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    Rigenerare l’osso, così si prepara la bocca prima di un impianto.

    In numerosi casi prima di procedere all’installazione di un impianto dentale inserendo dei perni che vanno a sostituire le radici dei denti, è necessario rigenerare l’osso che si è deteriorato per una serie di ragioni, tra le quali: usura, assenza del dente, patologie che favoriscono la riduzione ossea. Per assicurarsi che l’installazione si uno i più perni che sorreggeranno l’impianto sia stabile e equilibrata, sarà necessario rigenerare l’osso.

    In cosa consiste la tecnica di rigenerazione ossea?

    Quando la rigenerazione si realizza nella parte del mascellare superiore, una delle possibilità è quella di sfruttare le l’esistenza delle due cavità naturali al lato delle fosse nasali per introdurre del tessuto osseo.

    In questi casi il chirurgo interverrà sollevando la membrana che separa queste cavità nasali e innestare tessuto osseo proveniente da altre parti del corpo dello stesso paziente, o utilizzando tessuto osseo artificiale chiamato biomateriali. Dopo un tempo variabile, la parte oggetto dell’intervento sarà pronta e sarà possibile inserire il perno dell’impianto.

    Questo è un esempio di come sia possibile effettuare la rigenerazione ossea, il tutti gli altri casi l’intevento è più semplice e si realizza sostanzialmente nello stesso modo.

    Rigenerazione ossea: è una tecnica complessa?

    La tecnica di rigenerazione ossea, per quanto possa sembrare moderna, viene usata da più di quarant’anni in diversi ambiti della chirurgia. Sicuramente in passato era più complessa, ma con lo sviluppo id nuove tecniche e tecnologie, attualmente sono processi che hanno un alto tasso di esito e pochi casi di complicazioni.

    In questo caso viene sfruttata per rinforzare le parti delle ossa che dovranno ospitare i peni dell’impianto. chiaramente non sempre è possibile effettuare interventi di rigenerazione ossea, le cause dipendono dallo stato di salute delle ossa che varia da paziente a paziente, in questi casi si prediligono tecniche che prevedono l’installazione di impianti cigomatici, che si innestano nelle ossa degli zigomi.

    Questa tecnica presenta complicazioni?

    Poiché tutti gli interventi chirurgici possono presentare complicazioni, anche questa tecnica in fase di attuazione o di postoperatoria può presentare complicazioni. Solitamente una buona diagnosi consentente di valutare se il paziente è più o meno predisposto ad accogliere innesti di tessuto osseo e non presenta particolari patologie che ne impediscano la buona riuscita dell’intevento.

    Sono rari, ma possibili, rigetti degli innesti di tessuto osseo, questo provoca infezioni. In questo caso si interviene per risolvere il problema. In caso, degli studi preliminari tendono a ridurre al minimo la possibilità che si creino complicazioni gravi.

    É sempre necessario effettuare la rigenerazione dell’osso prima di un impianto?

    Non è sempre necessario, però nella maggior parte dei casi, per permettere all’impianto una buona funzionalità e soprattutto durevolezza nel tempo, ed prevenendo futuri fastidi, la rigenerazione ossea è necessaria. Dipende molto dalla salute generale del paziente e all’età i cui il paziente si sottopone al’intervento di implantologia.

    Perdita dei denti e rigenerazione ossea

    Nel caso di perdita di denti, sia per cause naturali per estrazione del dente, il paziente non dovrebbe far passare troppo tempo prima di rivolgersi all’odontologo per un diagnostico e la valutazione di realizzazione di un impianto. Infatti, in assenza della radice del dente, i tessuti tendoni a restringersi e l’osso nella parte interessata si usura e si indebolisce rendendo complesso l’inserimento del perno. Per ottenere l’installazione di un impianto che duri nel tempo in maniera stabile e senza creare fastidi futuri, la rigenerazione ossea è raccomandabili sempre e assolutamente necessaria nei casi specifici che variano da paziente a paziente.

    Rigenerazione dell’osso, strumenti per la diagnosi

    Le nuove tecnologie digitali aiutano a redigere una diagnosi preliminare per valutare le condizioni generali della struttura delle ossa che dovranno ospitare uno o più perni dell’impianto. Con questi strumenti è possibile realizzare diagnosi precise che rilevano la reale condizione di salute del paziente e suggeriscono come intervenire per limitare al minimo le complicazioni che questo tipi di interventi potrebbero verificarsi.

    Si stanno creando anche supporti di tipo psicologico per lavorare col paziente per quanto riguarda il cambio della fisionomia del viso che l’installazione di un impianto nel suo insieme comporta, sopratutto se il paziente è stato molto tempo senza uno o più denti. Questo perché non si tratta solamente di un fattore meramente estetico, ma cambia le relazioni interpersonali del paziente nel suo futuro immediato.

     

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