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    Ricostruzione ossea dentale: i tempi e i limiti di questa tecnica

    Cos’è la ricostruzione ossea dentale

    La ricostruzione ossea dentale è una tecnica di chirurgia odontoiatrica utilizzata per rigenerare le ossa mascellari e mandibolari quando queste non sono sufficienti per permettere l’esecuzione di un’implantologia. In molti pazienti, infatti, la superficie o la densità di queste ossa non sono sufficienti per permette l’applicazione di una protesi fissa e diventa necessaria la ricerca di una tecnica alternativa. Fino a pochi anni fa saresti stato costretto a ripiegare su una dentiera, non sempre accettata da tutti, o ai cosiddetti “ponti”, in cui le protesi dentarie vengono ancorate ai denti naturali sani. Le moderne tecniche ortodontiche hanno permesso di sviluppare la rigenerazione ossea, proprio allo scopo di aumentare l’altezza e la densità delle ossa, rendendole idonee ad accogliere, poi, le protesi fisse, con risultati stabili e duraturi.

    In cosa consiste l’intervento di rigenerazione Esistono due tecniche di rigenerazione ossea dentale. La prima utilizza un osso autologo o di banca. Questo significa che si preleva dal paziente stesso (di solito dalla zona iliaca o cranica) o da un donatore la porzione di osso che poi verrà impiantata. Col tempo ci sarà una naturale osteointegrazione, così da poterti permettere di eseguire l’intervento di impianto della protesi. Nel secondo caso, invece, si utilizza del biomateriale ottenuto a partire dalle cellule staminali per stimolare l’osso ad autorigenerarsi. Come puoi facilmente capire, la prima tecnica viene usata quando la quantità di osso da ricostruire è notevolmente più elevata. In entrambi i casi l’intervento termina con l’applicazione di una membrana artificiale che protegge la ferita e accelera la sua guarigione.

    I tempi necessari I tempi necessari per eseguire la ricostruzione e la rigenerazione ossea sono chiaramente molto soggettivi e legati all’età del paziente, alle sue condizioni fisiche e all’entità della costruzione. Gli interventi più semplici possono avere una durata anche di soli 15-20 minuti, ma in caso di rigenerazioni più ampie possono durare anche più di un’ora e trenta minuti. Il rispetto dei consigli e dei suggerimenti che ti verranno forniti dal chirurgo ortodontico per la fase post operatoria saranno fondamentali sia per determinare la riuscita dell’intervento, sia per il rispetto dei tempi preventivati. In generale, comunque, possono essere necessari da 3 a 9 mesi per un recupero totale che permetta il successivo impianto della protesi fissa.

    Le fasi dell’intervento E’ possibile riassumere l’intervento di ricostruzione ossea in quattro fasi: 1. viene eseguita l’anestesia locale e, non appena questa avrà fatto effetto, il chirurgo potrà procedere ad aprire la gengiva per accedere all’osso 2. il chirurgo riempie la zona da ricostruire con l’osso da trapiantare o con la sostanza rigenerativa 3. viene applicata la membrana protettrice/rigenerativa 4. inizia il periodo di recupero Così come il post-operatorio, anche la fase pre-operatoria è fondamentale per la riuscita dell’intevento e comprende l’anamnesi, cioè la raccolta da parte del chirurgo di tutta la tua storia clinica, una visita preliminare comprensiva di radiografia e la valutazione della predisposizione da parte del paziente ad accettare la rigenerazione.

    I rischi e i limiti di questo intervento Innanzitutto dovrai considerare che comunque si tratta di un intervento chirurgico, seppure non invasivo e, in quanto tale, presuppone dei possibili rischi. Il limite principale di questa tecnica è legato al fatto che, pur avendo all’inizio una buona percentuale di successo, non si può escludere nel tempo il riassorbimento dell’osso generato o impiantato. Non tutte le persone, poi, possono sottoporsi a questo tipo di intervento. Se infatti non esiste un’età massima (è stato eseguito anche su persone molto anziane con successo), l’intervento non può essere effettuato su ragazzi con meno di 18-19 anni perchè il loro sviluppo osseo non è ancora completo. Un aspetto che il tuo chirurgo dovrà poi considerare è il tuo stato patologico. In presenza di alcune malattie, infatti, la rigenerazione ossea è fortemente sconsigliata, come ad esempio in chi è affetto da forme di diabete non trattabile farmacologicamente per i rischi connessi alle possibili infezioni. Anche in gravidanza è sconsigliabile eseguire la procedura. Non esistono rischi di rigetto perchè non c’è il coinvolgimento del sistema immunitario, ma i rischi di infezione sono invece possibili, perciò il chirurgo ti prescriverà una terapia antibiotica pre e post-operatoria. Il gonfiore è del tutto normale nelle 72 ore successive l’intervento e lo potrai alleviare con della semplice apposizione di ghiaccio, ma se questo persiste sarà opportuno contattare il tuo chirurgo. Prevedi quindi, oltre alla terapia antibiotica, di dover sottoporre anche a un ciclo antiinfiammatorio. Dovrai prevedere anche la possibilità di sanguinamento dalla ferita: per evitare di staccare il coagulo dalla gengiva non dovrai effettuare risciacqui nei primi due giorni dopo l’intervento, mentre poi li dovrai eseguire almeno due volte al giorno con un colluttorio specifico, sempre per ridurre i rischi di infezione. Nel periodo successivo all’intervento sarà necessario modificare la tua dieta: nelle prime 48-72 ore potrai assumere solo cibi tiepidi e a temperatura ambiente (evita i cibi caldi e quelli freddi perché la sensibilità alla temperatura sarà più alta), poi potrai passare a una dieta morbida. Evita in ogni caso alimenti duri e secchi che presuppongo una lunga masticazione. Ed ora veniamo ai costi: questo è uno limiti principali della tecnica, infatti il prezzo può essere davvero elevato e a questo si dovrà comunque aggiungere quello successivo dell’intervento di impianto della protesi.

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