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    La rigenerazione ossea guidata (GBR) a scopo implantare.

    Un’introduzione alla GBR

    La rigenerazione ossea guidata (GBR) è una tecnica generalmente sfruttata nell’ambito degli impianti ortodontici che sfrutta una membrana per evitare che i tessuti non osteogenici possano alterare il processo di rigenerazione ossea: la sicurezza di questo processo è alla base della tecnica della rigenerazione ossea guidata. In particolare, la membrana utilizzata ha l’obiettivo di fungere da mezzo di separazione, e presenta una gamma di caratteristiche che variano da paziente a paziente, specialmente tenendo in alta considerazione la motivazione medica che porta alla necessità dell’installazione di un impianto ortodontico e di eventuali allergie ad alcuni materiali; infatti, non a caso negli ultimi anni sono stati studiati ed introdotti una serie di materiali ipoallergenici, per adattarsi alle necessità di ogni potenziale fruitore di questa innovativa tecnica. È evidente quanto oggi l’installazione di impianti dentali sia un trattamento particolarmente diffuso, applicata per rimediare a denti mancanti oppure per casi di edentulia. In base a quanto detto finora, risulta decisamente più evidente l’importanza di una tecnica di tipo rigenerativo associata al posizionamento dell’impianto ortodontico, alla base di ogni processo di rigenerazione ossea. Dare ai pazienti la possibilità di sottoporsi a questo genere di trattamento chirurgico, in particolar modo per quanto concerne l’ambito degli impianti osteointegrati, ha alterato completamente la percezione che si aveva fino a pochissimi anni fa dell’ortodonzia; infatti, non di rado è possibile notare che, chi si è sottoposto ad un trattamento con tecnica GBR, ha decisamente migliorato la qualità della propria vita, senza alcun genere di effetto collaterale, sia nel breve che nel lungo termine. Andiamo ora ad approfondire alcune caratteristiche fondamentali per quanto concerne l’innovativa tecnica della rigenerazione ossea guidata a scopo implantare.

    Alcune informazioni interessanti sulla GBR

    Uno dei prerequisiti fondamentali per sottoporsi ad un trattamento seguendo la tecnica GBR consiste nel rispettare un certo volume osseo, affinché sia possibile dar vita ad una prognosi prevedibile sul lungo periodo, nell’ambito dell’odontoiatria implantare. Qualora un paziente non abbia un volume osseo idoneo per potersi sottoporre all’impianto, questo preclude la possibilità di sottoporsi all’intervento secondo la tecnica GBR. Secondo gli ultimi studi in materia di ortodonzia, questo genere di trattamento indica chiaramente che questa tecnica si rivela affidabile nel momento in cui la formazione ossea rende possibile inserire un impianto dentale. Per quanto concerne gli studi effettuati sui materiali utilizzati, i moderni impianti che sfruttano la tecnica GBR sono costituiti di collagene, prevalentemente di tipo I, chitosano e suoi derivati e poliesteri alifatici, come polidiossanone ed affini. Le rispettive motivazioni per cui vengono utilizzati questi materiali sono l’altissima biocompatibilità, evitando il degrado sui tessuti nel corso del tempo, un miglioramento visibile per quanto concerne la cicatrizzazione delle ferite e la riformazione del tessuto osseo, la bioassorbibilità e l’approvazione di questo polimero per utilizzo clinico. Ciò richiede la necessità di un aggiornamento sulle proprietà della membrana e dei risultati biologici, nonché una valutazione critica dei meccanismi biologici che regolano la rigenerazione ossea, come viene testimoniato nelle più recenti ricerche mediche sull’argomento trattato nel corso di questo breve articolo, come ad esempio quelle presenti sulla nota rivista dedicata alla medicina PubMed. Sulla base dei più recenti risultati sperimentali, si è evidenziato in maniera importante il ruolo cruciale che riveste questa membrana di separazione, nella facilitazione dei processi della rigenerazione ossea guidata a scopo implantare; questo aspetto viene tenuto, inoltre, estremamente in considerazione, specialmente in quanto si desidera evitare che questa membrana si riveli un ostacolo, oppure che non abbia alcun effetto nella guarigione del paziente. L’ottimizzazione e lo studio dei materiali di cui queste membrane sono composte è un argomento fondante per gli studi in merito a questa innovativa tecnica ortodontica, che potrebbe rivoluzionare le conoscenze pregresse nell’ambito dell’Odontoiatria.

    Conclusioni in merito alla GBR

    Basandosi sugli esiti della sperimentazione e della ricerca sui materiali ideali per la GBR, e considerando la combinazione fra questi dati e le informazioni precedentemente note secondo la letteratura scientifica, si può assolutamente affermare che la rigenerazione ossea guidata può essere considerata come una tecnica sicura ed efficace, per quanto recente ed innovativa, per consentire la riformazione dell’osso nella zona interessata e nell’inserzione di impianti ortodontici laddove prima non sarebbe stato possibile. Questo nuovo trattamento, specialmente grazie all’ausilio delle nuove membrane di separazione, progettate, testate e di cui è stata ampiamente comprovata l’efficacia, presenta risultati eccellenti; tuttavia, è fondamentale rispettare le procedure chirurgiche attualmente accettate dalla medicina ortodontica ed il chirurgo deve essere particolarmente esperto ed aggiornato affinché questa tecnica possa portare i benefici desiderati. Questa specifica, oltre a quella basilare legata all’igiene ed alla sterilizzazione degli strumenti necessari per portare a termine l’operazione, è fondamentale poiché anche un semplice errore di posizionamento della membrana potrebbe provocare la compromissione del tessuto osseo e del tessuto molle, presenti nella zona interessata. Infine, sempre analizzando le informazioni derivanti dagli ultimi studi nell’ambito della rigenerazione ossea guidata a scopo implantare, è stata confermata l’importanza della presenza di uno strato di cheratina nella zona in cui sono installati gli impianti, affinché non vi siano pericoli o difficoltà di varia natura, come ad esempio la perimplantite, ossia una fastidiosa e pericolosa infiammazione del tessuto osseo che interessa la struttura in cui è stato posto l’impianto.

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