, in gergo medico chiamato “permuta”, è un processo del tutto naturale e per questo motivo, quando ciò non accade nei tempi corretti, è necessario intervenire chirurgicamente. Tuttavia, non bisogna subito allarmarsi quando i denti da latte del proprio bambino non cadono, perché ogni bambino è diverso dall’altro ed è impossibile sapere con precisione quando devono cadere. Solitamente, ciò succede nello stesso ordine in cui sono spuntati, ma non sempre è così perché, per esempio, le femminucce tendono a essere più precoci rispetto ai maschietti. In linea di massima, comunque, i primi denti da latte dovrebbero cadere tra i cinque e i sette anni (gli incisivi), tra gli otto e i dieci dovrebbe toccare ai molaretti, tra i nove e gli undici anni dovrebbero andar via i canini e tra i dieci e i dodici i secondi molari. Se ciò non accade, è consigliabile rivolgersi al proprio pediatra, perché solo lui saprà dirvi se c’è necessità di chiedere aiuto a un dentista esperto di pedodonzia. Le cause della mancata caduta dei denti da latte possono essere diverse, tra queste la possibilità che i denti definitivi trovino ostacoli nel loro percorso e siano costretti a deviare traiettoria, non andando più a spingere il dente da latte che così rimane al suo posto. Inoltre, si può soffrire di agenesia, ovvero la mancanza di uno o più elementi dentari permanenti sottostanti o di soprannumerari, cioè la presenza di denti extra nell’arcata. In tutti e due i casi, i denti definitivi non operano quella indispensabile pressione sui denti da latte che li stacca e li fa cadere e, quindi, si rende necessario l’intervento chirurgico.

Perché procedere all’estrazione dei denti da latte

Per prevenire eventuali problemi con la caduta dei denti decidui, è consigliabile sottoporre il bambino a una visita dentistica entro i quattro anni, in modo tale da tenere sotto controllo il loro sviluppo e individuare con sufficiente anticipo eventuali problemi. Togliere i denti da latte nei tempi corretti è indispensabile, perché questi hanno, tra le altre cose, l’importante compito di mantenere la giusta distanza tra i denti permanenti. Se questo spazio non viene rispettato, i denti definitivi possono crescere storti o comparire nella posizione sbagliata, quindi se ci si accorge che quelli stabili stanno spingendo per uscire mentre quelli da latte non sono ancora caduti, allora è il momento di ricorrere all’estrazione chirurgica. Questo tipo di intervento è ormai diventato una routine, grazie alle moderne tecniche in materia di anestesia computerizzata, cosicché i bambini possano affrontare la cura senza dolore né paura. Molto spesso, però, questo tipo di estrazione finisce per coinvolgere anche i denti definitivi e viene chiamata “seriale”. Secondo la medicina ortodontista, l’estrazione seriale è “la programmazione di estrazioni selettive dei denti decidui e, a volte, dei denti permanenti lungo un certo arco di tempo con l’obiettivo di diminuire l’affollamento e facilitare la crescita dei denti rimanenti nella miglior posizione”. In questo modo, viene favorito sia il corretto allineamento dell’arcata dentaria, sia la sua funzionalità perfetta ed esteticamente gradevole.

Dentista per bambini a Bellinzago Novarese e Cameri

Per le cure dentali dei bambini si consiglia sempre uno specialista in pedodonzia, esperto nei disturbi dentali più diffusi in infazia.
Odontobi, a pochi chilometri da Bellinzago Novarese e Cameri, ha nel suo staff pedodontisti specializzati nella cura dei bambini.

Clinica Odontoiatrica situata tra Novara e Varese | Odontoiatria Pediatrica

Odontoiatria Pediatrica: il bambino diabetico in odontoiatria

Il diabete è una patologia metabolica cronica, caratterizzata da un aumento della glicemia e da un’alterazione del metabolismo, provocate da un deficit del funzionamento di un ormone secreto dal pancreas, noto come insulina. 

Esso si manifesta con svariati sintomi, tra cui emergono principalmente l’aumento della fame, della sete e del bisogno di urinare. Si tratta di una patologia che, se curata in maniera adeguata, tramite l’utilizzo di farmaci e l’adozione di una dieta corretta, garantisce aspettative di vita al pari di una persona sana. Tutto questo è stato reso possibile grazie ai numerosi progressi della medicina in seguito ad un aumento della sua incidenza, che cresce di anno in anno. Mentre fino a poco tempo fa privilegiava quasi esclusivamente i soggetti adulti, oggi l’età di insorgenza è nettamente diminuita, arrivando a colpire anche i giovani e talvolta, anche i bambini.

