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Case History: Carla, 49 anni, piorrea alveolare. Un caso di successo risolto dopo attenta eziologia e analisi del paziente.

L’attenzione e la cura dei propri denti è qualcosa di fondamentale sia per gli uomini che per le donne. Ecco perché vale la pena conoscere il caso di Carla, una paziente 49enne, che si è presentata presso il nostro studio con una piorre alveolare assai marcata.

Non deve sorprendere il fatto che ci siano ormai tantissime persone che si trovano a dover affrontare un problema particolarmente complesso come la piorrea alveolare. Si tratta di una condizione che può diventare a tratti molto fastidiosa. Nel caso di Carla, la paziente del nostra case history, è derivata da una gengivite totalmente sottovalutata. Per sua stessa ammissione è proprio lei a non essersi presa cura di sé stessa e soprattutto dell’infiammazione in atto. Oltre a dover considerare che non sempre il suo livello di igiene è stato elevato: una serie di elementi che hanno determinato un caso di piorrea alveolare decisamente importante. I dolori che ha avvertito Carla per via della piorre alveolare sono stati fortissimi a causa del coinvolgimento di legamenti alveolari dentali e dell’apparato osseo.

Una serie di problemi Devi considerare che Carla si è presentata presso il nostro studio in una situazione già alquanto critica. Infatti la sua gengiva era molto arrossata e gonfia, oltre al problema estetico: con la piorrea alveolare è bene sappia che i denti potrebbe dare l’impressione di essere più lunghi. Nessuna anomalia, si tratta solo della gengiva che si ritira leggermente e che dunque rende più evidente una parte di denti. Fino ad arrivare all’alitosi, determinata dall’infezione in loco, il che ha creato non pochi problemi a Carla. Così, esasperata da una situazione che stava diventando sul serio ingestibile, ha deciso di fare affidamento su di noi. L’attenzione nostra è stata quella di monitorare fin da subito Carla soprattutto per capire se avesse un’infezione in corso in maniera tale da valutare la giusta terapia per poi procedere con un piccolo intervento. La situazione della paziente fin dall’inizio ci è apparsa leggermente critica, ma sicuramente risolvibile.

Un intervento tempestivo La prima cosa che devi considerare quando si parla di piorrea alveolare è che bisogna sempre intervenire in maniera tempestiva. Far passare il tempo vuol dire correre il rischio che infiammazione ed infezione diano origine ad una serie di sintomi difficili da gestire per il paziente. Con Carla il nostro approccio è stato ben studiato in maniera tale da favorirle un miglioramento fin da subito. In primis abbiamo proceduto con una leggera levigatura delle parti radicali di alcuni denti, fino ad asportare quelle zone compromesse. Questa è stata un’ottima strategia in quanto abbiamo fatto in modo che si formasse nuovo tessuto epiteliale. Arrivando poi all’utilizzo di laser e ablazioni meccaniche mediante microscopio operatorio con cui siamo andati ben ad eliminare i residui batterici localizzati a livello parodontale. Carla ha notato un miglioramento già dopo qualche ora da questo intervento, ovviamente sempre ben monitorata dall’equipe che si è occupata di lei.

Conclusioni Il caso di Carla ci permette di soffermarci sull’importanza della corretta igiene orale. Infatti lavare i denti con dentifrici e spazzolini giusti è un elemento basilare per il benessere della bocca. Non bisogna abusare e soprattutto evitare pressioni eccessive in quanto si può generare un’infiammazione. Fino a dover considerare attentamente l’uso di determinate terapie farmacologiche nel momento in cui si manifestino i segni di piorrea alveolare. In questa condizione usare antibiotici a ripetizione o addirittura cambiarli ciclicamente non fa per nulla bene. Diventa dunque fondamentale rivolgersi ad uno studio dentistico competente come https://www.odontobi.it/ che ha tutto quello che serve per avere la certezza di guarire. Il tutto precisando che coloro che si affidano a noi potranno fare affidamento su una grande serietà determinata anche dai continui aggiornamenti cui ci sottoponiamo. Vogliamo perciò garantire un totale benessere alla bocca dei pazienti che hanno bisogno di cure dentali.

Gerardo, 70 anni, mai avuto problemi, ma all’improvviso una gengivite acuta, poi la piorrea. Un caso ben risolto.

Un sorriso in salute anche in terza etàGrazie alla cura continua dell’igiene orale, a un corredo genetico favorevole e a frequenti sedute di controllo dal proprio odontoiatra di fiducia, è possibile mantenere il proprio sorriso intatto, anche a 70 anni. Questo è il caso di Gerardo, il quale ha potuto contare su un sorriso impeccabile anche in tarda età. 

Tuttavia, nonostante le continue cure e l’igiene orale quotidiana, è bene prestare la massima attenzione ad alcune condizioni che possono rappresentare campanelli d’allarme importanti.

