Le ultime tecniche di implantologia dentale hanno contribuito a rendere i calchi dentali estremamente più precisi, facendo sì che a fronte della perdita di un dente, la situazione non venga considerata più così traumatica, come invece accadeva qualche anno addietro. Grazie alle protesi sofisticate su misura, il comfort è maggiore e l’utilizzo di quei ponti, decisamente antiestetici a vedersi, e, nei casi peggiori, della dentiera, al giorno d’oggi sono decisamente demodé.
I nuovi impianti dentali vengono installati con l’ausilio di tecniche particolarmente innovative
La nuova generazione di impianti dentali è contraddistinta dall’inserimento eseguito direttamente nella mandibola o nell’osso mediante una tecnica mini invasiva, tutt’altro che dolorosa ed in grado perfettamente di rimpiazzare al meglio le radici dentali, garantendo massima funzionalità e perfezione nell’ancoraggio, senza rinunciare affatto alla componente estetica. La protesi esterna finisce per non essere più notata, tanto è vero che masticare sarà un’azione uguale in tutto e per tutto a farlo con i propri denti.
Quali sono i materiali più utilizzati negli impianti dentali di nuova generazione?
Il titanio è il materiale più apprezzato, essendo biocompatibile. Zero rischi di rigetto ed installazione elementare.
Gli impianti dentali senza osso meritano una speciale menzione
Cos’hanno di tanto speciale? Trattasi di differenti modelli chirurgici. Possono essere zigomatici, corti, pterigoidei e inclinati. Denominatore comune degli impianti dentali senza osso è che i tempi di riabilitazione sono decisamente rapidi.
Che differenze ci sono tra i modelli citati?
- Gli impianti dentali zigomatici sono contraddistinti da una lunghezza compresa fra i 30 e i 50 millimetri. Il suddetto modello viene di fatto inserito nell’osso dello zigomo, partendo dall’area premolare: l’ancoraggio è volontariamente stabile, al fine di favorire i presupposti di riabilitazione a carico immediato.
- Gli impianti dentali corti hanno una lunghezza che non oltrepassa gli 8,5 millimetri. Sono pratici nei casi con poco osso, dove si registra una limitata altezza dell’osso residuo, nota come atrofia ossea verticale. Il suddetto scenario si verifica di frequente nelle aree posteriori di entrambe le arcate. Perché si sceglie questa soluzione? Specie nell’arcata inferiore, l’intento primario verte tutto attorno all’evitare pericolosissime lesioni del nervo alveolare inferiore che, se si verificassero, causerebbero una condizione permanente di insensibilità del labbro, nota come parestesia.
- Gli impianti dentali pterigoidei raggiungono il processo pterigoideo, dopo essere stati inseriti nell’area molare dell’arcata superiore. L’osteointegrazione è perfetta e viene evitato il rischio che il seno mascellare si innalzi.
- Gli impianti dentali inclinati, nel caso dell’arcata inferiore, bypassano quello stato di emergenza che ha per protagonista il nervo alveolare inferiore; nel caso dell’arcata superiore, gli impianti dentali inclinati vanno ad evitare che il seno mascellare vada incontro al recesso mesiale. In entrambi i casi, le soluzioni inclinate consentono di aggirare tutti quei limiti anatomici con cui i vari chirurghi specializzati impiantologia dentale, devono confrontarsi quotidianamente.
Tecniche di implantologia di ultima generazione
Le riabilitazioni protesiche sono sì innovative, ma a supporto occorre una tecnica di intervento. Tra le più in voga, vi sono:
- Tecnica OnlyOne la mission principale di questa tecnica ruota tutta attorno alla conservazione della morfologia gengivale. La fuoriuscita dei nuovi denti avviene in maniera naturale e dalla gengiva e non da una gengiva creata artificialmente.
- All-on-4: nota come barra di Toronto, trattasi di una riabilitazione che a differenza della precedente è incentrata sulla creazione di una gengiva artificiale. E’ la soluzione migliore con i pazienti con poco osso. Il motivo? La tecnica va a sfruttare appieno tutto l’osso rimanente, mediante l’inclinazione, fondamentale per il corretto posizionamento degli impianti dentali. Sia essa provvisoria o definitiva, la protesi deve essere sempre avvitata. No tassativo alla cementificazione. Il motivo? A fronte di controlli sull’impianto o di frattura di un dente, il dentista può svitarla in quattro e quattr’otto, ricorrendo a cacciaviti del settore. Per ciò che concerne in primo luogo le riabilitazioni dell’arcata superiore, i risultati estetici sono a dir poco strabilianti. Sulla stessa falsariga di quanto avviene con la dentatura naturale, anche su quella in questione vengono eseguite le stesse manovre di igiene orale. Non vi è il problema dell’ingombro o della falsa gengiva!
L’implantologia computer assistita
L’implantologia a computer ricoprirà un ruolo essenziale anche a lungo termine, dato che con i nuovi sistemi di tipo tridimensionale la costruzione dell’arcata dentale sarà sempre più un progetto all’insegna della personalizzazione. Non c’è proprio nulla di cui disperarsi, a seguito della caduta di un dente. Di soluzioni all’insegna dell’implantologia avanzata che agevoleranno il rimpiazzo del dente originale con le protesi dentali fisse e mobili ve ne sono a sufficienza.
Quanto costa una protesi dentaria mobile? Il prezzo si attesta attorno ai 2.400 euro
Conclusioni
Tieni a mente che quando decidi di affidarti all’implantologia, ti sottoponi a quello che è a tutti gli effetti un intervento chirurgico, non esente da rischi. Per i soggetti con problemi di cuore (insufficienza cardiaca o infarti recenti), tumori, malattie di tipo immunologico, diabete o in età giovanile, con la mascella non ancora consolidata, l’innesto osseo dentale presenta controindicazioni. Per questo motivo, nei suddetti casi, si privilegia il ricorso a tecnico micro-invasive. E’ la soft-implantology.
Implantologia dentale a Bellinzago Novarese e Cameri
Odontobi è un centro odontoiatrico specializzato in implantologia dentale, a pochi chilometri da Bellinzago Novarese e Cameri. Contattaci per un consulto.