Per curare la salute orale dei bambini diabetici interviene l’Odontoiatria Pediatrica, una branca della medicina di recente nascita, specializzata in diversi settori. Essa si occupa di trattare adeguatamente la dentatura decidua dei più piccoli, al fine di preservare quella definitiva, senza in alcun modo traumatizzare i piccoli pazienti, anzi, mira a creare degli spazi pensati appositamente per metterli a proprio agio. Spesso in sala d’aspetto sono presenti giochi e libri per intrattenerli anche tramite l’ausilio di video lezioni che spiegano loro in cosa consiste il lavoro del dentista e quanto sia importante nella loro crescita.

Diversi studi hanno evidenziato una correlazione tra il diabete e l’aumento di disturbi odontoiatrici. Quindi, è probabile che un paziente diabetico possa essere maggiormente soggetto ad infezioni del cavo orale, il che potrebbe essere utile anche preventivamente, per formulare una diagnosi nel paziente che ancora non sa di avere la malattia. Nonostante ciò, un bambino diabetico, non ha bisogno di recarsi dal dentista in maniera più frequente rispetto ad un coetaneo non affetto da tale patologia. Infatti, è consigliato recarsi dal dentista almeno tre o quattro volte l’anno, in tutti i casi. Piuttosto, ciò che fa la differenza è il modo in cui vengono strutturate le visite odontoiatriche. Esse verteranno principalmente sulla prevenzione di eventuali disturbi o patologie del cavo orale, tramite accurati trattamenti da parte dello specialista, dal momento in cui tali soggetti risultano maggiormente esposti al rischio di contrarre malattie.

Quali sono i problemi maggiormente frequenti in bambini diabetici? 

  • Le gengive diventano particolarmente sensibili, quindi vi è un aumentato rischio di infiammazione 
  • La malattia parodontale si manifesta con più frequenza e con maggiore gravità rispetto al normale 
  • Si alza il rischio dell’insorgenza di carie ai denti, perché il flusso di saliva è ridotto e appare parecchio appiccicosa 
  • Aumenta la proliferazione di germi e batteri, noti anche come placca batterica, come conseguenza dell’innalzamento della glicemia 

L’unico aspetto positivo della situazione è rappresentato dal fatto che una dieta per diabetici prevede una quasi totale esclusione di zuccheri raffinati, che generalmente risultano essere più dannosi per lo sviluppo delle carie.

Le regole che stanno alla base di una corretta igiene orale dovranno essere rispettate dal bambino, che dovrà essere opportunamente indirizzato non solo dal dentista, ma soprattutto dai genitori, che svolgono un ruolo fondamentale in tale ambito. Queste prevedono uno spazzolamento corretto di almeno tre minuti, per almeno tre o quattro volte al giorno, subito dopo i pasti. La scelta dello strumento adatto è molto importante, infatti, oltre al classico spazzolino, si potrebbe utilizzare anche uno scovolino o un mono ciuffo, perché sono entrambi molto piccoli, dunque, consentono di penetrare in spazi più difficili da raggiungere normalmente. In alternativa, si potrebbe optare anche per un classico filo interdentale, al fine di rimuovere la presenza di possibili residui tra i denti. Talvolta, sarebbe opportuno abbinare anche un collutorio apposito, a base di ingredienti naturali, in modo che non risulti aggressivo, per prevenire la carie o la proliferazione di batteri, che rilascia contemporaneamente un piacevole senso di freschezza alla bocca. L’alimentazione del bambino dovrà essere stipulata opportunamente da un nutrizionista, oltre che per mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue, anche per limitare quanto più possibile l’insorgenza di carie o di patologie legate alla bocca.

Odontobi Dental Clinic | All on 4

Tenica All on four come soluzione per mancanza totale di denti

La perdita totale dei denti è un serio problema che comporta gravi ripercussioni fisiche e psicologiche sui pazienti interessati. Nel nostro Paese crescono i casi di pazienti edentuli e il numero sembra destinato ad aumentare ancora con il passare del tempo.

Tra l’altro, la condizione caratterizzata dalla mancanza di denti (edentulismo), può manifestarsi in entrambe le arcate e interessare sia i soggetti anziani che i giovani. Le cause sono di natura diversa: per gli anziani la perdita è riconducibile all’invecchiamento, mentre sui giovani influiscono la scarsa igiene orale e le patologie infiammatorie relative al cavo orale. Le conseguenze sono fastidiose, la masticazione diventa molto complicata e viene intaccato pure il processo digestivo. Ma veniamo al punto e vediamo insieme la soluzione per risolvere la problematica con la tecnica All on four: una speciale rivoluzionaria procedura di lunga durata, con cui la protesi dentale viene ancorata in maniera resistente e con profitti eccellenti dal punto di vista estetico.

