Nonostante l’informazione relativa alla prevenzione e cura della salute della bocca, le patologie relative a denti e gengive sono diffusissime. Le nuove tendenze alimentari, sicuramente, non aiutano a prevenire la formazione di placca e carie nonostante la quotidiana attenzione che si dà all’igiene orale.
Sicuramente un fattore importante è la predisposizione alla formazione di patologie dei denti e della bocca in generale, ma non sono da sottovalutare lievi disturbi comuni in tutte le persone, come appunto la placca, poiché, essendo un disturbo abbastanza silente, ci accorgiamo dei problemi che ne derivano, solo quando la possibile patologia è già in uno stato degenerativo.
La formazione di placca batterica è infatti una delle cause principali di sviluppo di disturbi ben più gravi, come ad esempio la parodontite, che può intaccare gravemente la salute della bocca con conseguenze anche molto gravi.
Scopriamo quali sono i sintomi da tenere in considerazione, come campanello d’allarme, per capire se siamo a rischio.
I disturbi parodontali
I disturbi parodontali possono essere attribuiti a diverse patologie che si sviluppano nel perodonto, ossia l’insieme di tessuti che sostengono i denti: gengive, legamenti e ossa. La causa di questi disturbi è di origine batterica che può derivare da una scarsa igiene della bocca, un’infezione da trattamento dentistico o scaturita in conseguenza di una lesione da trauma non opportunamente curata.
I disturbi peridontali già conosciuti sono la gengivite e la paradontite, più comunemente conosciuta come piorrea.
La gengivite è una infiammazione dei tessuti che sostengono i denti, la quale non opportunamente trattata si cronicizzerà convertendosi in parodontite, interessando così i tessuti più profondi, in particolare l’osso paradentale.
Possiamo quindi dire che la presenza di una gengivite cronica, potrebbe, nella maggior parte dei casi, essere indice di un possibile sviluppo della parodontite. Questo non significa che la presenza di gengivite indichi sempre lo sviluppo di parodontite, uno stato cronico di questo disturbo, è sicuramente da tenere sotto controllo ed approfondire con un adeguato studio clinico per evitare infezioni più gravi ai tessuti più profondi.
Come e perché si sviluppa la parodontite
Per poter spiegare come si sviluppa la parodontite, è necessario capire come e perché si manifesta il disturbo infiammatorio che tocca le gengive. La gengivite è dovuta ad un accumulo di placca batterica che appunto produce infiammazione, quindi dolore, aumento della sensibilità caldo freddo e spesso è accompagnata da sanguinamento delle gengive. Come abbiamo già detto, se questa infezione non viene opportunamente curata, si trasferirà progressivamente ai tessuti sempre più profondi sino ad arrivare ai legamenti e all’osso paradentale.
Sintomatologia della paradontite
I sintomi di fatto sono gli stessi della gengivite, ma si presentano con grado maggiore. Quindi sanguinamento delle gengive e relativa infiammazione che può estendersi alla gola; colore rosso intenso delle gengive e mobilità dentale, questa dovuta alla progressiva perdita del tessuto osseo; particolare sensibilità ai denti caldo/freddo con conseguente restrizione dei tessuti gengivali che provoca una maggiore esposizione dei denti, un inestetismo che per quanto secondario è da prendere in considerazione come parte dei sintomi della parodontite.
Esistono due tipi di parodontite: la più comune è la cronica che ha una evoluzione lenta e la parodontite aggressiva che ha un evoluzione rapida sin dall’inizio.
La degenerazione della parodontite comporta il rischio della progressiva perdita dei denti dovuta all’usura del tessuto osseo. I denti arriveranno a sostenersi soltanto dai legamenti e dalle gengive. É molto importante quindi in presenza di primi sintomi, anche lievi, rivolgersi a un professionista per un diagnostico, evitando così, la degenerazione del fenomeno e quindi la perdita dei denti.
Degenerazione della parodontite: rischi per la salute
Diversi studi hanno dimostrato che la degenerazione della parodontite, sia propedeutica allo sviluppo di altre patologie sistemiche più gravi come: patologie cardiovascolari, diabete, infiammazioni all’apparato respiratorio, artriti reumatoidi, obesità, disturbi metabolici, e addirittura complicazioni per il feto in fase di gestazione come perdita di peso o nascita prematura.
La parodontite si sviluppa generalmente in persone tra i 30 i 50 anni, quindi sarà opportuno prestare maggiore attenzione ai sintomi se si rientra i questa fascia di età. Consigliabile in ogni caso, anche in assenza dei sintomi più lievi, intensificare le visite periodiche dal dentista e avere un particolare cura della propria igiene dentale. Questo tipo di prevenzione consente di diminuire la formazione delle cause che portano allo sviluppo della parodontite e corrispondenti complicazioni.
Peridonite: diagnostico e trattamento
La diagnosi di peridontite, sarà a discrezione del medico specialista che ne evidenzierà lo sviluppo solo dopo un accurato esame. La presenza dei sintomi, non equivale ad avere la piorrea. In caso di diagnostico positivo, sarà opportuno un trattamento di riabilitazione. Il trattamento mediamente si suddivide in tre fasi: fase iniziale, basata sul rilievo dei fattori di causa dell’infezione ed corrispondente intervento alla rimozione della causa per contenere l’effetto degenerativo. Per esempio, in caso di formazione di placca batterica, si provvederà a mezzo di pulizia dentale della formazione placcare formatasi basso le gengive. La seconda fase è correttiva, ossia, si attuano misure terapeutiche antibiotiche e restaurazione della funzioni dei tessuti e interventi relativi all’aspetto estetico che dallo sviluppo della patologia ne deriva. La terza fase è di mantenimento, ossia la indicazione di misure di prevenzione per quanto riguarda la recidività della patologia.