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    Implantologia dentale: controindicazioni relative e assolute, cioè chi potrebbe e chi non può in modo assoluto ricorrervi.

    Stai considerando l’idea di aiutare il tuo sorriso con un impianto dentale, ma vorresti saperne di più sulle controindicazioni legate all’intervento? Soffri di una determinata patologia o conduci uno stile di vita poco sano e sospetti di non poterti sottoporre all’operazione? L’implantologia dentale è una procedura clinica sempre più praticata nei centri odontoiatrici. Grazie al progresso medico-scientifico, alla disponibilità in commercio di materiali biocompatibili di alta qualità e ad una buona pianificazione dell’intervento da parte dell’implantologo professionista, oggi si può affermare che lo standard qualitativo degli impianti siano estremamente alti, e tali anche le percentuali di successo. Ma nonostante ciò, come per ogni intervento, dovrai considerare quali sono le controindicazioni relative e assolute che precludono la possibilità di procedere con l’implantologia.

    Controindicazioni relative: chi non potrebbe sottoporsi all’implantologia dentale

    Per controindicazioni relative si intende quella serie di fattori fisici in presenza dei quali è sconsigliabile procedere con una determinata pratica terapeutica o diagnostica. Tali circostanze possono passare in secondo piano solo nel momento in cui sussistano ragioni più importanti per procedere: ovvero astenersi dall’intervento risulta più rischioso che eseguirlo. Per l’implantologia dentale le controindicazioni relative ci sono e necessitano di una dovuta valutazione da parte del chirurgo odontoiatra. Sarà sua la decisione di procedere o meno con l’intervento in presenza di tali condizioni.

    Ecco quali possono essere le controindicazioni relative legate all’implantologia:

    · Diabete, soprattutto se insulino-dipendente. I pazienti diabetici hanno una capacità di guarigione molto rallentata rispetto agli individui normali, inoltre vanno molto più spesso incontro a perimplantiti, cioè infiammazioni dei tessuti circostanti l’impianto. Tutto ciò porta ad una mancata osteointegrazione, e dunque un fallimento completo per l’intervento, oltre che ad un rischio e un eventuale shock per il paziente già debilitato.

    · Angina pectoris attuale o pregressa. I soggetti cardiopatici corrono dei rischi se sottoposti ad anestesia, procedura clinica che comprende farmaci vasocostrittori.

    · Sieropositività o altre tipologie di problemi immunitari, nello specifico se in presenza di AIDS (controindicazione assoluta). Tale condizione patologica a carico del sistema immunitario rende difficile la riuscita dell’intervento, oltre che un esposizione al rischio d’infezione del paziente, che con maggiore difficoltà riuscirebbe a contrastarla. Si stima che più del doppio degli interventi d’impianto dentale su pazienti soggetti da immunodeficienze risulta fallimentare.

    · Fumo, soprattutto se in dosi elevate. Il fumo rallenta di molto il processo di guarigione delle ferite e danneggia la micro-circolazione andando ad incidere negativamente sull’osteointegrazione.

    · Sottoposizione a radiazioni, in particolare per la zona del collo e della faccia. I raggi X risultano dannosi per il corpo umano, ma per procedere con l’intervento bisogna sicuramente effettuare esami di questo tipo. Ne va di conseguenza che se già in presenza di una terapia radiante è sconsigliabile procedere con l’implantologia, quanto meno è consigliabile aspettare almeno un anno dalla fine dell’ultima terapia.

    · Dipendenza da droga e alcool. L’abuso di queste sostanze si accompagna spesso ad un abbassamento delle funzioni immunitarie del paziente, oltre che a un rallentamento della guarigione. In questo caso la relatività è molto alta e varia da soggetto a soggetto.

    Controindicazioni assolute: quando l’implantologia non può essere assolutamente eseguita

    Per controindicazioni assolute si indicano quella serie di circostanze in cui eseguire l’intervento comporta un rischio elevatissimo per il paziente, quindi mancano del tutto i presupposti per poter operare. Insomma, in maniera categorica, in questo caso non si può assolutamente procedere con l’implantologia.

    Ecco quali sono le controindicazioni assolute per l’intervento di impianto dentale:

    · Cardiopatie, cardiomiopatie, valvulopatie o recente infarto. Un carico di stress eccessivo e un aumento del lavoro cardiaco per pazienti già deboli di cuore, con l’aggiunta di anestetici vasocostrittori, è un rischio troppo elevato che, per la medicina, non vale la pena correre.

    · Tumore, pazienti già debilitati a causa di questa patologia e soprattutto in terapia chemioterapica non possono sottoporsi all’intervento di implantologia. Si metterebbe ulteriormente a rischio la loro già precaria salute.

    · Malattie delle ossa, come rachitismo o decalcificazione, nemiche indiscutibili degli interventi di impianti dentali. Il processo dell’osteointegrazione, già di per sé molto delicato, sarebbe del tutto compromesso. Il rischio di fallimento è davvero troppo alto per eseguire l’intervento.

    · Terapia con bifosfonati per il trattamento dell’osteoporosi. Questi farmaci permangono per lungo tempo nelle ossa, accumulandosi dunque anche nei denti, in quanto non vengono metabolizzati dall’organismo. L’intervento di impianto dentale, ma anche qualsiasi altra procedura chirurgica, esporrebbe il paziente al rischio di necrosi ossea.

    Dunque, anche l’implantologia presenta delle controindicazioni, anche se nella maggior parte dei casi non rappresentano un motivo per rinunciare all’intervento. È ovvio però che in certe circostanze la percentuale del rischio di insuccesso può aumentare criticamente. In ogni caso, scegli di affidarti a mani esperte, cerca di andare a controllo periodicamente dall’odontoiadra e soprattutto pratica una buona igiene orale! Ciò ti aiuterà sicuramente a godere della tua nuova dentatura, anche se in condizioni fisiche non del tutto ottimali.

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