Introduzione agli impianti dentali
Il passare degli anni, le cattive abitudini alimentari, il fumo, l’assunzione di farmaci, l’utilizzo di droghe e alcune patologie mediche possono compromettere gravemente la salute dei denti dell’arcata superiore. Spesso, inizialmente il malessere riguarda solo un singolo dente, ma nel tempo può estendersi fino a coinvolgere la gengiva e l’osso mascellare, portando a infiammazioni croniche, riassorbimento osseo e, nei casi più gravi, alla perdita dentale totale.
Quando si verificano queste condizioni, il medico odontoiatra può suggerire un intervento mirato per ripristinare la funzionalità e l’estetica del sorriso. Tra le soluzioni più efficaci e durature vi è l’impianto dentale per l’arcata superiore, ossia l’inserimento di un dente artificiale in sostituzione di uno o più denti mancanti. Questo intervento consente non solo di ripristinare la masticazione e la fonetica, ma anche di prevenire ulteriori danni ossei e gengivali.
Come funziona un impianto dentale
Un impianto dentale consiste generalmente nell’inserimento di una vite in titanio o in materiali biocompatibili all’interno dell’osso mascellare, che simula la radice naturale del dente. Questo consente di creare un ancoraggio stabile e duraturo per la corona artificiale che verrà posizionata successivamente.
La corona, realizzata in ceramica, zirconio o materiali compositi avanzati, è progettata per replicare perfettamente l’aspetto, la forma e la funzionalità del dente originale. Grazie all’osteointegrazione, il corpo umano accetta l’impianto come parte integrante dell’osso, rendendo il risultato finale molto simile a un dente naturale.
Negli anni precedenti, il paziente doveva attendere mesi tra l’inserimento della vite e la posa del dente definitivo. Oggi, grazie a tecniche innovative e materiali all’avanguardia, è possibile inserire la vite e la corona nello stesso intervento (carico immediato), riducendo i tempi di attesa e migliorando il comfort del paziente.
Denti che possono essere sostituiti nell’arcata superiore
Gli impianti possono sostituire tutti i denti dell’arcata superiore:
- Incisivi centrali e laterali: fondamentali per l’estetica e la pronuncia dei suoni labiali.
- Canini: essenziali per la guida occlusale e la distribuzione dei carichi masticatori.
- Primi e secondi premolari: contribuiscono alla masticazione e alla stabilità dell’arcata.
- Primi, secondi e terzi molari: supportano la funzione masticatoria intensa, come la triturazione di alimenti duri.
Nei pazienti con grave riassorbimento osseo, l’inserimento dell’impianto può risultare più complesso. Tuttavia, oggi esistono procedure avanzate di rigenerazione ossea, innesti e tecniche guidate digitalmente che permettono di superare tali limiti, anche in casi molto critici.
Tipologie di impianti per l’arcata superiore
- Impianto singolo: ideale per sostituire un singolo dente senza alterare i denti adiacenti. L’osteointegrazione garantisce stabilità e durata della corona.
- All On 4: quattro impianti supportano un’intera arcata superiore nei pazienti edentuli. Questa tecnica è rapida, minimamente invasiva e consente di ottenere subito una dentatura fissa e funzionale.
- All On 6: sei impianti sostengono fino a 14 denti artificiali, distribuendo uniformemente i carichi masticatori. È indicata in pazienti con osso sufficiente e desiderio di un risultato estetico e funzionale completo.
- OnlyOne: soluzione mini-invasiva per pazienti con grave atrofia ossea. Evita l’uso di gengiva artificiale e permette una gestione igienica più semplice, garantendo un risultato naturale e stabile.
Procedura chirurgica di inserimento degli impianti
L’inserimento di un impianto nell’arcata superiore segue diverse fasi rigorose:
- Valutazione clinica completa dello stato dei denti, dell’osso e delle gengive.
- Anestesia locale per garantire il comfort del paziente.
- Incisione gengivale e preparazione della cavità ossea mediante frese speciali, con idratazione costante per evitare surriscaldamenti.
- Inserimento della vite e fissaggio mediante dispositivo di trasporto.
- Applicazione della corona dentale o preparazione per carico immediato.
- Sutura della gengiva per favorire la guarigione e proteggere l’impianto.
In alcuni casi può essere necessario un intervento preliminare per rimuovere frammenti dentali o estrarre denti in cattive condizioni, preparando così un’area ottimale per l’impianto.

Materiali utilizzati negli impianti
- Titanio: standard per la biocompatibilità e la resistenza meccanica.
- Zirconio: estetico, biocompatibile e adatto a pazienti con sensibilità ai metalli.
- Ceramica e resina composita: utilizzati principalmente per le corone, offrono un’ottima resa estetica e durata.
Vantaggi degli impianti dentali per l’arcata superiore
- Ripristino della funzione masticatoria e fonetica naturale.
- Miglioramento dell’estetica e dell’autostima del paziente.
- Prevenzione del riassorbimento osseo e della retrazione gengivale.
- Durata pluriennale, con possibilità di mantenimento oltre 15-20 anni.
- Maggiore comfort rispetto a dentiere tradizionali e migliori risultati igienici.
Cura e manutenzione degli impianti dentali
Gli impianti richiedono una corretta igiene quotidiana e controlli regolari:
- Pulizia accurata con spazzolino e filo interdentale.
- Visite periodiche dal dentista per monitorare la salute ossea e gengivale.
- Evitare abitudini dannose come bruxismo o mordicchiare oggetti duri.
- Pulizie professionali periodiche per rimuovere eventuale placca e tartaro.
Costi dell’implantologia dell’arcata superiore
Il prezzo varia in base alla tecnica scelta e al numero di denti da sostituire:
- All On 4 / All On 6: più economiche, utilizzano protesi su perni di ancoraggio.
- OnlyOne: più costosa, richiede precisione chirurgica e posizionamento dei denti singoli.
Il costo dipende anche dai materiali, dal laboratorio odontotecnico e dalla struttura sanitaria. È fondamentale affidarsi a professionisti esperti per garantire risultati duraturi ed evitare complicazioni.
Domande frequenti sugli impianti dentali nell’arcata superiore
Quanto dura un impianto dentale?
Con una manutenzione adeguata, un impianto può durare 15-20 anni o più.
L’intervento è doloroso?
No, viene effettuato in anestesia locale e il post-operatorio è generalmente gestibile con farmaci analgesici.
Si può avere infezione dopo l’impianto?
Il rischio esiste, ma controlli regolari e igiene scrupolosa riducono notevolmente le complicanze.
Quale tecnica scegliere: All On 4, All On 6 o OnlyOne?
Dipende dallo stato osseo, dal numero di denti da sostituire e dalle esigenze estetiche del paziente. Solo un odontoiatra esperto può decidere la soluzione ottimale.
È possibile inserire subito il dente dopo l’impianto?
Sì, in molti casi si applica il carico immediato, permettendo al paziente di avere denti funzionali subito dopo l’intervento.








