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    Implantologia osteointegrata

    Può succedere di perdere uno o più denti a causa di un trauma o anche soltanto per il trascorrere dell’età. Fortunatamente il ponte mobile non è più il rimedio più utilizzato dai dentisti per ovviare al problema. É una situazione che crea disagio, anche perché il ponte mobile rende complicata la masticazione.

    Oggi l’implantologia avanzata permette soluzioni molto più adatte alle esigenze del paziente; una delle tecniche più consigliate è l’implantologia osteointegrata. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio per quale motivo l’implantologia dentale mobile è sempre meno consigliata a chi ha problemi dentali.

    Ponte dentale o impianto?

    Ci sono diverse ragioni per cui le protesi mobili trovano sempre meno consensi sia tra i dentisti sia tra i pazienti. L’applicazione di un ponte dentale crea diversi inconvenienti:

    – i tratti del viso subiscono un invecchiamento; – comporta il sacrificio dei denti sani per l’applicazione del ponte mobile; – le protesi non sono stabili e causano dolore.

    C’è da considerare anche la preoccupazione del paziente, che spesso domanda al dentista se sia possibile installare impianti dentali senza osso. Quando si parla di mancanza di osso si intende che la quantità di materia ossea è estremamente ridotta a causa di patologie gravi come la parodontite. Oggi però l’implantologia ha fatto passi avanti, ci sono molte più opportunità rispetto al passato. Si può ricorrere a varie tecniche, dalla implantologia a carico immediato alla tecnica all on four, dall’implantologia osteointegrata alla Toronto Bridge. Sono tutte valide ma ovviamente molto dipende della condizione clinica del paziente.

    Cos’è l’implantologia osteointegrata

    Si tratta di una tecnica che prevede un impianto di denti che rimarranno definitivi. Gli impianti dentali installati nella bocca del paziente sono realizzati in titanio. Questo fa sì che abbiano delle caratteristiche che li rendono migliori rispetto agli impianti precedenti:

    – sono biocompatibili: significa che una volta che il dentista avrà applicato l’impianto nella tua bocca, questo si adatterà lentamente ma in maniera costante all’osso. Si tratta di un processo perfettamente naturale che prende il nome di osteointegrazione; – l’adattamento dell’impianto all’osso avviene naturalmente e spontaneamente grazie gli osteoblasti. Sono cellule che generano quella che in termini tecnici viene denominata matrice ossea. Semplificando il concetto si può dire che si crea nuovo tessuto osseo necessario alla buona riuscita dell’implantologia.

    Quali sono le differenze tra un l’implantologia osteointegrata e quella tradizionale? Nell’implantologia di vecchia generazione gli osteoblasti non sono in grado di integrarsi se non in parte. Tuttavia affinché l’implantologia osteointegrata riesca perfettamente devono sussistere determinate condizioni:

    – è necessario che si sia abbastanza materiale osseo sul quale il tuo dentista potrà applicare l’impianto; – non deve esserci alcuna parodontopatia in atto.

    Prima dell’avvento dell’implantologia osteointegrata l’applicazione degli impianti di vecchia generazione, che non prevedevano l’osteointegrazione, era causa di perimplantiti: sintomi di questa patologia sono l’arrossamento delle mucose e il sanguinamento delle gengive. La perimplantite infatti è un’infezione dei tessuti su cui vengono inseriti gli impianti.

    Implantologia senza osso

    La presenza di materiale osseo su cui applicare l’impianto è una delle condizioni necessarie per eseguire l’intervento. Come procedere in mancanza di osso? Ci sono diverse possibilità. Il dentista può:

    – rialzare il seno mascellare; – pianificare chirurgicamente l’intervento attraverso un programma computerizzato che gli permetterà di visualizzare con estrema precisione dove applicare gli impianti, laddove ci sia ancora una quantità minima di osso; – effettuare una implantologia a carico immediato; – procedere chirurgicamente ad alcuni innesti di osso artificiale.

    Innesto osseo dentale: controindicazioni

    Gli innesti dentali prevedono tuttavia operazioni complicate. L’innesto di materiale osseo autogeno è il prelievo di materiale, dallo stesso organismo del paziente, per trapiantarlo nel suo cavo orale. Non è del tutto soddisfacente neanche l’innesto di osso sintetico per implantologia: controindicazioni principali sono l’estrema invasività della tecnica e la possibilità di un risultato non ottimale nel lungo periodo.

    Come avviene l’implantologia osteointegrata

    L’intervento di implantologia osteointegrata avviene sottoponendo il paziente ad anestesia locale, in quanto il dentista provvederà ad inserire gli impianti in titanio all’interno dell’osso. Si tratta solo di una prima fase dell’operazione. Dopo questo step è necessario attendere un periodo variabile, a seconda delle condizioni cliniche del paziente. Solitamente non meno di due e non più di nove mesi. É il tempo necessario al processo di osteointegrazione.

    Al termine di questo lasso di tempo il dentista procede con il secondo step. Provvederà ad applicare un pilastro di guarigione. É una protesi che viene avvitata sull’impianto in titanio, mentre si aspetta che i tessuti siano guariti. Lo step finale, a guarigione avvenuta, consiste nell’applicazione della corona definitiva.

    Non si è parlato finora di una delle componenti più importanti nei casi di implantologia dentale. Si tratta di una delle paure che può manifestare il paziente prima dell’impianto di denti: il dolore. Nella remota ipotesi in cui si verifichi una tale evenienza il dentista può prescrivere farmaci analgesici abbinati ad una terapia di antibiotici a largo spettro.

    Quanto costa una dentiera fissa? É un’altra delle domande fondamentali di cui sicuramente ti interesserà la risposta. Dipende ovviamente dalla tua condizione clinica e dai materiali che il dentista utilizza per questo tipo di interventi. Tuttavia il prezzo dell’implantologia osteointegrata varia dai 2.000 ai 4.000 euro.

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