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    Impianto dentale: come superare la paura del dentista

    Per impianto dentale si intende la sostituzione di un dente rovinato o irrimediabilmente spezzato con un dispositivo protesico fisso, altrimenti detto dente artificiale. Una vite in titanio viene inserita nell’osso della mandibola e ad essa viene agganciato il dente sostitutivo. La lega in titanio garantisce la biocompatibilità del materiale con l’arcata dentale in cui deve essere inserito, evitando possibili rigetti del corpo estraneo. Si tratta di un vero e proprio piccolo intervento chirurgico ed è del tutto comprensibile che tu possa averne timore, ma con le moderne tecniche di anestesia locale o sedazione leggera, l’impianto avviene in maniera del tutto indolore. In base alla resistenza e alla durezza dell’osso mandibolare, il dentista può scegliere se svolgere l’intera operazione in un’unica seduta oppure dividerla in due fasi: consentire alla vite in titanio l’osteointegrazione e dopo due o tre mesi installare il dente artificiale.

    La testimonianza positiva e rassicurante di Monica può aiutarti ad affrontare con serenità l’esperienza dell’impianto dentale.

    Monica ha un dente spezzato molto dolente e decide di rivolgersi al suo dentista Circa un mese fa, Monica giovane architetto di 35 anni, si trovava in pausa pranzo durante il suo turno di lavoro e così decise di mangiare velocemente un panino nel bar accanto al suo ufficio. Mordendo la crosta croccante del pane, avvertì una violenta fitta nella semiarcata laterale destra e si accorse che una parte del dente si era staccata. Avendo poco tempo a disposizione, non pose molta attenzione all’accaduto, finì il suo pranzo e tornò al lavoro. Con il passare dei giorni ad ogni pasto il fastidio aumentava e dopo cinque giorni si trasformò in vero e proprio dolore con relativa difficoltà nella masticazione. Anche se timorosa per l’eventuale diagnosi che avrebbe potuto ricevere, Monica si recò dal suo dentista e spiegò dettagliatamente la dinamica dell’evento.

    Il dentista dopo un’attenta valutazione sceglie l’opzione dell’implantologia dentale a carico immediato Monica comunicò di avvertire dolore sul lato destro, nell’arcata dentale inferiore, ma non seppe indicare precisamente l’ubicazione del dente spezzato. Il suo dentista la sottopose ad un’ortopanoramica, un esame radiografico a raggi X utilizzato per verificare le condizioni del dente e studiare l’anatomia della mandibola della paziente. Purtroppo l’esito non fu quello sperato da Monica: la frattura coinvolgeva il primo molare, dente fondamentale per una corretta masticazione ed erano evidenti i segni di una grossa carie che lo minava fino alla radice. Lo specialista così informò la ragazza che era necessaria un’estrazione del dente e il conseguente impianto di una protesi. Monica, spaventata chiese se l’implantologia dentale provocasse dolore ma il dentista la rassicurò che l’intervento sarebbe avvenuto in anestesia locale e, data la giovane età unita alla robustezza del suo osso mandibolare, avrebbe effettuato un impianto dentale a carico immediato. Avrebbe cioè eseguito estrazione del dente spezzato e installazione del dispositivo protesico in un’unica seduta di circa 4-5 ore.

    L’intervento di implantologia dentale a carico immediato è rapido e indolore e allontana da Monica la paura del dentista Il giorno dell’intervento il dentista chiese a Monica se volesse l’anestesia locale o preferisse una sedazione cosciente con perossido di azoto, un gas inodore e incolore che consente ai pazienti ansiosi di rilassarsi e tranquillizzarsi pur rimanendo coscienti. Monica tuttavia, confortata dalle parole dello specialista sulla rapidità dell’impianto, scelse di effettuare semplicemente un’iniezione di anestetico alla base della gengiva che avvolgeva il dente spezzato. In seguito all’anestesia il dentista eseguì i seguenti fondamentali passaggi. Estrasse il dente rovinato, incise la gengiva per lavorare sull’osso sottostante, creò con il trapano un foro per inserire la vite endossea, successivamente inserì delicatamente la vite in titanio nell’osso mandibolare e, dopo essersi assicurato che fosse perfettamente incastrata, vi agganciò sopra il supporto protesico. Monica durante l’operazione non avvertì alcun tipo di dolore e si stupì piacevolmente di come il dottore effettuasse rapidamente ogni fase. Dopo 4 ore uscì dallo studio dentistico in perfetta forma, solo la guancia adiacente alla zona maneggiata era leggermente indolenzita ma non avvertì l’esigenza di prendere antidolorifici. Il sollievo di avere di nuovo un molare con cui poter masticare normalmente le confermò che le sue paure nei confronti dell’odontoiatria erano del tutto prive di fondamento.

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