Un sorriso in salute anche in terza etàGrazie alla cura continua dell’igiene orale, a un corredo genetico favorevole e a frequenti sedute di controllo dal proprio odontoiatra di fiducia, è possibile mantenere il proprio sorriso intatto, anche a 70 anni. Questo è il caso di Gerardo, il quale ha potuto contare su un sorriso impeccabile anche in tarda età.
Tuttavia, nonostante le continue cure e l’igiene orale quotidiana, è bene prestare la massima attenzione ad alcune condizioni che possono rappresentare campanelli d’allarme importanti.
La gengivite: una condizione da non sottovalutare I problemi riguardanti il cavo orale di Gerardo sono iniziati con una comune gengivite, la quale si è manifestata in forma acuta. La gengivite è una condizione che può interessare tutti i pazienti, a qualunque età. Si manifesta con un gonfiore eccessivo della gengiva, talvolta accompagnato da sanguinamenti, ulcere e alito molto maleodorante. La gengivite, anche nella sua fase acuta (durante la quale può provocare anche dolore) è perfettamente reversibile, ma se non adeguatamente curata può evolvere in altre condizioni, tra cui la piorrea. L’agente eziologico che causa la gengivite è di natura batterica: in questo caso, infatti, i microrganismi possono proliferare ed esplicare un’attività proteolitica a livello delle gengive (il che causa l’alito cattivo), nonché penetrare più a fondo e attaccare l’osso. I motivi per i quali i microrganismi possono accrescere in numero e in termini di attività sono molteplici: l’abitudine del fumo può favorire la proliferazione microbica, così come una scarsa igiene orale o, più semplicemente, un deficit della propria flora batterica, la quale può indurre lo sviluppo di patogeni. Nel caso di Gerardo, con molta probabilità, il problema della gengivite acuta è nato proprio per quest’ultimo motivo, poiché solitamente negli anziani le difese immunitarie tendono a decrescere.
La piorrea: l’evoluzione di una comune gengivite Data l’età di Gerardo, l’infiammazione acuta si è rapidamente evoluta in piorrea. Con il termine “piorrea”, per la precisione, non si identifica una vera e propria condizione patologica, in quanto si tratta di una parola che ha origine popolare; il termine più adeguato per descrivere la condizione è “parodontite”. I sintomi di questa condizione, che evolve nella caduta dei denti, sono spesso silenti, o associabili ad altre condizioni, tra cui proprio la gengivite. Tuttavia, con l’aumento della concentrazione di batteri e della loro attività proteolitica, gli effetti possono diventare marcati. Si può verificare una recessione della gengiva, nonché il rammollimento della stessa; a tutto ciò, poi, è possibile sommare difficoltà spiccate durante la masticazione (soprattutto di alimenti duri), esposizione della gengiva e dolori ai denti, fino alla loro completa caduta.
La risoluzione della piorrea, senza la caduta dei denti L’intervento tempestivo di Gerardo è stato l’elemento chiave che gli ha permesso di conservare il suo sorriso. Negli stadi iniziali della piorrea, infatti, è possibile agire rapidamente e con la massima probabilità di successo. Innanzitutto, dopo aver esaminato e descritto il quadro clinico, l’odontoiatra procede con un’approfondita pulizia dei denti, in modo da eliminare tartaro e placca accumulate nel tempo. Successivamente, è possibile ricorrere a terapie antibiotiche – per abbattere la proliferazione di microrganismi patogeni – nonché a particolari collutori, contenenti ad esempio perossido d’idrogeno a basse concentrazioni.