La gengivite: una condizione da non sottovalutare I problemi riguardanti il cavo orale di Gerardo sono iniziati con una comune gengivite, la quale si è manifestata in forma acuta. La gengivite è una condizione che può interessare tutti i pazienti, a qualunque età. Si manifesta con un gonfiore eccessivo della gengiva, talvolta accompagnato da sanguinamenti, ulcere e alito molto maleodorante. La gengivite, anche nella sua fase acuta (durante la quale può provocare anche dolore) è perfettamente reversibile, ma se non adeguatamente curata può evolvere in altre condizioni, tra cui la piorrea. L’agente eziologico che causa la gengivite è di natura batterica: in questo caso, infatti, i microrganismi possono proliferare ed esplicare un’attività proteolitica a livello delle gengive (il che causa l’alito cattivo), nonché penetrare più a fondo e attaccare l’osso. I motivi per i quali i microrganismi possono accrescere in numero e in termini di attività sono molteplici: l’abitudine del fumo può favorire la proliferazione microbica, così come una scarsa igiene orale o, più semplicemente, un deficit della propria flora batterica, la quale può indurre lo sviluppo di patogeni. Nel caso di Gerardo, con molta probabilità, il problema della gengivite acuta è nato proprio per quest’ultimo motivo, poiché solitamente negli anziani le difese immunitarie tendono a decrescere.

La piorrea: l’evoluzione di una comune gengivite Data l’età di Gerardo, l’infiammazione acuta si è rapidamente evoluta in piorrea. Con il termine “piorrea”, per la precisione, non si identifica una vera e propria condizione patologica, in quanto si tratta di una parola che ha origine popolare; il termine più adeguato per descrivere la condizione è “parodontite”. I sintomi di questa condizione, che evolve nella caduta dei denti, sono spesso silenti, o associabili ad altre condizioni, tra cui proprio la gengivite. Tuttavia, con l’aumento della concentrazione di batteri e della loro attività proteolitica, gli effetti possono diventare marcati. Si può verificare una recessione della gengiva, nonché il rammollimento della stessa; a tutto ciò, poi, è possibile sommare difficoltà spiccate durante la masticazione (soprattutto di alimenti duri), esposizione della gengiva e dolori ai denti, fino alla loro completa caduta.

La risoluzione della piorrea, senza la caduta dei denti L’intervento tempestivo di Gerardo è stato l’elemento chiave che gli ha permesso di conservare il suo sorriso. Negli stadi iniziali della piorrea, infatti, è possibile agire rapidamente e con la massima probabilità di successo. Innanzitutto, dopo aver esaminato e descritto il quadro clinico, l’odontoiatra procede con un’approfondita pulizia dei denti, in modo da eliminare tartaro e placca accumulate nel tempo. Successivamente, è possibile ricorrere a terapie antibiotiche – per abbattere la proliferazione di microrganismi patogeni – nonché a particolari collutori, contenenti ad esempio perossido d’idrogeno a basse concentrazioni.

Giancarlo, 63 anni, quando il lavoro da pasticcere influisce sulla qualità dell’igiene orale. Un caso ben risolto grazie all’implantologia dentale.

I denti ricoprono un ruolo molto importante nella nostra vita, ma a volte la vita frenetica che conduciamo e i mille impegni oltre al lavoro ci portano a trascurare la normale igiene orale così nascono problemi a volte anche gravi. Io mi chiamo Giancarlo, ho 63 anni e faccio il pasticcere e ho risolto i miei problemi grazie all’implantologia dentale.

Come il mio lavoro da pasticcere ha influito sulla qualità dell’igiene orale

Come tutti sappiamo bene gli zuccheri sono i peggiori nemici della nostra bocca e io facendo il pasticcere e dovendo assaggiare le mie creazioni ne ho ingeriti ogni giorno. Non potendo sempre utilizzare spazzolino e dentifricio, a lungo andare ho iniziato ad avere i primi problemi di tartaro e carie che col tempo mi hanno causato seri problemi alla masticazione e dolore. Come la maggior parte delle persone il tempo per andare dal dentista era poco e pian piano i miei problemi sono peggiorati. Avendo perso alcuni denti, oltre ai problemi di estetica ne avevo parecchi a livello di masticazione che mi creavano anche altri tipi di disturbi. Ho deciso quindi di rivolgermi a un bravo professionista che dopo un’accurata visita mi ha consigliato l’implantologia dentale.

Prima visita

Nel corso della prima visita l’odontoiatra mi ha spiegato tutto quello che c’era da sapere su questo tipo di tecnica. Devo dire che avevo un po’ timore, come tutti, trattandosi di un vero e proprio intervento in cui si devono inserire degli impianti, una specie di vite che sostituisce la radice del dente. Questi vengono inseriti nell’osso e quindi bisogna poi aspettare il tempo necessario perché vengano assimilati dal nostro corpo. All’impianto viene successivamente messo il moncone e poi la corona, cioè il vero e proprio dente. Mi ha mostrato anche delle foto di suoi pazienti con il prima e il dopo e devo dire che il risultato sembrava davvero naturale. La sua professionalità e competenza, unite alla cordialità mi hanno convinto e ho iniziato tutti i preparativi per l’implantologia dentale.