Tecnica All on four per la risoluzione del problema

Tra le soluzioni più utilizzate per contrastare il fenomeno della perdita dei denti conoscerai sicuramente le protesi mobili. Purtroppo non di rado tali protesi dimostrano poca stabilità e vanno costantemente rimosse ai fini della cura dell’igiene orale. Agli aspetti pratici vanno poi aggiunti quelli di carattere psicologico, in quanto a nessuno piace portare “le dentiere”.
In soccorso, da alcuni anni, è arrivata una tecnica che punta a una definitiva risoluzione della problematica: All on four.

Una tecnica implantologica che permette di usare le arcate dentali anche a seguito di danni gravi. La tecnica All on four consente in virtù di un unico intervento di collocare quattro impianti con un procedimento a carico immediato. Si tratta quindi dell’applicazione di impianti strategicamente posizionati, al di sopra dei quali verrà collocata la protesi in maniera permanente. Tale metodologia comporta il recupero delle funzioni dopo un brevissimo arco di tempo, al contrario dei metodi tradizionali che generalmente per un recupero totale delle funzioni dentali richiedono alcuni mesi.

In ogni caso, di fronte a una necessità simile, l’importante che tu ti rivolga a professionisti estremamente esperti e con la piena coscienza del settore chirurgico. La tecnica All on four garantisce un eccellente ripristino della masticazione e un “nuovo” sorriso, solo a condizione di essere praticata da seri professionisti. Come in ogni campo, per ottimizzare i risultati delle nuove tecniche, la mano dello specialista è fondamentale.

Tecnica implantologica All on four: principali benefici

In primo luogo, tra i vantaggi di questa tecnica implantologica, i tempi di recupero delle funzioni dentali rivestono un ruolo primario. Con le tradizionali tecniche, infatti, i tempi si allungano perché servono diversi mesi per ripristinare completamente un’arcata dentale, mentre con la nuova metodologia i risultati sono praticamente immediati. Con la tecnica implantologica All on four, a seguito di una visita mirata all’accertamento della fattibilità dell’intervento, si darà avvio alla procedura a carico immediato con anestesia parziale o locale, un intervento dunque indolore. Inoltre, l’efficienza dei materiali usati non comporterà alcuna reazione di rigetto per il paziente, non esistono controindicazioni e l’età anagrafica non costituisce nessun impedimento. Un trattamento speciale valido, affidabile e vantaggioso, come dimostrato da molti studi di settore condotti da autorevoli fonti.

Riassumendo, i principali vantaggi della tecnica All on four sono i seguenti:

  • utilizzo di materiali di alta qualità;
  • trattamento semplice e guarigione veloce;
  • uso di quattro impianti soltanto e tempi brevi;
  • garanzia a lungo termine.

Una serie di vantaggi di cui devi tener conto per eventualmente usufruire di tutti i benefici assicurati dalla tecnica implantologica All on four e ottimizzare così i risultati in tempi rapidissimi.

Impianto all on four a Galliate e Romentino

Per un impianto all on four è fondamentale rivolgersi a dei professionisti esperti. Vicino a Galliate e a Romentino Odontobi è un centro di implantologia specializzato in tecnica all on four. Contattaci per un consulto o per una prima visita!

Clinica Odontoiatrica situata tra Novara e Varese | Implantologia a carico immediato

Osteointegrazione degli impianti dentali: cosa sapere

Per un odontoiatra il successo di un impianto dentale si valuta non solo in base alla riuscita dell’operazione da un punto di vista clinico e biochimico, ma anche dal risultato estetico che viene raggiunto.

Dopotutto, il difetto estetico è tra i primi fattori che spingono un paziente che ha perso i denti a rivolgersi allo specialista. Ecco, dunque, qual è l’effettivo valore dell’aspetto estetico e quali sono gli elementi da prendere in considerazione per raggiungere un risultato eccellente.

Come avviene l’osteointegrazione di un impianto dentale

L’ingegneria biomedica ha permesso, in anni recenti, di raggiungere un risultato notevole per ciò che concerne la qualità e la salute dei denti. L’osteointegrazione è un esempio perfettamente calzante a riguardo. Il principio alla base di questa tecnologia è l’installazione di viti di titanio, le quali fungono da ancoraggio per il tessuto osseo, che dunque ancora il supporto e permette l’applicazione delle protesi dentali, le quali vanno a sostituire fisicamente i denti ormai caduti, sia nell’aspetto che nella funzione.
Per favorire il processo di osteointegrazione la scelta di impianti in titanio combinati con le giuste protesi (in ceramica, zirconia o composito) possono fare la differenza

La scelta del titanio è dettata principalmente da motivi di ordine biologico: si tratta infatti di un metallo perfettamente compatibile con i tessuti che compongono l’organismo umano, e proprio per questo motivo i casi di rigetto e di incompatibilità con le viti hanno un’incidenza estremamente bassa.

