La fistola gengivale consiste in una lesione circoscritta che può provocare fastidi e dolori e che, se non adeguatamente trattata, può dar luogo ad una serie di complicazioni ben più gravi. Consultare il proprio dentista di fiducia è fondamentale in questi casi.
In questo articolo ti illustreremo come riconoscerla in tempo e come intervenire per curarla.
Come si presenta una fistola gengivale
La prima cosa che bisogna sapere è che la fistola non è di per sé una patologia, bensì rappresenta un segnale di un’infiammazione in corso che può derivare dalla presenza di carie, ascessi o di attacchi di batteri nocivi che possono penetrare nella polpa dentale.
La lesione, almeno inizialmente, è di dimensioni limitate e in certi casi può anche essere asintomatica. Presta attenzione, quindi, ai minimi segnali che il tuo corpo ti fornisce: sono indicazioni utili nel caso di esordio di una patologia. Se ti accorgi di avere una fistola, non sottovalutarla e rivolgiti subito al tuo dentista per avere una diagnosi certa e per decidere come trattarla.
La fistola si presenta come un’apertura nel tessuto gengivale o dentale, accompagnata da un evidente stato infiammatorio dell’area circostante, che risulta arrossata, e dalla presenza di un liquido purulento (pus) di colore giallognolo. Nella maggior parte dei casi si parla di una fistola gengivale, sebbene possa manifestarsi anche sulla parete di un dente.
Sintomi della fistola gengivale
Il sintomo più frequente della presenza di una fistola, gengivale o dentale che sia, è senza dubbio il dolore che pervade la zona infiammata e i denti interessati.
Non si tratta però di un sintomo tempestivo, infatti a volte il dolore può sopraggiungere dopo un po’, quando la fistola è già formata. Per questa ragione spesso non viene riconosciuta in tempo o minimizzata, ma con l’aggravamento dell’infezione il buco della fistola diventa più grande, l’arrossamento più deciso e la sensazione di bruciore diviene via via più importante. A questo punto l’infezione è già in corso e bisogna porvi rimedio prima possibile.
Altri sintomi significativi sono la perdita di sangue, gengive gonfie e il fatto di sentire in bocca un cattivo sapore. Se, poi, alla minima pressione percepisci un dolore acuto o, peggio, noti una fuoriuscita di liquido, allora faresti bene a rivolgerti al tuo dentista di fiducia.
Possibili cause della fistola gengivale
Le principali cause di una fistola gengivale possono essere la scarsa o scorretta pulizia del cavo orale, precedenti interventi odontoiatrici mal riusciti, un cattivo stile di vita con abuso di fumo e alcol o un forte indebolimento del sistema immunitario.
Per quanto riguarda l’igiene orale bisogna sempre tenere presente che sulle gengive e tra i denti si accumulano moltissimi residui di cibo, sporco e placca, che favoriscono la proliferazione di colonie di batteri che in certi casi possono penetrare all’interno dei tessuti e irritarli.
Nei casi più eclatanti queste infiammazioni si possono trasformare in carie, in necrosi, in ascessi gengivali, in gengivite o parodontite: tutte conseguenze di una mancata o scorretta pulizia. Per questo motivo è bene tenere i denti sempre ben spazzolati, usare quotidianamente il filo interdentale ed eseguire ogni tanto dei risciacqui con un collutorio specifico.
È proprio il nostro stile di vita e le cattive abitudini che il più delle volte ci possono prendere in contropiede! Per cui bisogna partire proprio da lì per non incappare in questo tipo di patologie.
C’è da dire che esistono però anche dei fattori aggravanti, che possono aumentare il rischio di fistole orali e sono ad esempio il fumo, l’abuso di alcol e una dieta eccessivamente ricca di zuccheri.
Come trattare una fistola gengivale
Nel caso in cui tu abbia il sospetto di avere una fistola in bocca dovrai, per prima cosa, recarti dal tuo dentista che con una semplice visita saprà valutare lo stato della gengiva e consigliarti come procedere per risolvere la lesione nel migliore dei modi.
Ad ogni caso può corrispondere una diversa modalità di intervento, che varia a seconda della gravità della fistola. La prima cosa da fare comunque è rimuovere il liquido contenuto nella fistola e procedere con una pulizia accurata di tutta l’area. Il drenaggio del liquido è necessario per sanificare i tessuti e avviarli verso la guarigione. Per casi non gravi di infiammazioni circoscritte, questo primo step potrebbe essere sufficiente, ma in presenza di una fistola più importante il dentista potrebbe consigliare una terapia antibiotica, al fine di non rischiare un’eventuale ricaduta.
Inoltre, farmaci analgesici e antinfiammatori possono aiutare in una guarigione più rapida, almeno nei primi giorni, anche se non è escluso che qualcuno possa curarsi semplicemente con rimedi naturali come gli impacchi.
Nei casi più gravi, che includono il coinvolgimento del dente nell’infiammazione, allora il dentista dovrà procedere con una devitalizzazione per cercare di arginare i danni prima che la parte infetta possa intaccare altri tessuti sani.
Ricorda, infine, che la via della prevenzione è sempre un’arma validissima contro questo tipo di patologie e che buone pratiche di igiene dentale quotidiana possono limitare l’insorgenza di queste problematiche.
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