L’impianto

Durante tutto il percorso necessario all’implantologia dentale ho trovato la stessa professionalità e cortesia della prima visita e l’odontoiatra mi ha sempre rassicurato e spiegato i vari passaggi e ciò che avrei dovuto fare dopo la seduta e nei giorni successivi. Mi ha inoltre illustrato come avrei dovuto eseguire la pulizia dentale e consigliato gli strumenti migliori da utilizzare. In breve tempo mi sono trovato con una dentatura nuova.

Prima e dopo

Tutti i problemi di masticazione e di dolore che avevo prima dell’implantologia dentale sono scomparsi, ora la masticazione è perfetta e riesco a mangiare cibi a cui prima dovevo rinunciare. Insomma un caso davvero ben risolto grazie all’implantologia dentale e a un team di professionisti nel settore. Anche l’estetica ne ha guadagnato e come nelle foto che mi erano state mostrate adesso anch’io avevo uno splendido sorriso. Ho consigliato a molti amici la tecnica dell’implantologia dentale, dato la mia piena soddisfazione, e anche gli altri ne sono rimasti soddisfatti. Adesso curo la mia igiene orale come mi è stato consigliato e mangio tutto ciò che voglio e di tutto questo devo dire grazie a un ottimo professionista che mi ha saputo rassicurare e supportare durante tutta la durata del trattamento e che ancora si occupa della prevenzione e dei controlli periodici.

Angela ci racconta la sua esperienza di come seguendo le prescrizioni di una perfetta igiene orale è riuscita a liberarsi della necessità di avere costantemente le mentine a portata di mano.

“Scrivere l’articolo come fosse prima e dopo; usa sottotitoli. Parla in prima persona, e con il ‘tu’”.

Un problema invadente Ho sempre pensato di essere una ragazza dall’aspetto gradevole e di avere dei modi garbati e piacevoli agli occhi degli altri. Nonostante tutto questo, però, mi sono sempre sentita molto insicura di me, e per anni ho evitato di entrare troppo in contatto con le altre persone. Il motivo è da imputare a un solo, ma invadente, difetto: l’alito pesante. Non mi sono mai spiegata come mai avessi questo difetto che disprezzavo con tutta me stessa, sia per me che per gli altri, soprattutto pensando al fatto che ho sempre tenuto alla mia igiene orale. Ho sempre lavato i denti dopo ogni pasto, cambiando frequentemente lo spazzolino e marca di dentifricio, per trovare quello più adatto a me. Nonostante queste ripetute attenzioni, però, ho dovuto camminare per anni con una scorta di mentine nella borsa, per via del terrore di provocare un fastidio che io stessa odiavo a chiunque altro, anche solo respirando in treno o parlando al telefono.

La svolta Ho cercato di risalire alla causa del problema, per risolverlo all’origine (e non arginandolo come facevo ogni volta con le mentine), anche grazie all’aiuto di dentisti ed esperti del settore. E, attraverso un’indagine approfondita, abbiamo capito che la mia bocca non ha e non ha mai avuto alcun problema, in quanto la causa del mio alito pesante erano cattive abitudini igieniche. Non mi sto contraddicendo: è vero che lavavo i denti regolarmente dopo ogni pasto. Il problema, però, è che non lo facevo nella maniera corretta. Ad esempio, non sapevo che i denti vanno spazzolati in verticale e non in orizzontale. Questo fatto oggi mi sembra ovvio: lo scopo dello spazzolino è non solo quello di pulire la superficie del dente, ma anche di allontanare i residui di cibo che si incastrano tra i denti. Se l’avessi saputo – o ipotizzato – prima, forse avrei limitato il problema. Un altro difetto della mia “tecnica” di lavaggio dei denti stava nell’utilizzo di uno spazzolino qualunque. Credevo fermamente che uno spazzolino valesse l’altro, e che tutti i pregi presentati nelle pubblicità fossero una mera trovata di marketing, ma mi sbagliavo. Certo, il dentista mi ha chiaramente detto che tutti gli spazzolini che promettono di pulire meglio la lingua o di penetrare a fondo tra le fessure dei denti lasciano il tempo che trovano, tuttavia non potevo immaginare che esistessero misure tanto differenti di spazzolini, adatte al singolo cavo orale. Alla fine ho deciso di abbandonare lo spazzolino tradizionale prediligendo quello elettrico, ma comunque dedico molta attenzione nell’acquisto della testina, che deve adattarsi perfettamente alla mia bocca. Il dentista, inoltre, mi ha consigliato di utilizzare lo spazzolino elettrico perché più efficiente della mano dell’uomo, e devo dire che i risultati sono notevoli.

I validi alleati Ho poi scoperto che in passato commettevo altri piccoli errori nel lavare i denti. Il primo consisteva nella scelta del dentifricio: per anni mi sono rivolta a paste sbiancanti o ad altri prodotti simili, evitando invece di acquistare dentifrici anti-placca (che, in fin dei conti, era la causa principale del mio alito cattivo) dal sapore più forte e dagli effetti meno “miracolosi”, ma senza ombra di dubbio concreti. Anche in questo caso, dopo numerose prove ho trovato la soluzione adatta a me. Ciò che utilizzo decisamente meno rispetto al passato è senza dubbio il collutorio. Il medico mi ha detto che non serve a molto, e che non salvaguarda l’igiene orale: semplicemente deodora, e temporaneamente. Al contrario, ho cominciato a utilizzare regolarmente il filo interdentale: con questo strumento, ho potuto assistere alla perfetta fuoriuscita dei residui di cibo maleodoranti che si accumulavano tra i miei denti e causavano l’alito cattivo. 50 centimetri di questo materiale speciale mi hanno letteralmente cambiato la vita.