 

Valutare l’aspetto estetico delle protesi

Come già detto, quando un paziente decide di sottoporsi a un’operazione di osteointegrazione il suo scopo principale è quello di riacquistare un sorriso dall’aspetto estetico equilibrato. Proprio per questo motivo, è assolutamente indispensabile valutare, se possibile, le condizioni iniziali dei denti prima della loro caduta. Naturalmente, se l’osteointegrazione riguarda tutti i denti del paziente questo passaggio può essere complicato, mentre se riguarda un solo dente è possibile ricavare le dimensioni e la forma ottimale della protesi attraverso lo studio di quelle adiacenti.

Gli elementi della protesi che possono contribuire a donare armonia al sorriso o, al contrario, attribuire un aspetto strano allo stesso, sono principalmente due: dimensione e colore.

Si immagini di installare una corona più lunga dei denti sani del paziente: di certo il risultato finale non può essere giudicato soddisfacente, a prescindere dall’eventuale riuscita dell’intervento. Oltre a fornire un risultato esteticamente poco accettabile, una corona in ceramica che presenta forma e dimensione differenti – e comunque non comparabili – rispetto a quelle dei denti sani può anche provocare scompensi di natura fisiologica. In casi simili, infatti, la masticazione può risultare difficoltosa, nonché le dimensioni del dente artificiale – con il trascorrere del tempo – possono provocare spostamenti e altri difetti al tessuto osseo.

Ovviamente, il discorso è identico anche se si ragiona nel senso opposto: un dente troppo piccolo è senza ombra di dubbio non idoneo, sia dal punto di vista funzionale che estetico.

Ancora, un altro difetto che rende il risultato finale inaccettabile consiste in una differenza cromatica eccessiva tra l’impianto dentale e i denti sani. Se vi è una differente colorazione, infatti, il risultato finale non può che rivelarsi artificioso, poco naturale e dunque poco apprezzato. In questo caso, infatti, si potrebbe erroneamente pensare che una corona perfettamente candida sia la soluzione ideale, ma per quanto questa possa sembrare perfetta dal punto di vista estetico, non rappresenta la perfezione per ogni singolo paziente.

Quando, invece, è necessario impiantare tutti i denti, il discorso è nettamente differente, poiché è possibile rimodellare ex novo il sorriso, compatibilmente con il profilo del paziente.

Come correggere eventuali difetti

Nel caso in cui, per un mero errore, ci si accorge che la corona appena installata non è perfettamente simmetrica o presenta altri difetti, è possibile ricorrere ad alcuni rimedi per risolvere il problema. Una delle soluzioni, ad esempio, può essere quella di rimodellare il dente, limandoli letteralmente. Quando, invece, il problema non può essere risolto semplicemente con un intervento secondario, è necessario costruire una seconda corona in ceramica e applicarla alla vite impiantata, sostituendo quella difettosa.

Impianti dentali a Luino e Laveno Mombello

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Odontobi Dental Clinic | Teleradiofrafia

Odontoiatria Pediatrica: l’ozonoterapia in pedodonzia

Negli ultimi tempi la medicina ha fatto straordinari passi in avanti per tutelare lo stato di salute e di benessere dei pazienti e, soprattutto, di quelli più piccoli. In campo medico con le sistematiche e approfondite ricerche sono stati raggiunti dei risultati eccellenti e con l’uso delle nuove tecniche e dei mezzi innovativi oggi è più facile prevenire e contrastare i rischi per la salute dei cittadini. In tal senso, un tangibile esempio è rappresentato dall’ozonoterapia in pedodonzia, un efficace trattamento che semplifica la guarigione delle carie dei bambini.

Devi infatti sapere che la terapia dell’ozono è molto indicata per prevenire e curare la carie dei più piccoli, in quanto si tratta di una tecnica veloce, indolore e di brevissima durata. Tra l’altro, l’ozonoterapia in pedodonzia, non presenta controindicazioni e il trattamento può essere eseguito tranquillamente pure sui denti da latte. Fatte le premesse del caso, ora scopriamo insieme nei seguenti paragrafi in cosa consiste la tecnica dell’ozonoterapia e quali vantaggi realmente offre.

Odontoiatria Pediatrica: l’ozonoterapia in pedodonzia

Caratteristica principale della terapia è quella di bloccare senza trapano e con estrema sensibilità, pure nei bambini più piccoli, l’avanzare delle carie. Questo perché l’ozono genera nel tessuto carioso una vera e propria sorta di sterilizzazione e facilità la rigenerazione dei tessuti. L’ozonoterapia coniuga le proprietà dell’ozono con quelle dell’ossigeno, con l’effetto di un miglioramento della circolazione del plasma nei tessuti, di un rafforzamento dei sistemi difensivi dell’organismo e di fruire di benefit anche sotto l’aspetto analgesico e antinfiammatorio. In caso di necessità, quindi, devi conoscere quanto meno le funzioni principali dell’ozonoterapia in pedodonzia per comprenderne l’efficacia e tutti i relativi vantaggi.

