La tecnica di implantologia All-on-4
La tecnica di implantologia All-on-4 è una metodologia estremamente innovativa e moderna utilizzata ormai dalla maggior parte dei chirurghi odontoiatrici per costruire una protesi fissa composta fino a un massimo di 12 elementi sull’arca dentale inferiore o superiore usando solo quattro impianti. Si tratta di ua tecnica per nulla invasiva che dà degli ottimi risultati, sia in termini funzionali, sia estetici. Infatti, in generale si ottiene una dentatura dall’aspetto naturale che permette, in brevissimo tempo, di tornare a compiere una vita del tutto naturale. Quindi la capacità di masticazione viene riacquisita appieno con risvolti positivi anche sulle capacità digestive e sulla possibilità di mangiare praticamente qualsiasi tipo di alimento in tutta sicurezza. Anche i tempi sono del tutto a favore del paziente, infatti solitamente, dopo la seduta iniziale in cui viene effettuta una visita preventiva con radiografia e raccolta dell’anamnesi, in un unico appuntamento è possibile ultimare tutto l’intervento. Anche il post-operatorio non è molto doloroso e si risolve, naturalmente in base al singolo caso, ma di norma in breve tempo. Le percentuali di successo sono molto elevate, anche se può capitare che un paziente non sia soddisfatto dell’estetica e della funzionalità della “falsa gengiva” che viene costruita dal medico odontoiatrico e voglia, in questo senso, valutare la possibilità di rimediare a tale stato di insoddisfazione. Inoltre, la maggior parte delle cliniche odontoiatriche moderne sono in grado di utilizzare un sistema di implantologia computer assistita che prevede una fase computerizzata preliminare prima dell’intervento che riduce drasticamente i rischi di insuccesso. Lo scopo è quello di anticipare sotto ogni punto di vista quello che potrebbe accadere in fase operatoria e post-operatoria attraverso un’attenta analisi della struttura ossea e gengivale. Il risultato finale dell’impianto, inoltre, è strettamente legato anche dall’accuratezza delle informazioni relative alla condizione patologica del paziente (l’anamnesi). Questo perchè deve essere valutata con dovizia di particolari l’effettiva possibilità di ogni singola persona di sottoporsi all’intervento. In generale, l’età del paziente non è un limite (infatti ottimi risultati sono stati ottenuti anche su persone molto anziane), se non per ragazzi molto giovani al di sotto dei diciotto-vent’anni. Prima di questa età, infatti, lo sviluppo osseo non è ancora ultimato, perciò non è possibile effettuare tale particolare intervento. Allo stesso modo, poi, chi soffre di particolari patologie, come forme diabetiche estremamente accentuate e non trattabili neppure farmacologicamente, o con gravi problemi epatici o renali o forti fumatori, non possono sottoporsi all’intervento.
La ricostruzione artificiale prevista da questa tecnica odontoiatrica chirurgica Nell’All-on-4, così come nell’All-on-6 (una tecnica del tutto affine in cui, però, invece di quattro impianti ne sono previsti sei), la possibilità del successo è strettamente legata alla porzione di osso a disposizione per effettuare l’impianto e alla sua capacità di accogliere e mantenere nel tempo i perni applicati che sostengono l’intera struttura. Nel caso in cui l’ossatura non venga giudicata idonea dal chirurgo, questo avrà la possibilità di effettuare la sua ricostruzione con la tecnica rigenerativa ossea, ma naturalmente, in questi casi, i tempi e i costi aumentano. Si tratta, comunque, anche in questo caso di procedure sicure e di elevato successo, per cui la maggior parte dei pazienti decidono di effettuarla in piena fiducia.
La ricostruzione ossea Nel caso in cui la struttura ossea non sia in grado di accogliere gli impianti, il chirurgo odontoiatrico può procedere ad effettuare un innesto di una piccola porzione di osso prelevata da un’ altra parte del corpo del paziente (innesto omologo), o da un altro soggetto umano (innesto autologo) o da un essere vivente non umano (innesto eterolo). In altri casi, invece, si preferisce inserire a livello dell’osso delle membrane riassorbibili o non riassorbibili. Comunque, l’impatto sull’osso e sulla gengiva è notevole, tanto che in alcuni casi può capitare che il paziente non sia soddisfatto del risultato finale e può arrivare a chiedere un rimedio al chirurgo.
Perchè un paziente può non essere sosddisfatto del risultato finale sulle gengiva dell’All-on-4 Un paziente che si è sottoposto all’All-on-4 può non essere soddisfatto del risultato finale a causa di possibili infezioni che possono insorgere in fase operatoria o post-operatoria. In alcuni casi questo accade a causa della non corretta assunzione di antibiotici che vanno a minare l’intero risulato finale e possono mettere a rischio lo stato di salute generale della persona. Le gengive, perciò, possono gonfiarsi, sanguinare, essere particolarmente sensibili al caldo e al freddo e generare molto dolore. In altri casi l’impianto può non essersi ben ancorato all’osso e muoversi o possono svilupparsi ascessi. Infine, il problema può essere di tipo prettamente estetico, se i quattro punti di impianto sono stati eccessivamente inclinati (più di 45°), perciò appaiono sporgenti sulla gengiva, dandole un aspetto per nulla naturale. In alcuni di questi casi può essere semplicemente necessario avere un pò di pazienza e aspettare il decorso dell’intervento che per alcuni pazienti può essere più lungo che in altri. In situazioni differenti, quelle più gravi, il chirurgo odontoiatrico può decidere di rimuovere l’impianto e valutare se, una volta risolti i problemi, questo possa essere rieffettuato o proprendere, invece, per delle soluzioni differenti come una protesi dentaria mobile (la dentiera).