Oggi: i risultati Devo dirti con assoluta sincerità che oggi posso finalmente dire di aver risolto il mio problema con l’alito cattivo, e senza ricorrere a chissà quali trattamenti particolari. Mi sono resa conto che il grosso problema non era concentrato in una sola operazione mancante, ma “distribuito” nelle varie fasi della mia cura dei denti, che erano incomplete o fatte male. Con il prezioso aiuto di un valido professionista, dunque, sono riuscita a capire quali azioni non andavano bene e a correggerle, trovando – dopo tanti anni di angoscia – la soluzione assoluta (e più semplice) al mio difetto.

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20 anni con gli impianti dentali: botta e risposta con un paziente di 70 anni che ci racconta la sua esperienza di paziente riabilitato con gli impianti dentali.

D: Signora vuole raccontarci la sua esperienza da paziente che da 20 anni è stata riabilitata con gli impianti dentali?

R: Molto volentieri. Da quando avevo 30 anni ho iniziato ad avere problemi al cavo orale, spesso mi ritrovavo con infiammazioni alle gengive fino ad avere problemi di piorrea. Successivamente ho avuto problemi con la protesi mobile che dovevo obbligatoriamente portare sull’arcata superiore. Il fastidio e le irritazioni gengivali che mi causava erano talmente forti da divenire insopportabili. Raggiunti i 45 anni ero giunta ad un livello di intolleranza tale da volere a tutti i costi eliminare ogni disagio funzionale senza curarmi tanto dell’aspetto estetico. Le gengiviti sempre più frequenti e forti mi arrecavano problemi di masticazione e mi rendevano la vita difficile. Non potrò mai dimenticare quegli anni in cui spesso dovevo recarmi dal dentista per estrarre uno o più denti. I supporti per la protesi mobile venivano quindi a mancare di volta in volta e si doveva cambiare frequentemente cercando nuove soluzioni. A casa ho ancora una collezione di protesi da far invidia ad un odontotecnico. La situazione peggiorava di anno in anno e diventava sempre più insopportabile.

D: Come ha trovato il nostro Studio dentistico?

R: Ho saputo dell’opportunità di trovare una soluzione al mio problema tramite l’implantologia grazie al suggerimento di un’amica che aveva dovuto affrontare la stessa situazione precedentemente. Spesso ci si vergogna di parlarne ma a volte è il modo migliore per trovare suggerimenti utili.

D: Ci può raccontare le fasi della riabilitazione dentale?

R: Certo mi ricordo bene, prima di tutto è stata trattata l’arcata inferiore e poi quella superiore. sono stati rimossi i pochi denti che mi erano rimasti prima di procedere.

D: Quanto ha dovuto attendere prima che la protesi fissa potesse essere posizionata sui nuovi impianti?

R: Ho dovuto aspettare circa un anno perché prima di tutto sono stati tolti i miei denti e poi ho potuto indossare una dentiera provvisoria che ho portato per 12 mesi. Nel frattempo sono stati inseriti gli impianti circa 90 giorni dopo le estrazioni. Successivamente sono stati scoperti gli impianti che erano sommersi nella gengiva ed è stato applicata una protesi provvisoria. I denti sono stati estratti a gennaio ricordo la mia gioia quando il Natale successivo ho potuto avere una protesi fissa anche se in modo provvisorio.

D: Con questa protesi le funzioni erano completamente ristabilite?

R: Assolutamente sì, era come avere di nuovo i miei denti da ragazza, si può dire che ero rinata. Potevo sorridere e mangiare tutto senza paura ne vergogna.

D: Nei 20 anni in cui ha la protesi fissa ha avuto bisogno di controlli?

R: Nei primi mesi ho avuto qualche problema con la prima protesi. Per questo è stata rielaborata ma gli impianti era stabili e come mi è stato specificato si erano osteointegrati perfettamente. La nuova protesi è stata rifatta e non mi ha dato più alcun problema.

D: Quindi è soddisfatta ma se dovessi chiederle di fare una critica basandosi sulla sua esperienza di 20 anni con gli impianti, cosa mi direbbe?

R: Sinceramente non ho ancora trovato niente da dire contro i miei nuovi denti. Sono completamente soddisfatta.

Conclusione

Dall’intervista appena presentata si evince come la paziente ha avuto una forte volontà di raggiungere un preciso obbiettivo che ha ottenuto dopo un certo periodo di tempo di attesa obbligata. Tale attesa è dovuta alla sua personale situazione che può variare da paziente a paziente. La signora ha atteso circa 12 mesi prima di avere la sua protesi fissa. Con le tecniche moderne si può ottenere lo stesso risultato nel giro di 24 ore questo significa che il paziente uscirà dallo studio dentistico già con la protesi provvisoria senza dover attendere mesi e mesi prima di poter sorridere e mangiare di nuovo. Tale intervento è chiamato Impianto a carico immediato post estrattivo e si effettua presso il nostro Studio dentistico dopo un accurata visita dentistica e gli appropriati esami diagnostici. La tecnologia e l’innovazione al servizio dell’odontoiatria moderna per offrire ai nostri pazienti una qualità di vita migliore ad un costo accessibile a tutti.