Una nuova frontiera sviluppata in diversi campi della medicina, in odontoiatria viene usata per la pulizia dei denti, la disinfezione delle fessure, propedeutica alla sigillatura, per le lesioni dei tessuti molli e come metodo antiinfettivo per otturazioni e trattamenti endodontici. Come ti spiegavo, però, l’ottimale applicazione dell’ozonoterapia è in pedodonzia. Uno speciale trattamento che consente ai bimbi di sottoporsi alle cure del dentista in maniera indolore e senza trapano. Un altro aspetto positivo di questa tecnica dentale è la breve durata, un vantaggio non da poco per i bambini che non sono costretti a stare fermi per lungo tempo.

Odontoiatria Pediatrica: l’ozonoterapia in pedodonzia anche per la cura dei denti da latte

In età pediatrica dunque l’ozonoterapia si presta molto per la prevenzione e la cura delle carie. Una terapia utile per i trattamenti delle lesioni cariose di entità ridotte e maggiormente estese. Nel giro di qualche secondo l’azione prodotta da questa tecnica distrugge i batteri colpevoli della carie e ne impedisce il loro avanzamento. In parole semplici, viene applicata sul dente una coppetta in silicone, con il fine di creare il cosiddetto sottovuoto e di rilasciare per solo qualche secondo la giusta quantità di ozono. I macchinari utilizzati sono dotati di sofisticati sistemi di sicurezza che allontano qualunque rischio, una grande rassicurazione per i piccoli pazienti.

Un trattamento di brevissima durata: al massimo un minuto, in alcuni casi il tutto si riduce a una decina di secondi. Con questo trattamento poi l’ozono viene opportunamente riconvertito in ossigeno. L’ozonoterapia in pedodonzia consente di distruggere quasi completamente i pericolosi batteri e di sanare la carie, di allungare la vita del dente perché impedisce lo sviluppo di altre carie e permette ai bambini di confrontarsi con la visita dentistica in assoluta tranquillità. Dunque, in odontoiatria pediatrica l’ozonoterapia è particolarmente adatta alla risoluzione delle problematiche in quanto non c’è la necessità di intervenire con trattamenti dolorosi.

Ozonoterapia in pedodonzia: ultime considerazioni

Alle tradizionali tecniche pedodontiche oggi dunque si aggiunge l’ozonoterapia, un trattamento conservativo nella cura dei denti che permette in alcuni casi di evitare le devitalizzazioni. Una tecnica altamente efficace, sicura, all’avanguardia e opportuna particolarmente per i piccoli pazienti, in passato spesso costretti all’anestesia generale e all’estrazione dei denti. Inoltre devi sapere che stiamo parlando di un trattamento delicato, per questo adatto principalmente per i bambini che non devono rapportarsi con traumi collegati all’uso del trapano e delle anestesie.

Per la crescita dei più piccoli la bocca è un centro di fondamentale importanza per la masticazione, la deglutizione e la capacità di parlare. Al contrario, appare chiaro come una bocca che crea imbarazzo comprometta una crescita tranquilla dei bambini. Considerazioni da cui non si può prescindere per garantire un ottimale stato di salute dei bambini, oggi più semplice da raggiungere con l’ozonoterapia in pedodonzia. In caso di bisogno, parlane con il tuo dentista di fiducia che certamente saprà consigliarti al meglio con professionalità ed esperienza.

Odontobi Dental Clinic | Igiene orale

Faccette in composito su denti devitalizzati dopo lo sbiancamento: si può?

Faccette in composito per proteggere il bianco dei denti devitalizzati

In ambito odontoiatrico, le faccette dentali in materiale composito e ad applicazione diretta sono delle soluzioni terapeutiche che offrono degli effetti ottimali sui denti sia a livello estetico sia a livello protettivo, in particolare, per ciò che concerne la loro funzione masticatoria. Al riguardo, è bene evidenziare che tali tipologie di faccette dentali non vengono realizzate e definite in un laboratorio ma vengono create direttamente sui denti dei pazienti.
A questo proposito, che cosa sono le faccette dirette in composito, quali benefici apportano e in che modo riescono a prevenire la discromia dei denti non vitali in seguito al loro sbiancamento eseguito professionalmente dal dentista? Per rispondere a queste domande, leggi il seguente testo informativo sulle faccette dirette in composito come prevenzione della discolorazione dopo lo sbiancamento dei denti non vitali.

