L’alitosi (o alito cattivo) è un disturbo molto frequente e imbarazzante che nasce, in buona parte dei casi, all’interno della bocca. Curare l’alitosi non è impossibile, ma devi rivolgerti al tuo odontoiatra di fiducia quanto prima al fine di identificare la causa del malessere e impostare il trattamento più giusto per te.
Questa semplice guida vuole condurti alla scoperta dell’alitosi soffermandosi in modo particolare su definizione del disturbo, principali cause e iter diagnostico; nella seconda parte trattiamo, invece, la cura e la prevenzione di questa sgradevole condizione.
Che cos’è l’alitosi?
L’alitosi è un disturbo molto più frequente di quanto tu possa immaginare che si contraddistingue per l’emanazione di cattivi odori da parte del fiato. Le sue origini possono essere molteplici, ma nella maggior parte dei casi tutto sembra essere riconducibile alla bocca stessa; detto ciò non si possono, comunque, escludere a priori cause diverse quali affezioni respiratorie, malattie sistemiche, neoplasie ed effetti indesiderati correlati a terapie farmacologiche.
Alitosi: le principali cause
L’alitosi può essere la mera conseguenza di:
• consumo di particolari alimenti come aglio e cipolle;
• assunzione di bevande alcoliche;
• tabagismo;
• scarsa e non corretta igiene orale;
• disturbi gengivali;
• diabete mellito;
• malattie gastrointestinali;
• infezioni a carico di diversi distretti anatomici.
Diagnosi dell’alitosi
L’iter diagnostico di una probabile alitosi non è semplice perché il disturbo può avere origini diverse. Per prima cosa rivolgiti, quindi, al tuo odontoiatra di fiducia che, dopo averti sottoposto a una visita dentistica approfondita, potrà indirizzarti, se lo ritiene necessario, a specialisti o al tuo medico di base.
Come curare l’alitosi
L’alito cattivo si può prevenire con alcuni semplici accorgimenti che puoi iniziare a seguire in piena autonomia fin da subito. Esegui, dunque, una corretta igiene orale fondata sull’uso quotidiano (almeno due volte al giorno) di spazzolino, dentifricio e filo interdentale. Tutto ciò ti consente di eliminare eventuali residui di cibo e placca da denti, ponti e impianti; spazzola, infine, la lingua per eliminare i batteri che vi si depositano.
Chiedi consiglio al tuo dentista perché in commercio vi sono diversi prodotti dedicati per chi soffre di alitosi quali dentifricio antibatterico, collutorio antisettico e spazzolini per la lingua. L’alitosi può essere curata a partire da una corretta igiene orale; lavati, quindi, i denti due volte al giorno e ricordati di usare sempre il filo interdentale. Pulisci regolarmente la lingua e sottoponiti a controlli periodici presso il tuo odontoiatra di fiducia.
Le patologie correlate all’alitosi
L’alito cattivo non è, in buona parte dei casi, un grave disturbo, ma è bene effettuare accertamenti in caso di mancata guarigione a fronte di una corretta igiene orale. L’alitosi può, difatti, essere correlata ad altre affezioni (anche gravi):
• infezioni (i batteri responsabili di disturbi parondontali possono spostarsi dal cavo orale al sistema circolatorio raggiungendo così altre aree del corpo);
• secchezza delle fauci (condizione riconducibile a terapie farmacologiche, trattamenti oncologici e disturbi di secrezione salivare);
• tonsille;
• malattie sistemiche (diabete, ictus, malattie respiratorie).
Conclusioni
L’alitosi, o più comunemente alito cattivo, è un disturbo molto frequente che può colpire persone di ogni sesso ed età. Tale condizione può essere la mera conseguenza di cause di natura diversa, ma nella maggior parte dei casi tutto sembra essere riconducibile a problematiche presenti all’interno della bocca.
Se soffri di alitosi, rivolgiti al tuo odontoiatra di fiducia per una visita di controllo e segui attentamente i consigli (attenta igiene orale domestica, uso di dentifricio dedicato, filo interdentale e collutorio). Se tutto ciò non fosse sufficiente, contatta il tuo medico di base per valutare l’opportunità di sottoporti ad alcune visite specialistiche perché l’alitosi non nasce sempre in bocca.
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