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20 anni con gli impianti dentali: botta e risposta con un paziente di 70 anni che ci racconta la sua esperienza di paziente riabilitato con gli impianti dentali

Hai necessità di cure odontoiatriche ma nutri dei dubbi sulla reale efficacia degli impianti dentali? Di seguito ti riportiamo l’esperienza di Giacomo, che a 70 anni, convive da 20 con gli impianti dentali e che ne esalta tutti i lati positivi. Una serie di domande e risposte che cercheranno di eliminare tutte le tue perplessità.

Giacomo quando hai iniziato ad avere problemi ai tuoi denti?

Già a partire dai 30 anni ho avuto una serie di problemi alle gengive con manifestazione di piorrea. Dopo qualche anno, in seguito alla caduta di alcuni denti sono dovuto ricorrere ad una protesi mobile ma nel corso del tempo i fastidi iniziarono ad aumentare fino a quando la protesi stessa era diventata intollerabile.

Ma quali erano i principali difetti che avevi?

Arrivato ai 50 anni, il lato estetico non mi interessava più ma era l’aspetto funzionale che mi dava dei veri e propri tormenti. Il continuo muoversi della protesi mobile insieme alla gengivite che era sempre presente mi procurava forti dolori soprattutto durante la masticazione. In tal modo, anche un aspetto piacevole quale quello del mangiare stava diventando un vero incubo. A tutto ciò, si aggiungeva anche il fatto che spesso dovevo ricorrere all’estrazione di un dente con conseguente adattamento della protesi che richiedeva nuovi supporti. Lo spettro della dentiera completa stava diventando sempre di più una realtà.

A questo punto che cosa hai pensato di fare?

Innanzitutto ne ho parlato con il mio dentista, trasmettendogli soprattutto il mio stato d’animo. Eravamo verso la fine degli anni Novanta e il dentista mi parlò di una nuova tecnica odontoiatrica, chiamata implantologia. Gli chiesi spiegazioni al riguardo e, inutile dirlo, ero molto titubante, anche perché i casi di pazienti curati con questa tecnica erano davvero pochi e le testimonianze erano molto discordanti. Nonostante ciò decidi però di affidarmi alle cure di un professionista e tentare di risolvere in modo definitivo il mio problema.

Quali furono i successivi passaggi?

Il dentista eseguì preliminarmente l’estrazione dei miei denti che erano rimasti dedicandosi successivamente all’arcata inferiore preliminarmente e quindi a quella superiore. A quel punto il dentista mi fornì una dentiera completa provvisoria che portai per circa 6 mesi in modo che le gengive delle arcate potessero guarire completamente. Trascorso questo periodo furono inseriti gli impianti e sommersi sotto la gengiva. A distanza di circa un anno dalla prima seduta avevo finalmente una protesi fissa nella mia bocca e non avvertivo più alcun dolore.

Come giudichi quindi la tua esperienza con gli impianti dentali?

La risposta è scontata in quanto il risultato è stato estremamente positivo. Dal punto di vista funzionale sono ritornato a mangiare praticamente tutto senza avvertire dolori o fastidi alle gengive. Oltre a ciò si è aggiunto anche un miglioramento dal punto di vista estetico in quanto con l’impianto gengivale sono ritornato a sorridere senza alcun problema. In ogni caso periodicamente mi reco sempre dal dentista per un controllo o qualora qualche dente dovesse staccarsi.

L’esperienza di Giacomo è molto importante in quanto permette di chiarire le modalità attraverso le quali vengono applicati gli impianti dentali e i benefici che apportano sia dal punto di vista funzionale che da quello estetico.

Marco, 56 anni, carenze alimentari e denti ingialliti. Come ha riacquistato fiducia nel suo sorriso grazie alle faccette dentali

Avere un sorriso perfetto aiuta ad interagire con gli altri in maniera più serena e tranquilla. Non a caso, è una delle prime cose oggetto di attenzione da parte del proprio interlocutore.

Infatti, possedere denti diritti e bianchi sarà piacevole non solo per sè stessi, ma anche per gli altri. Valorizzano l’aspetto della persona, dando un’idea di ordine e di pulizia. Invece, una dentatura ingiallita crea un motivo di disagio. Esso rende sgradevole l’estetica del sorriso stesso, oltre che incidere in maniera negativa sull’immagine generale della persona. Trasmette senza dubbio un’immagine di sporco e scarsa igiene orale, tipica di chi si trascura. Questo è quello che è successo a Marco, uomo di 56 anni, soggetto con carenze alimentari.