Cosa sono le faccette in composito

Le faccette dirette in composito sono delle soluzioni odontoiatriche formate da porcellana in polvere e resina di sintesi in grado di aderire senza dover scoprire e limare i denti. La principale funzione è di correggerne la forma, la lunghezza, la colorazione, la posizione e lo spessore così da ottenere un sorriso più bello e luminoso. Si tratta di una tecnica terapeutica molto efficace per combattere la discromia, la microdonzia, l’erosione e il diastema dentale. In particolare, l’odontoiatra attua l’applicazione del composto pastoso di porcellana e resina manipolandolo e stratificandolo direttamente sui denti sino a raggiungere la conformazione, il colore e l’apparenza naturale preferibili per riarmonizzare l’estetica e la funzionalità masticatoria dell’intera dentatura.

Vantaggi delle faccette in composito

Nello specifico, le faccette dirette in composito rappresentano delle tecniche di tipo odontoiatrico minimamente invasive che offrono i benefici elencati qui di seguito:

  • prevengono la discolorazione dopo lo sbiancamento professionale dei denti non vitali, vale a dire i denti con la polpa non vitale poiché sono stati devitalizzati dall’odontoiatra;
  • consentono di correggere le discromie dentali quali ingiallimento, macchie o altre alterazioni cromatiche provocate, ad esempio, da emorragia pulpare, necrosi del tessuto pulpare, prodotti iatrogeni, fumo, alimenti e materiali d’otturazione, e altre imperfezioni dei denti;
  • sono innocue, difatti, non è prevista alcuna anestesia e i denti non soffrono perché le faccette estetiche vengono semplicemente applicate agli stessi riuscendo a conservarne la condizione fisica e lo stato cromatico naturali ed originari;
  • si possono aggiustare e correggere con facilità e in modo veloce lavorando direttamente nella bocca dei pazienti senza dover ricominciare tutto il lavoro daccapo;
  • possono resistere e conservarsi in buone condizioni per un tempo indeterminato, ovviamente, soltanto se vengono curate e mantenute come si deve e se l’odontoiatra è particolarmente bravo e professionale nel suo lavoro;
  • permettono di risparmiare il tessuto dentale perché, come già accentuato, i denti non vengono toccati in maniera invasiva;
  • presentano una buona estetica, pertanto, consentono di ottenere un bel sorriso luminoso che può aiutarti a sentirti più a tuo agio con gli altri e a piacerti di più guardandoti allo specchio così da migliorare la tua autostima;
  • prevedono una sola seduta per eseguire l’applicazione del composito, e magari un’altra per la lucidatura, e nessuna fase di laboratorio;
  • armonizzano il colore di tutta la dentatura costituita sia dai denti vitali sia dai denti devitalizzati;
  • sono più economiche rispetto ad altre tipologie di faccette dentali.

Faccette dentali e denti devitalizzati: si può

Lo sbiancamento dei denti devitalizzati effettuato dal dentista tramite agenti sbiancanti, ad esempio l’acqua ossigenata o il perossido di carbamide, in alcuni casi, può provocarne la discolorazione, detta anche discromia dentale, vale a dire l’alterazione del colore dei denti. Al tal riguardo, l’applicazione di faccette dirette in composito sono utili per la prevenzione della discolorazione dopo lo sbiancamento di denti non vitali poiché le stesse preservano dall’interferenza dell’ossigeno libero delle sostante sbiancanti utilizzate dal dentista la cui azione è attiva anche successivamente al trattamento odontoiatrico. In particolare, bisogna evidenziare che il materiale composito costituente le faccette dentali è piuttosto delicato a livello cromatico e fisico ed anche sensibile all’umidità della saliva e dall’alito presenti nel cavo orale, pertanto, deve essere manipolato con accortezza per ottimizzarne i risultati estetici e funzionali.

Faccette dentali a Luino e Laveno Mombello

Vicino a Luino e a Laveno Mombello Odontobi è un centro specializzato in estetica dentale, per l’applicazione di faccette dentali in ceramica e composito. Rivolgiti a noi per un consulto.

All on four a carico immediato: nuovi materiali e sviluppi recenti

Con l’innovativa tecnica ‘All on four’ adesso è possibile risolvere l’edentulia totale, con la sostituzione della dentiera con denti fissi, anche nei casi più particolari, in cui risulterebbe importante avere innesti di tessuto osseo sintetico, dove inserire gli impianti attraverso metodiche classiche.

Con l’All on four, è possibile applicare un’intera arcata di protesi fisse, quindi circa 10 o addirittura 12 denti nuovi, tenuti in loco dalla presenza di 4 impianti (da qui il nome ‘all on four’), inseriti in posizioni specifiche.

