Gli impianti a carico immediato, a differenza di quelli tradizionali, consentono di dotare il paziente di denti fissi in un solo giorno. Lo dice il nome stesso: grazie a questa procedura veloce ed efficace il dentista è in grado di fissare le protesi definitive immediatamente.
Si tratta di un’opportunità molto valida per i pazienti che necessitano di implementare un’unità dentale a causa di svariati problemi. Molti di essi però si chiedono se sia sempre possibile procedere in questo modo.
In questo articolo, in particolare, scopriremo insieme se l’implantologia a carico immediato è vincolata o meno alla disponibilità di osso su cui lavorare.
Impianti a carico immediato senza osso
Ebbene si, se un paziente necessita la realizzazione di un impianto, ma presenta problemi legati alla disponibilità di osso (sia che l’osso sia completamente assente o presente solo parzialmente), non dovrà rinunciare al carico immediato. Vi sono infatti differenti strade da seguire: esaminiamole insieme.
Chirurgia pre-implantare
Una prima modalità è procedere con una chirurgia pre-implantare, finalizzata a rigenerare la porzione ossea necessaria. Questa procedura, solitamente realizzata ricorrendo al plasma autologo del paziente, è sempre molto efficace e in poco tempo rende possibile l’implementazione dell’impianto necessario.
Vi sono quattro modalità principali attraverso le quali si dispiega la chirurgia ricostruttiva: la prima ha l’obiettivo di stimolare la formazione di un osso nuovo con l’aiuto di membrane ad hoc, la seconda è l’utilizzo di innesti a blocco di osso, utilissimi nei casi più complessi. Vi è poi la possibilità di procedere con l’espansione della cresta, a seguito del taglio dell’osso per avere più spessore disponibile e, infine, si può operare un efficace rialzo del seno mascellare.
Tutte queste tecniche permettono di risolvere ottimamente la mancanza di osso su cui lavorare per l’applicazione di un impianto a carico immediato. Come vedremo nel prossimo paragrafo, tuttavia, vi è una soluzione ancora più immediata.
Impianti iuxtaossei
È l’opzione più veloce e fa ricorso a materiale in titanio realizzato con la tecnica CAD-CAM. In questo caso le strutture non vengono ancorate all’osso ma alla superficie dello stesso, pertanto non richiedono uno spessore minimo in cui lavorare. In particolare, questa tecnica consente anche ai pazienti edentuli, ovvero completamente senza denti da lungo tempo, di accedere alla possibilità di avere una dentatura fissa. I tempi di realizzazione sono esattamente quelli dell’impianto a carico immediato: in una sola seduta, viene fissata su queste strutture in titanio la protesi preparata precedentemente.
Come abbiamo accennato si tratta di una tecnica ideale quando si ha a che fare con un paziente privo di denti da molto tempo con le ossa gengivali ormai atrofizzate.
Pro e contro degli impianti a carico immediato senza osso
Gli interventi descritti poco sopra sono totalmente indolori, grazie al ricorso che il professionista fa della sedazione cosciente o di altri sistemi di anestesia leggera e pur sempre efficaci.
Nel periodo post-operatorio dell’operazione iuxtaossea non si verificano gonfiori o ematomi e, non meno importante, non vi è alcun rischio di rigetto, in quanto il titanio utilizzato è completamente inerte.
In sostanza, affidandosi a professionisti qualificati ed esperti, la percentuale di successo relativamente agli impianti a carico immediato senza osso sfiora il 99% a fronte di tempi veramente rapidi rispetto a quelli previsti dall’implantologia classica.
È chiaro come ogni intervento presenti anche dei contro, anche se nel caso dell’implantologia a carico immediato senza la presenza di osso, i vantaggi superano ampiamente le controindicazioni.
Certamente questo tipo di soluzione necessiterà nell’arco di qualche anno, controlli accurati e periodici per verificarne la tenuta; tuttavia possiamo dire che i feedback sono sempre molto soddisfacenti.
In conclusione, se gli impianti a carico immediato presentano di per sé il vantaggio di essere rapidi a confronto di quelli classici, solitamente sviluppati in due fasi e su un arco temporale di almeno sei mesi, l’aggiunta della possibilità per pazienti edentuli e privi di osso di accedere ad un impianto vero e proprio in brevissimo tempo e con ottimi risultati ne fa una tecnica ad altissimo potenziale.