Le cause dei denti gialli. Occorre ricordare che avere i denti gialli non è sempre sinonimo di scarsa igiene orale. Infatti, il colore dei denti è una caratteristica legata all’individuo. Non tutti, quindi, tendono a possedere una dentatura di colore bianco. L’ingiallimento dei denti ha delle cause che non sempre possono essere facilmente individuate. Ad esempio, una persona attenta a lavare i denti tutti i giorni e a curarli in maniera maniacale può comunque arrivare a notare delle macchie sugli stessi. Ciò perché i pigmenti contenuti in alcuni alimenti (come cioccolato, caramello, liquirizia) come anche in alcune bibite colorate riescono a fissarsi sullo smalto e, in alcuni casi, di spingersi fino alla dentina. Marco, oltre a fare abuso di tali tipi di cibi, era anche un accanito fumatore. Placca e tartaro si depositavano, quindi, sui suoi denti provocando l’ingiallimento.

La soluzione ai denti gialli: le faccette dentali. La ricerca ha portato a trovare nelle faccette dentali una valida soluzione ai denti gialli. Si tratta di involucri di ceramica (talvolta, possono essere composte anche da porcellana o composito) che vengono applicati sulla superficie esterna del dente al fine di migliorare l’estetica del proprio sorriso. In questo modo, si potranno facilmente nascondere difetti di colore, forma e posizione dei denti stessi grazie a vere e proprie protesi. In genere, infatti, esse vengono applicate per oscurare i difetti presenti sui denti così da ottenere un risultato soddisfacente. Marco ha risolto vari tipi di problemi mediante l’utilizzo di questo prodotto. Infatti, l’applicazione delle faccette dentali lo ha aiutato, oltre che a sbiancare i denti, ad allungarli e ad aggiustarli. Durante la prima seduta, i suoi denti sono stati limati per poi misurarne l’impronta e scegliere il colore della faccetta che si adattasse alla dentatura. Eliminando uno strato di smalto, esse si sono potute fissare facilmente. Nelle sedute successive, invece, si è sottoposto a prove estetiche ai fini dell’applicazione. Una volta che le faccette si sono dimostrate adatte alla dentatura, si sono cementificate. I denti, poi, sono stati sottoposti ad un trattamento a base di acido fluoridrico e rivestiti con un adesivo pr un’aderenza perfetta. Bisogna specificare, in conclusione, che si tratta di un intervento efficace, ma non permanente. Infatti, le faccette hanno una durata che si aggira intorno ai 10 anni. Dopodiché, sarà necessario ripetere l’operazione per continuare ad avere denti perfetti.

Ivan, 46 anni, accanito fumatore. Una case history che può dar fiducia a molti fumatori grazie al ricorso della tecnica Invisalign.

Le problematiche dentarie che quotidianamente vengono esposte alla nostra equipe medica sono molteplici. I pazienti ricercano costantemente, per l’allineamento dentario, soluzioni che siano efficaci ma allo stesso tempo discrete. Il metodo Invisaling è il rimedio ideale che meglio si presta a soddisfare le esigenze dei clienti. Una case history che vorremmo farti conoscere è quella di Ivan, il quale ha intrapreso un percorso terapeutico che ha migliorato le sue condizioni di salute dentaria e non solo.

L’innovativo metodo Invisaling

Ivan, un impiegato veneto di 46 anni, presentava un morso aperto, che gli causava da diverso tempo ormai, una masticazione insufficiente accompagnata da dolori alla mandibola. Per alcuni anni Ivan ha sottovalutato il problema, pensando che probabilmente si trattasse di un disturbo occasionale, nulla di grave. Invece i fastidi via via si intensificavano e i dolori erano sempre più insopportabili, ecco che finalmente Ivan decide di rivolgersi al nostro staff medico. Dopo controlli appurati gli è stato diagnosticato un caso di errato allineamento dei denti nel cavo orale. Il tradizionale apparecchio per denti non era proponibile, data l’età e la tipologia di lavoro che svolgeva, sempre a contatto con la gente. Ivan preferiva infatti, un rimedio invisibile e rimovibile, anche perché spesso pranzava fuori casa e non poteva permettersi di garantire un’igiene orale appurata. Il metodo Invisaling è stato fin da subito ritenuto ideale per il suo problema, trasparente e facile da rimuovere, se non fosse che Ivan sia un fumatore accanito. L’aligner è infatti sconsigliato a coloro che fumano un considerevole numero di sigarette al giorno. Ma Ivan, essendo un uomo temerario, ha voluto impegnarsi a ridurre notevolmente il fumo, per poter migliorare la sua struttura dentale.

Un duplice beneficio con Invisaling

L’impegno e la costanza di Ivan ha avuto un doppio vantaggio. Sottoponendosi ad un percorso terapeutico con Invisaling, l’impiegato veneto è riuscito definitivamente ad allineare i suoi denti, indossando la mascherina trasparente per 22 ore al giorno. Il dolore mandibolare è cessato del tutto e finalmente Ivan è libero di sfoggiare un sorriso smagliante e sano. Ma i benefici che ha avuto Ivan non sono terminati, dovendo indossare Invisaling per molte ore al giorno infatti, il paziente ha dovuto diminuire il numero di sigarette giornaliere, un guadagno inestimabile per la salute e il benessere del suo fisico. La storia di Ivan può essere da esempio per tutte quelle persone che, pur essendo fumatori accaniti, vogliono migliorare la salute della bocca e sfoggiare un sorriso sano e splendente. Invisaling è un formidabile supporto che in maniera trasparente interviene efficacemente per migliorare le performance della masticazione. Se il caro Ivan non avesse provveduto in tempo a curare ed allineare i suoi denti, sarebbe potuto andare incontro a problematiche più serie, patologie gengivali e dentali estremamente delicate.