In questo modo, seguendo protocolli preimpostati, ti sarà possibile evitare innesti ossei, garantendo un recupero più rapido, grazie anche ad un intervento meno invasivo, ma anche meno doloro e costoso.

Si possono trattare entrambe le arcate dentali, anche con la presenza di eventuali rimanenze dentali, rimovibili tramite estrazione. Anche radici spezzate o altri problemi locali possono essere trattati, prima dell’innesto dell’impianto, che avverrebbe nella stessa seduta, in modo da accelerare i tempi di recupero per i tuoi denti.

Procedura ‘All on four’ a carico immediato

Prima di eseguire l’intervento, sarà necessario prendere le impronte delle due arcate dentali, in modo di dare indicazioni più specifiche per la realizzazione dei tuoi denti. Tutto ciò, ovviamente, avverrà nella prima seduta.

Nella seconda seduta, invece, sarà necessario disinfettarti il cavo orale, tramite pulizia e sanificazione dentale, in modo tale che il chirurgo implantologo possa lavorare con un minor rischio di infezioni dopo l’intervento, dovute a presenza di tartaro o placche.

Durante l’intervento, i residui dentali vengono eliminati definitivamente, per eseguire successivamente l’inserimento degli impianti nuovi.

Dopo alcune ore, viene applicata la ‘Toronto Bridge’, ovvero una protesi fissa con flangia inclusa (ovvero una gengiva finta), che permette di sostituire anche 12 denti.
Grazie alla procedura di implantologia a carico immediato è possibile avere subito le protesi fisse installate sugli impianti, a poche ore dall’intervento.

Questi denti vengono fissati attraverso dei monconi, che garantiranno la giusta sicurezza e tenuta all’impianto dentale. Infatti, nonostante la preoccupazione dei pazienti, quest’ultima non può essere rimossa, se non tramite appositi strumenti dal dentista.

Ovviamente vi saranno controlli periodici, che permetteranno di verificare il corretto processo di guarigione, e la corretta tenuta, nel semestre successivo.

Se tutto procede per il meglio, si passa ad una nuova protesi fissa, stavolta quella ‘definitiva’.

Se non ci sono stati stravolgimenti in questo semestre, vuol dire che l’impianto è risultato adatto alla tua dentatura e alla tua masticazione, quindi può essere sostituito con quello definitivo.

Storia dell’implantologia ‘All on Four’

La metodica ‘All on Four’ è nata sul finire degli anni ’90, dal Professore Paulo Malò, che decise di brevettare il protocollo dopo oltre 20 anni di sperimentazione.

La grande diffusione della tecnica fu dovuta alla possibilità di evitare interventi molto invasivi, come ad esempio gli innesti d’osso.

Con la tecnologia ‘All on Four’, invece, non solo fu possibile evitare gli innesti d’osso, ma permise di ottenere intere arcate dentarie attraverso un numero minore di impianti.

Inoltre, in questo modo è possibile accorciare i tempi delle classiche metodiche: in meno di una giornata era possibile ottenere una protesi fissa iniziale, molto buona di base, ma ancora ottimizzabile, che dopo il primo semestre verrà sostituita da una protesi ancora migliore (qualora ci fossero modifiche nel frattempo; diversamente, rimarrà la stessa).

Attenzione alle truffe

Vista la presenza del brevetto, molte persone hanno provato ad imitarne la tecnica, con risultati più convenienti o rapidi, ma decisamente meno duraturi.

Infatti, mentre la classica ‘All on Four’ si basa su due protesi fisse, da ottenere nell’arco di sei mesi, la tecnica non brevettata prevede diverse modifiche, tra cui anche l’utilizzo di una singola protesi, ovvero non cambiata dopo sei mesi.

Nonostante questo risulti ‘più veloce’, non permette di garantire eventuali modifiche o i risultati aspettati, anche dal punto di vista della durata futura.

In questi casi è meglio spendere un po’ di più, per evitare di dover cambiare l’intero impianto dentale dopo poco tempo.

Come distinguere la tecnica originale da una truffa? Per un normale paziente, può essere difficile riconoscere eventuali metodiche non originali, pertanto bisognerà valutare ogni aspetto dell’intervento, come costi, proposte e possibilità di avere la seconda protesi fissa dopo sei mesi.

Inoltre, ti è possibile chiedere foto di interventi simili effettuati all’interno dello studio dentistico.

Anche i tempi sono più veloci: nel caso le tempistiche non fossero comprese fra i 4 e i 7 mesi dall’intervento, si può sospettare di eventuali imitazioni.

Saltando un secondo intervento si risparmia tempo, è vero, ma si rischia seriamente di dover tornare dopo poco tempo, aumentando di fatto i costi del lavoro.

