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    Rigenerazione ossea: nuovi materiali, nuovi protocolli. Un cambiamento paradigmatico nella rigenerazione ossea.

    In passato i pazienti che avevano poco osso non avevano la possibilità di ricorrere all’implantologia dentale e dovevano accontentarsi di soluzioni qualitativamente peggiori. Oggi grazie al progresso della tecnologia sono state proposte nuove tecniche di rigenerazione ossea che permettono alla maggioranza dei soggetti di poter sostituire uno o più denti persi. Le tecniche di rigenerazione ossea in passato si basavano sull’utilizzo di diversi materiali bio-compatibili oppure impiantavano tessuto osseo prelevato dallo stesso paziente o ancora utilizzavano tessuti bovini; le alternative dunque erano poche, ad oggi invece l’implantologo può ricorrere ad una tecnica ancor più rivoluzionaria: con un semplice prelievo di sangue è possibile ricostruire il tessuto osseo perso.

    Innesto di osso autologo Tra le procedure di rigenerazione ossea, l’innesto di osso autologo è una delle più antiche e desuete poiché comporta uno stress non indifferente e ben due interventi chirurgici, uno per estrarre l’osso da impiantare ed il secondo intervento necessario per la rigenerazione. L’espianto generalmente avviene prelevando una parte di osso dal meno, dalla mandibola oppure dall’anca. Il vantaggio di questa particolare procedura è che ci sono maggiori probabilità di successo, in quanto essendo un elemento del corpo stesso non viene rigettato.

    La rigenerazione ossea con i biomateriali Questa seconda tecnica di rigenerazione ossea prevede l’utilizzo di tessuto prelevato generalmente da bovini privato però della parte organica. L’intervento è meno invasivo rispetto a quello che prevede prima l’espianto dell’osso e poi quello di rigenerazione. L’unico problema riguarda le probabilità di riuscita dell’operazione che non sono alte come quelle che prevedono l’utilizzo di impianto autologo.

    La rigenerazione ossea naturale Questa tipologia di intervento è una via di mezzo rispetto a due precedenti, prevede l’utilizzo di fattori di crescita naturali che ricreano l’osso andato perso. L’operazione è estremamente innovativa, si effettua utilizzando un materiale nuovo: la fibrina, che si ottiene in laboratorio attraverso un semplice prelievo di sangue. Tra i vantaggi di questo nuovo protocollo c’è quello di non doversi sottoporre ad un doppio intervento di espianto di tessuto e non si inserisce materiale estraneo al corpo. Il ragionamento alla base di questo processo è simile alla classica crescita delle unghie o dei capelli, in sostanza, applicando la fibrina sul tessuto da rigenerare questa produrrà delle proteine chiamate fattori di crescita che promuovono lo sviluppo del tessuto necessario per poter eseguire l’impianto dentale. Grazie ai fattori di crescita il tessuto si ripara e cicatrizza in breve tempo aumentando di volume. I pazienti che si sottopongono alla rigenerazione ossea con fattori di crescita hanno un periodo di degenza inferiore, le gengive si riprendono in minor tempo.

    L’intervento di rigenerazione ossea La rigenerazione ossea permette a tutti i pazienti di poter trarre beneficio dall’inserimento di un impianto dentale fisso sia a fini estetici che funzionali, riacquisteranno infatti la piena funzionalità della bocca e dei denti ed avranno così una migliore qualità della vita. La rigenerazione naturale è senz’altro uno dei traguardi della medicina moderna, dimezza i tempi di ripresa, permette vari tipi di interventi ed assicura a tutti maggiori probabilità di riuscita dell’intervento rispetto ai metodi precedenti. La scelta tra i diversi tipi di intervento di rigenerazione ossea dipende dal medico specialista cui ci si rivolge che sa consigliare al paziente, in base alle sue condizioni concrete, l’alternativa che meglio si presta a risolvere il suo problema.

    Il protocollo di rigenerazione ossea L’utilizzo della rigenerazione ossea è fondamentale in quei casi in cui il paziente a causa di varie patologie o per una condizione naturale non ha uno spessore osseo sufficiente per poter ricorrere all’impianto dentale; le cause possono essere ricondotte alla parodontite oppure carie in stato avanzato. Il paziente deve essere informato della tipologia di intervento cui verrà sottoposto e dei tempi necessari per poter portare a termine la procedura. In primis si effettua l’estrazione del dente rimasto per procedere poi all’innesto di una vite in titanio sulla quale si procederà alla rigenerazione ossea. Il protocollo da seguire varia da paziente a paziente, di solito i vari interventi si effettuano in ambulatorio oppure in day hospital ma sono necessari parecchi mesi per poter avere un sorriso perfetto.

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