Invisaling, una soluzione per tutti

La problematica del morso aperto, che ha dovuto affrontare Ivan, è molto comune alla popolazione mondiale. Il caso di questo caro paziente è la conferma del fatto che il metodo Invisaling è studiato su misura per ogni tipologia di problematica e si adatta in maniera impeccabile alle diverse esigenze di ogni persona. Non esiste un momento giusto per curare i propri denti, né una fascia d’età, grandi e piccoli, adolescenti e anziani, tutti possono utilizzare questo supporto efficace per allineare perfettamente i denti, in maniera pratica, invisibile e igienica. I risultati sono evidenti già nei primi mesi dell’applicazione della mascherina, durante tutto il trattamento si possono svolgere tranquillamente tutte le attività di sempre, senza che l’aligner venga notato da nessuno.

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Marco, 26 anni, edentulia parziale post-traumatica risolta con la tecnica all-on-4. Una case history che può dar fiducia a molti giovani.

Mi chiamo Marco e ho 26 anni. Purtroppo una sera mentre ero in moto ho avuto un brutto incidente, non avevo il casco integrale e di conseguenza pur avendo salvato la vita, ho subito una brutta perdita di denti all’arcata superiore. Ovviamente è stato traumatico per diversi motivi, in primo luogo, anche se può sembrare stupido, l’impatto emotivo con il nuovo aspetto è stato traumatico. Insomma avevo 26 anni, ero giovane e ammetto mi interessava fare colpo sulle ragazze. Provavo immensa vergogna sia a lavoro che quando uscivo con gli amici. A questo si aggiunge il disagio nel masticare, mancandomi molti denti mangiare era impossibile quindi mi limitavo alla pastina e a bere liquidi e a 26 anni sinceramente si vuole di più.

Appena sono uscito dall’ospedale, ho dovuto recuperare delle fratture, mi sono recato dal dentista per cercare di risolvere il problema. Io pensavo che mi avrebbe proposto qualche antipatica traballante dentiera, invece con mia immensa sorpresa mi ha parlato della tecnica di implantologia All-On-4. Questa consente di avere denti fissi, quindi mi ha assicurato il dentista che non avrei avuto una dentiera traballante, non avrei dovuto usare collanti e avrei potuto mangiare qualunque cosa. Sinceramente all’inizio ero titubante, non credevo fosse possibile una cosa simile. Il dottore mi ha detto: vedi la forza di questa tipologia di impianto sta nei perni che vengono inseriti all’interno dell’osso mascellare, questo implica che gli impianti restano ben fermi. I perni funzionano come se fossero radici quindi l’esperienza di masticazione è del tutto simile a quella che si ha con i denti naturali.

Ovviamente io ero perplesso perché pensavo che fosse il solito spot in cui alcuni prodotti vengono presentati con una certa enfasi perché si vuole semplicemente vendere un prodotto. Ho espresso le mie perplessità perché alcuni signori anni fa mi avevano parlato degli impianti dentali e si erano lamentati dei lunghi tempi. Il dentista mi ha spiegato che questo era del tutto possibile perché in passato si usava una tecnica diversa per l’implantologia dentale. Oggi invece si usano i perni in titanio, questi sono biocompatibili ed osteointegrabili. Mi ha spiegato che biocompatibile vuol dire che viene immediatamente riconosciuto dall’organismo e quindi non vi è il rischio di rigetto, mentre l’osteointegrabilità consente al perno di diventare tutt’uno con i tessuti circostanti in breve tempo. Questa seconda caratteristica evita che possano esservi proliferazioni batteriche intorno al perno e consente in poco tempo di inserire le protesi.

Durante la visita il dottore ha eseguito degli esami per valutare la mia situazione e in particolare per controllare la quantità di osso disponibile per l’inserimento dei perni. Mi ha spiegato che essendo giovane e avendo perso i denti per un trauma era molto probabile che non vi fossero problemi riguardanti la quantità di osso disponibile e in effetti le radiografie hanno dimostrato che aveva ragione. Almeno un pensiero in meno. Nonostante tutte le rassicurazioni, il giorno del’impianto All-On-4 ero teso. Il dentista ha estratto pezzi di denti rimasti sull’arcata superiore e ha inserito i 4 perni. Mi ha spiegato che gli stessi erano stati creati in modo specifico per me e con la giusta inclinazione in base alla quantità di osso disponibile. Non ho provato particolare dolore in questa fase, anche se giustamente il medico aveva eseguito un’anestesia.