Inoltre, se ‘originale’, vi sarà presente anche una sorta di riabilitazione odontoiatrica garantita per i primi anni!

Impianto All on four a Besozzo e Gavirate

Odontobi è un centro odontoriatrico specializzato in implantologia a carico immediato e tecnica All on four. Il centro si trova a pochi chilometri da Besozzo e Gavirate. Contattaci per avere più informazioni.

Odontoiatria Pediatrica: che peso ha lo sviluppo di competenze psicologiche nell’esercizio della professione

Lo sviluppo delle competenze psicologiche nell’esercizio della professione di dentista pediatrico assume la massima importanza, visti i diversi vantaggi che si possono conseguire nel momento in cui ci si relazione al giovane paziente.

La paura dell’odontoiatra pediatrico

Una delle paure maggiormente sviluppate nella mente dei bambini è quella del dentista, che rappresenta sicuramente il medico dal quale gli stessi si recano meno volentieri. Il dentista, infatti, tende a essere visto come medico che incute timore specialmente in quanto, la maggior parte delle visite, tendono a essere caratterizzate da un minimo livello di dolore e tensione. Il terrore che determinati strumenti vengano inseriti nella bocca del piccino, così come un atteggiamento talvolta freddo e distaccato, fanno in modo che nella mente del piccolo paziente si instauri un senso di paura che, molto spesso, si traduce in mancato controllo periodico dei denti, situazione che comporta lo sviluppo di svariate problematiche all’interno della bocca del paziente. Per evitare che tutto questo genere di situazioni si possa venire a palesare è necessario che il dentista pediatra, ovvero il ruolo che ricopri, segua un percorso che gli permette di conseguire delle conoscenze in campo psicologico.

L’importanza della psicologia nell’odontoiatria pediatrica

La psicologia, sicuramente, viene vista da parte tua, che rivesti il ruolo di pediatra, come materia che ha ben poco a che vedere col ruolo che devi rivestire. Questi due rami della medicina, al contrario di quanto tu possa immaginare, sono molto più vicini di quello che si crede: questo per il semplice fatto che il dentista deve essere in grado di capire quali siano i timori del piccino fin dal primo momento in cui inizia la visita.

Riuscire a comprendere questo genere di problema, che può essere di natura differente, fa in modo che tu possa effettivamente adottare una serie di strategie atte a evitare che una condizione dentale non ottimale possa peggiorare a causa del mancato controllo periodico dei denti del giovane paziente.

In questo caso il tuo ruolo è quello di analizzare, con estrema cura, l’intera situazione e fare in modo che il bambino possa rilassarsi mentre viene sottoposto ai diversi controlli oppure a un intervento che reputi sia necessario per preservare la sua salute dentale.

Pertanto occorre sempre avere un minimo di conoscenze nel campo della psicologia, specialmente quella infantile, in maniera tale da prevenire questo genere di situazioni durante la visita.

La psicologia dopo la visita e l’odontoiatria pediatrica

Ovviamente devi anche sfruttare le tue conoscenze in psicologia per fare in modo che il piccino possa effettivamente fidarsi di te ed effettuare delle nuove visite future. Devi quindi rassicurarlo e riuscire a trasmettergli quel senso di importanza che riguarda appunto il controllo periodico dei suoi denti, dettaglio fondamentale che non deve essere sottovalutato. Riuscire in questa impresa potrebbe essere complesso e per questo è bene conoscere la psicologia in quanto, grazie a questo elemento, è possibile avere l’occasione di sfruttare il peso delle parole, nonché dei gesti, dimostrando al piccino quanto sia fondamentale avere una bocca sana.

Di conseguenza anche al termine della visita, sia di controllo che per curare un’eventuale patologia, è necessario fare in modo che la psicologia venga utilizzata nel migliore dei modi da parte tua, evitando che il piccino si rifiuti nuovamente di effettuare una nuova visita.

I genitori e la pediatria odontoiatrica

Inoltre è sempre bene sfruttare la psicologia anche per fare in modo che il piccino possa essere consigliato dai genitori sull’importanza delle visite dentistiche. Tu, che sei un dentista pediatra, devi trovare nei genitori del tuo paziente un valido alleato in maniera tale che si possano evitare una serie di situazioni che sono tutt’altro che piacevoli da fronteggiare. Pertanto, grazie alla psicologia, puoi evitare che i genitori possano cadere nella classica trappola del bambino, ovvero quella del capriccio quando si deve effettuare la visita dentistica.

Sfruttando la psicologia questo genere di problema viene completamente eliminato e i tuoi pazienti possono avere la certezza di possedere una dentatura completamente sana e priva di ogni genere di difetto, dettaglio che non devi sottovalutare.