Ortodonzia infantile: un timore da smantellare
Se tuo figlio ha paura di andare dal dentista, si tratta di una reazione naturale (soprattutto se è la prima volta che incontra questa figura). Il pedodontista, infatti, è una figura di cui si parla molto poco, sconosciuta non solo ai bambini, ma soprattutto ai genitori. D’altra parte, se la madre e il padre del bambino temono il dentista, è naturale che il piccolo sia spaventato all’idea di recarsi dal pedodontista, pur non sapendo di cosa si occupa precisamente. Questa serie di equivoci, uniti a un ambiente che può sembrare austero e opprimente quale lo studio del professionista, possono indurre un rifiuto innato nel bambino. Addirittura in molti casi, quando è necessario svolgere un’attività di ortodonzia infantile, si ricorre all’utilizzo di sedativi e ansiolitici da somministrare al piccolo paziente per tranquillizzarlo, quando in realtà non è affatto necessario ricorrere a questi metodi estremi. Quello del pedodontista è, a tutti gli effetti, un timore che deve essere sradicato dalla mente del bambino, ed è possibile farlo solo con gli strumenti giusti e con un ottimo professionista.
La figura del pedodontista Devi innanzitutto sapere che il pedodontista non è una figura del tutto equivalente al dentista “dei grandi”. La differenza in termini di preparazione accademica non differisce solo per quelle che sono le tecniche da utilizzare e la tipologia di paziente da trattare (considerando che l’anatomia dell’adulto è molto differente da quella di un bambino, anche quando si tratta di parlare del cavo orale). Il pedodontista, infatti, presenta delle competenze che non appartengono a un tradizionale dentista, competenze che afferiscono all’area tematica della psicologia. Un buon pedodontista, infatti, si differenzia da altri professionisti meno validi per un’enorme sensibilità nei confronti dei bambini e dei loro bisogni. Sa, infatti, che il piccolo deve sentirsi a proprio agio nello studio, e adotta delle tecniche e degli espedienti mirati, anche tenendo in considerazione l’età del paziente. Per i bambini dai 3 ai 4 anni, ad esempio, la presenza del genitore è fondamentale per non percepire un senso di isolamento; il discorso (con le dovute eccezioni) è decisamente diverso nel caso di bambini più grandi, che vogliono sentirsi e mostrarsi sicuri e indipendenti. Naturalmente non è possibile fare delle generazioni assolute, però queste sono delle linee guida di cui certamente il pedodontista tiene conto. La gestione di bambini con caratteri difficili o che si presentano visibilmente spaventati richiede un approccio diverso: è importante, ad esempio, che venga stabilito un dialogo confidenziale con il piccolo. Inoltre, è opportuno invogliarlo a sedersi, senza alcun tipo di costrizione, eventualmente spiegando il funzionamento di alcuni strumenti e permettendogli di utilizzarli simulando una situazione (nei limiti della sicurezza, naturalmente). Tutti i comportamenti positivi, poi, vanno elogiati o premiati, per aumentare la fiducia in se stesso del paziente. La scelta del pedodontista a cui rivolgerti deve però basarsi anche su altri elementi. Devi sapere, ad esempio, che molti professionisti organizzano presso i loro studi dei piccoli corsi dedicati ai bambini: durante queste ore, non solo i pazienti prendono confidenza con l’ambiente e sperimentano un primo approccio con gli utensili necessari al professionista per svolgere la sua attività, ma conoscono la figura e apprendono importanti nozioni legate all’igiene del cavo orale, comprendendo l’importanza di andare dal dentista quando necessario.
L’ambiente di lavoro e le nuove tecnologie Un altro punto cruciale per far sì che l’ortodonzia infantile venga vissuta dal piccolo con sicurezza e senza timore è l’aspetto estetico dell’ambiente. L’area in cui il pedodontista accoglie i pazienti deve essere colorata e vivace, a misura del bambino, e deve contenere se possibile giochi e dolcetti per premiarlo dell’impegno. Un ambiente bianco e austero non può che provocare una sensazione di tensione nel bambino, che si annoierà durante l’attesa e si chiuderà in se stesso al momento dell’ingresso nello studio. Non sono poi da sottovalutare gli interventi a cui ricorrere. È importante che il pedodontista sia sempre formato e aggiornato sulle nuove tecnologie microinvasive, grazie alle quali è possibile effettuare operazioni comuni senza provocare alcun dolore. Quando invece si ha a che fare con gli adolescenti, nel caso in cui sia necessaria un apparecchio ortodontico è importante valutare con il paziente e con i genitori la soluzione che consente di ridurre al minimo eventuali disagi e difetti estetici, scegliendo soluzioni invisibili o particolarmente nascoste con le quali non si rischiano discriminazioni o deludenti prese in giro da parte dei coetanei.