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    Parodontosi: che cos’è e quali sono le differenze con la parodontite?

    gengive parodonto

    La parodontosi è un problema dei denti piuttosto diffuso, che inizia ad insorgere col passare degli anni, specialmente quando non si presta la giusta attenzione all’igiene orale. 

    Infatti, in tali circostanze il tartaro tende a depositarsi in corrispondenza delle gengive, rovinando i denti anche in misura irrimediabile.

    L’infiammazione è progressiva e degenerativa, per questo va prevenuta e curata con la massima attenzione. 

    Vediamo ora nel dettaglio che cos’è la parodontosi e quali sono le sue differenze principali rispetto alla parodontite. Le due patologie hanno alcune caratteristiche analoghe, ma anche una serie di differenze ben precise, dalle cause ai sintomi passando per gli interventi necessari alla loro cura.

    Che cos’è la parodontosi

    La parodontosi è un’infiammazione che colpisce il parodonto, ossia il tessuto grazie al quale i denti sono attaccati alla mascella. L’osso alveolare tende a riassorbirsi e le gengive si ritraggono. La conseguenza principale riguarda un eccesso di mobilità dei singoli denti.

    Entrando nei particolari, i legamenti del paradonto coinvolgono in maniera diretta anche le singole ossa dentali. Il problema coinvolge in particolare soggetti affetti da patologie croniche quali osteoporosi o diabete. Con tali premesse, ogni trattamento necessita di una diagnosi attenta e metodica per condurre a una rapida e definitiva guarigione.

    Quali sono le conseguenze della parodontosi

    La parodontosi può condurre a conseguenze davvero molto rilevanti. In primo luogo, le ossa tendono a riassorbirsi a causa dei batteri che si depositano nei pressi, con la gengiva che si ritrae e si allontana in maniera progressiva dall’apparato dentale. 

    Al tempo stesso, le radici emergono con una certa preponderanza e fuoriescono dalle rispettive ossa.

    Inoltre, bisogna ricordare che la parodontosi colpisce tutti i denti in maniera pressoché simultanea, con le radici che restano all’esterno sul lungo periodo. Numerosi problemi possono coincidere con un netto incremento della mobilità dentale. Tutto ciò avviene perché il dente non viene più protetto da ossa solide e ben posizionate

    Per questo la mobilità dei denti risulta estremamente pronunciata e, in alcune circostanze, irreversibile. Inoltre, un’altra conseguenza della parodontosi riguarda l’odore che si avverte nei propri cavi orali diventa sempre più sgradevole, fino a provocare difficoltà sostanziali anche al proprio alito.

    Le differenze con la parodontite

    Parodontosi e parodontite sono due problematiche piuttosto simili. 

    La vera differenza consiste nelle situazioni nelle quali i due disturbi tendono a emergere. Infatti, nella maggioranza dei casi, la parodontite viene preceduta dalla gengivite, ossia una forte infiammazione dei tessuti gengivali. 

    Per quanto riguarda la parodontosi, come detto anche in precedenza, i suoi sintomi emergono in caso di malattie croniche e non vengono preceduti da alcuna infiammazione.

    Molte differenze riguardano anche la natura stessa dei sintomi. Se la parodontosi prevede un rientro delle gengive, una fuoriuscita delle ossa e una serie di spostamenti dei denti, la parodontite coincide con un fenomeno ben più elaborato. 

    Infatti, nel caso specifico, le gengive iniziano a sanguinare con una certa frequenza e i denti acquisiscono una maggiore sensibilità agli sbalzi di temperatura. La sensazione di avere denti allungati si fa notare in maniera celere, con un cambio repentino delle loro posizioni.

    Ad ogni modo, si può dire che la parodontosi possa essere considerata come una sorta di degenerazione della parodontite

    Se quest’ultima colpisce i denti solo in maniera sporadica, la parodontosi affligge l’intero apparato dentale in una sostanziale contemporaneità. In entrambe le occasioni, diagnosi e trattamenti assumono un ruolo di primo piano. Inoltre, i denti possono essere stabilizzati se si agisce con la giusta tempestività e precisione.

    I rimedi da attuare contro la parodontosi

    La parodontosi può essere prevenuta e curata. Prima di tutto, non appena si avverte un sintomo diverso rispetto al solito, è necessario chiedere consiglio a un odontoiatra e programmare possibili interventi da attuare. 

    Bisogna agire con la massima tempestività al fine di evitare che la situazione possa degenerare. In diversi casi, la patologia viene trattata mediante la tecnica dell’estrazione.

    Tuttavia, tale accorgimento si rivela necessario solo nel caso in cui la patologia ha raggiunto uno stato molto avanzato. Quando il dente viene rimosso, il problema viene letteralmente risolto alla radice. Un trattamento simile può servire anche per rendere i denti più stabili, evitare che la malattia si evolva con una certa velocità, ridurre effetti antiestetici.

    Inoltre, è possibile mettere in pratica diversi accorgimenti per evitare che il problema possa emergere. Uno di questi è il curettage, una misura utile per pulire le radici dei denti in maniera accurata. Tale tecnica serve a eliminare tracce e depositi in corrispondenza dei denti, rendendoli più puliti e lucidi. I batteri aderiscono alla radice e l’estrazione ossea viene ritardata.In conclusione, la parodontosi è una patologia che può rivelarsi davvero molto seria. Si parte con un semplice mal di denti fino ad arrivare a possibili conseguenze davvero molto gravi. Come ogni situazione che riguarda l’apparato dentale, la prevenzione assume un ruolo fondamentale.

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