Subito dopo sono state inserite le protesi, quindi sono ritornato a casa con i miei nuovi denti e non ho provato particolare imbarazzo al ritorno al lavoro. Anche per quanto riguarda le protesi sono stato abbastanza soddisfatto perché in effetti avevano un aspetto del tutto naturale. Il colore riprodotto in modo che potesse essere uguale a quello dell’arcata inferiore. In effetti il risultato è tale che chi non sa dell’incidente non si accorge che ho le protesi sull’arcata superiore. Ammetto che del risultato estetico sono stato subito soddisfatto, ma allo stesso tempo ho pensato che poi all’atto pratico del masticare potevano esserci dei problemi. Non è stato così, anche se all’inizio avevo paura, dopo un po’ ho preso confidenza e ho iniziato a mangiare di tutto. Ovviamente il dentista mi ha detto di non spezzare cibi particolarmente duri, in realtà non lo facevo neanche prima con i miei denti naturali. Se anche tu hai problemi di eduntelia parziale ti consiglio di evitare di spendere soldi con le dentiere e di passare direttamente alla tecnica All-On-4.

Implantologia a carico immediato in giovane paziente. Chiara, 28 anni, prenota una visita nella nostra Clinica nel tentativo di risolvere il suo caso.

L’efficacia delle moderne tecniche di implantologia dentale è dimostrata in prima persona dai pazienti che si rivolgono al nostro studio dentistico per vari problemi. In questo caso Chiara, una giovane paziente di 28 anni, si rivolge al nostro studio con un caso esemplare per sottolineare l’importanza della prevenzione, spesso trascurata e i vantaggi della moderna implantologia a carico immediato in giovane paziente.

Il caso della giovane Chiara La paziente, Chiara, aveva prenotato una visita presso la nostra clinica perché la situazione del suo cavo orale era ormai impossibile da sopportare. Chiara, presentava una problematica relativa a numerosi elementi dell’arcata dentale superiori, i denti erano infatti affetti da lesioni cariose destruenti. Questa patologia aveva ridotto i denti di Chiara in piccoli monconi, che generavano problemi notevoli ai rapporti sociali soprattutto per quanto riguarda l’interazione coi colleghi di lavoro. L’aspetto estetico non era l’unico problema, Chiara infatti ha rivelato che queste lesioni cariose le impedivano di nutrirsi, e spesso aveva preferito un’alimentazione liquida al normale cibo per evitare forti dolori, inoltre le carie le provocavano ascessi dolorosi. Incapace di gestire la situazione ha finalmente deciso di rivolgersi ad uno studio dentistico qualificato per risolvere definitivamente il suo problema e riacquistare la piena funzionalità della bocca.

L’origine dei problemi Come prassi, Chiara era stata interrogata sull’origine della problematica che aveva esposto. La paziente non sapeva ricondurre precisamente ad un qualche particolare evento l’origine dei problemi che affliggevano il suo cavo orale, cosi’ sono stati svolti degli esami sulla paziente. I risultati hanno mostrato una situazione molto grave, Chiara, soffriva di una carie molto grande che era andata a colpire in modo irrimediabile la gran parte dei denti dell’arcata superiore, e minacciava i molari su cui ancora non era arriva. I denti erano apparsi ormai compromessi in modo irrimediabile, non c’era quindi possibilità di procedere a devitalizzazioni o interventi che potessero far riacquistare vitalità ai denti. La ragione era da ricondurre alla scarsa prevenzione, in quanto la carie aveva raggiunto col passare del tempo la polpa dei denti, rendendo inutile ogni genere di intervento. Nei denti che invece erano stati attaccati recentemente dalle carie, una devitalizzazione e semplici otturazioni sono bastate per mettere in salvo gli elementi.

Implantologia a carico immediato Grazie alle moderne tecniche di implantologia a carico immediato, è stato possibile sostituire i denti irrimediabilmente compromessi della paziente Chiara in un solo giorno. Abbiamo infatti provveduto, dopo le adeguate analisi sulla gengiva e lo stato dell’osso mandibolare, a effettuare un intervento di implantologia a carico immediato su giovane paziente, dapprima abbiamo inserito i perni in titanio, un materiale biocompatibile, su cui è stata fissata una protesi provvisoria, per permettere al tessuto in cui sono state inserite le viti di guarire, in seguito abbiamo sostituito la protesi provvisoria con quella fissa. Questo intervento ha ripristinato pienamente la qualità della vita della paziente, compromessa in precedenza dalla grave situazione.

Conclusioni Grazie a questo caso esemplare è possibile capire quanto sia importante la prevenzione ma in primis la corretta igiene orale. Se la paziente avesse prestato maggiore attenzione all’igiene orale le carie non si sarebbero estese in modo cosi’ evidenti compromettendo la salute dei denti e la qualità della sua stessa vita. Appuntamenti periodici dal dentista, avrebbero impedito alla carie di estendersi, la prevenzione dunque è uno dei rimedi più efficaci per non incorrere in situazioni limiti. Grazie alla moderna implantologia a carico immediato la paziente è riuscita a riavere la funzionalità della bocca, con ricadute positive non solo sulla possibilità di alimentarsi normalmente, ma anche sulla vita sociale.